È il 31° anniversario dell’omicidio per
mano mafiosa del nostro concittadino
Mauro Rostagno.
Come ogni anno, il prossimo 26
settembre, la nostra comunità si
raccoglierà insieme alle istituzioni
alla “stele per Mauro”, sul luogo
dell’omicidio, e, successivamente, al
cimitero di Ragosia, accanto alla tomba.
Lo faremo coi discorsi ufficiali e con gli
interventi appassionati e scanzonati
dei ragazzi delle scuole e degli artisti:
faremo tutto ciò per salvare almeno il
nome dalla morte.
Intanto, il percorso della giustizia
procede: pubblicata la sentenza del
processo d’appello, attendiamo adesso
il giudizio della Cassazione.
L’amarezza per la lentezza di indagini e
processi è però compensata nei nostri
cuori dal bilancio delle cose fatte: nel
2007, dopo diciannove anni di inerzia,
siamo riusciti a smuovere le coscienze
raccogliendo le firme affinché si
arrivasse ad un “processo Rostagno”.
I processi hanno disvelato i rapporti di
potere che regolano la nostra vita, le
relazioni criminali fra mafiosi, dirigenti
pubblici, politici ed imprenditori che
spesso hanno trovato nelle logge
massoniche il loro luogo d’incontro.
A “Ciao Mauro” interessano poco le
sorti processuali degli imputati, anche
dei presunti depistatori a giudizio in
questi giorni: è per noi fondamentale,
invece, che si appurino le ragioni
storiche e politiche che hanno
condotto all’omicidio Rostagno.
Il risultato più importante, per “Ciao
Mauro”, è che la verità giudiziaria
coincide con il comune sentire di
tutti i cittadini, e cioè che l’omicidio
Rostagno è un omicidio di mafia.