Signore e signori, le Wild Roses… che non vediamo l’ora di sentire cantare sul palco

Barbara, Elena, Francesca e Valeria. Sono le Wild Roses, nate nel dicembre 2019, poco prima che il mondo si fermasse a causa della pandemia. In attesa di riprendere il percorso iniziato, abbiamo avuto il piacere e la fortuna di intervistarle, siamo stati tra i primi a farlo e ne andiamo orgogliosi perché siamo sicuri che di strada ne faranno, si parlerà molto di loro e delle loro voci che cantano A Cappella, regalando emozioni e piacere all’ascolto indescrivibili a parole.

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Wild Roses. Il nome è stata una scelta che definiscono “personale e musicale”, perché innamorate del brano My Wild Irish Rose, scritto a fine ‘800 da Chauncey Olcott e dedicato alla moglie scomparsa prematuramente.
La sensazione è quella di trovarsi di fronte quattro ragazze genuine, sincere, allegre e brave, molto brave. Che non vedono loro di ritrovarsi sul palco a cantare, insieme, ciascuna con la sua parte da intonare, che si unisce a quella delle altre. Fuori ne esce un’interpretazione davvero unica.
“Purtroppo abbiamo avuto poco tempo a disposizione finora, ma abbiamo fatto tanto e tra noi è nata una bella amicizia”, ci dice Barbara. Le altre annuiscono, sono emozionate, per loro questo progetto è una sensazione forte, sono motivate, innamorate di quello che è di quello che potrebbe diventare il loro quartetto.

Ma come sono diventate Wild Roses? Ce l’ha spiegato Elena Bonaccorso, che poi è lei ad aver coinvolto le altre in questo progetto musicale.

Elena Bonaccorso

“Chi prima, chi dopo, abbiamo tutte fatto parte inizialmente del gruppo vocale misto, con voci maschili e femminili, messo su dal nostro Maestro Maurizio Giliberto, è lui il nostro centro di gravità permanente, per citare il grande Franco Battiato, recentemente scomparso. Io sono entrata nel gruppo nel 2010 e ci sono rimasta per quasi dieci anni. È qui che mi sono formata. Purtroppo, però, nel 2019 questa esperienza è giunta al capolinea, principalmente per motivi logistici. Ci incontravamo a Catania, ma il nostro maestro è di Palermo e fare cinquecento chilometri, tutte le settimane, per anni, non è stato facile, ad un certo punto è stata fatta questa scelta, sofferta, ma più che più che comprensibile”.
Poteva finire così? Con un “ciao e arrivederci”? Assolutamente no, infatti si è cercata una soluzione diversa per non fare scomparire una realtà ormai consolidata e che iniziava a dare i primi frutti di un duro lavoro. La voglia e le occasioni di concerti che capitavano nel capoluogo etneo, hanno incoraggiato il proposito di creare un nuovo gruppo, di sole voci femminili, ovviamente adattando i brani pensati per voci miste. Sono nate così le Wild Roses.

Valeria Balsamo

Il primo “sì” all’invito di Elena a far parte del nuovo progetto è stato quello di Valeria Balsamo, che ha fatto parte del gruppo vocale del Maestro Giliberto dal 2012 al 2017. Valeria è nata col jazz: “Ho iniziato a studiarlo all’età di dodici anni con la bravissima Rosalba Bentivoglio. Un giorno però, vedendone un concerto, mi sono innamorata del progetto musicale del Maestro Giliberto e ho fatto di tutto per farne parte. Per fortuna ci sono riuscita, perché è stata un’esperienza bellissima”. Nel 2017, però, le strade si dividono: “Uscita dal gruppo, ho intrapreso un nuovo percorso con il mio compagno in un duo acustico. Quando però ho ricevuto la chiamata di Elena che mi parlava del progetto che aveva in mente, ancora legata alla bella esperienza passata, non ho esitato ad accettare”.

Francesca Sorbello

La seconda ad essere coinvolta è stata Francesca Sorbello, che ha una formazione lirica, iniziata all’età di sedici anni. È laureanda in Canto Jazz al Conservatorio di Messina, ma per arrivare dove è adesso ha dovuto fare delle scelte coraggiose. “Ricordo che quando iniziai a lavorare come estetista, con il mio primo stipendio ripresi le lezioni di canto, pop però, con Andrea Azzurra Gullotta, che mi ha aiutata tantissimo. Due anni dopo decisi di lasciare il lavoro per dedicarmi esclusivamente al canto. Un giorno mi è capitato di vedere sui social la sponsorizzazione del Maestro Giliberto per il suo gruppo, mi sono presentata alle audizioni e mi hanno presa. Lì ho conosciuto persone meravigliose. Purtroppo, però, quell’esperienza si è interrotta, è stato davvero un peccato. Per fortuna è arrivato l’invito di Elena e ho accettato senza pensarci due volte”.

Barbara Ferrante

Anche Barbara Ferrante si è messa in discussione, facendo scelte coraggiose. “Mi sono innamorata della musica presto. Alle medie ho iniziato a suonare il violoncello e la diamonica, la mia fortuna è stata avere accanto un maestro come Sabino Napolitano. Poi alcune vicende personali mi hanno portato ad allontanarmi negli anni successivi da questa passione. Dopo il diploma di maturità classica ho frequentato Giurisprudenza e devo dire che andavo bene, ma ad un certo punto mi sono resa conto che non era quello che volevo realmente fare nella mia vita. Grazie ad un incontro particolare ho capito che col canto dovevo iniziare a fare sul serio e ci sono riuscita, con la bravissima Antonella Leotta, al CESM di Catania. Sono stata ammessa a ventisei anni al Conservatorio Bellini di Catania dove ho preso la triennale in Canto Jazz e la specialistica, e parallelamente ho iniziato anche l’attività concertistica”.
Come le altre, anche Barbara ha vissuto l’esperienza del gruppo vocale del Maestro Giliberto, iniziando a farne parte nel 2017, dopo aver passato la stessa audizione in cui è stata scelta anche Francesca.

Le Wild Roses hanno alle spalle una forte esperienza in comune e adesso sono pronte a scrivere una nuova pagina della loro carriera artistica. Erano partite col piede giusto, esibendosi in concerto presso alcune scuole di Catania, offrendo non solo spettacolo, ma anche un momento di educazione dei giovani alla musica, spiegando loro quello che cantavano e come. In quegli incontri, la presenza del beatboxer Sergio Greco è stata una componente decisiva e molto apprezzata dai ragazzi.
Non solo. Sempre in occasione del Natale 2019, l’ultimo in termini di opportunità di esibizione prima della pandemia, le Wild Roses sono state invitate alla Cerimonia di auguri dell’Ersu di Catania e allo Scambio di auguri organizzato del Lions Club di Caltagirone. Insomma, le premesse ci sono tutte. Non resta che vederle al più presto sul palco.

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Signore e signori, le Wild Roses… che non vediamo l’ora di sentire cantare sul palco

Barbara, Elena, Francesca e Valeria. Sono le Wild Roses, nate nel dicembre 2019, poco prima che il mondo si fermasse a causa della pandemia. In attesa di riprendere il percorso iniziato, abbiamo avuto il piacere e la fortuna di intervistarle, siamo stati tra i primi a farlo e ne andiamo orgogliosi perché siamo sicuri che di strada ne faranno, si parlerà molto di loro e delle loro voci che cantano A Cappella, regalando emozioni e piacere all’ascolto indescrivibili a parole.

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Wild Roses. Il nome è stata una scelta che definiscono “personale e musicale”, perché innamorate del brano My Wild Irish Rose, scritto a fine ‘800 da Chauncey Olcott e dedicato alla moglie scomparsa prematuramente.
La sensazione è quella di trovarsi di fronte quattro ragazze genuine, sincere, allegre e brave, molto brave. Che non vedono loro di ritrovarsi sul palco a cantare, insieme, ciascuna con la sua parte da intonare, che si unisce a quella delle altre. Fuori ne esce un’interpretazione davvero unica.
“Purtroppo abbiamo avuto poco tempo a disposizione finora, ma abbiamo fatto tanto e tra noi è nata una bella amicizia”, ci dice Barbara. Le altre annuiscono, sono emozionate, per loro questo progetto è una sensazione forte, sono motivate, innamorate di quello che è di quello che potrebbe diventare il loro quartetto.

Ma come sono diventate Wild Roses? Ce l’ha spiegato Elena Bonaccorso, che poi è lei ad aver coinvolto le altre in questo progetto musicale.

Elena Bonaccorso

“Chi prima, chi dopo, abbiamo tutte fatto parte inizialmente del gruppo vocale misto, con voci maschili e femminili, messo su dal nostro Maestro Maurizio Giliberto, è lui il nostro centro di gravità permanente, per citare il grande Franco Battiato, recentemente scomparso. Io sono entrata nel gruppo nel 2010 e ci sono rimasta per quasi dieci anni. È qui che mi sono formata. Purtroppo, però, nel 2019 questa esperienza è giunta al capolinea, principalmente per motivi logistici. Ci incontravamo a Catania, ma il nostro maestro è di Palermo e fare cinquecento chilometri, tutte le settimane, per anni, non è stato facile, ad un certo punto è stata fatta questa scelta, sofferta, ma più che più che comprensibile”.
Poteva finire così? Con un “ciao e arrivederci”? Assolutamente no, infatti si è cercata una soluzione diversa per non fare scomparire una realtà ormai consolidata e che iniziava a dare i primi frutti di un duro lavoro. La voglia e le occasioni di concerti che capitavano nel capoluogo etneo, hanno incoraggiato il proposito di creare un nuovo gruppo, di sole voci femminili, ovviamente adattando i brani pensati per voci miste. Sono nate così le Wild Roses.

Valeria Balsamo

Il primo “sì” all’invito di Elena a far parte del nuovo progetto è stato quello di Valeria Balsamo, che ha fatto parte del gruppo vocale del Maestro Giliberto dal 2012 al 2017. Valeria è nata col jazz: “Ho iniziato a studiarlo all’età di dodici anni con la bravissima Rosalba Bentivoglio. Un giorno però, vedendone un concerto, mi sono innamorata del progetto musicale del Maestro Giliberto e ho fatto di tutto per farne parte. Per fortuna ci sono riuscita, perché è stata un’esperienza bellissima”. Nel 2017, però, le strade si dividono: “Uscita dal gruppo, ho intrapreso un nuovo percorso con il mio compagno in un duo acustico. Quando però ho ricevuto la chiamata di Elena che mi parlava del progetto che aveva in mente, ancora legata alla bella esperienza passata, non ho esitato ad accettare”.

Francesca Sorbello

La seconda ad essere coinvolta è stata Francesca Sorbello, che ha una formazione lirica, iniziata all’età di sedici anni. È laureanda in Canto Jazz al Conservatorio di Messina, ma per arrivare dove è adesso ha dovuto fare delle scelte coraggiose. “Ricordo che quando iniziai a lavorare come estetista, con il mio primo stipendio ripresi le lezioni di canto, pop però, con Andrea Azzurra Gullotta, che mi ha aiutata tantissimo. Due anni dopo decisi di lasciare il lavoro per dedicarmi esclusivamente al canto. Un giorno mi è capitato di vedere sui social la sponsorizzazione del Maestro Giliberto per il suo gruppo, mi sono presentata alle audizioni e mi hanno presa. Lì ho conosciuto persone meravigliose. Purtroppo, però, quell’esperienza si è interrotta, è stato davvero un peccato. Per fortuna è arrivato l’invito di Elena e ho accettato senza pensarci due volte”.

Barbara Ferrante

Anche Barbara Ferrante si è messa in discussione, facendo scelte coraggiose. “Mi sono innamorata della musica presto. Alle medie ho iniziato a suonare il violoncello e la diamonica, la mia fortuna è stata avere accanto un maestro come Sabino Napolitano. Poi alcune vicende personali mi hanno portato ad allontanarmi negli anni successivi da questa passione. Dopo il diploma di maturità classica ho frequentato Giurisprudenza e devo dire che andavo bene, ma ad un certo punto mi sono resa conto che non era quello che volevo realmente fare nella mia vita. Grazie ad un incontro particolare ho capito che col canto dovevo iniziare a fare sul serio e ci sono riuscita, con la bravissima Antonella Leotta, al CESM di Catania. Sono stata ammessa a ventisei anni al Conservatorio Bellini di Catania dove ho preso la triennale in Canto Jazz e la specialistica, e parallelamente ho iniziato anche l’attività concertistica”.
Come le altre, anche Barbara ha vissuto l’esperienza del gruppo vocale del Maestro Giliberto, iniziando a farne parte nel 2017, dopo aver passato la stessa audizione in cui è stata scelta anche Francesca.

Le Wild Roses hanno alle spalle una forte esperienza in comune e adesso sono pronte a scrivere una nuova pagina della loro carriera artistica. Erano partite col piede giusto, esibendosi in concerto presso alcune scuole di Catania, offrendo non solo spettacolo, ma anche un momento di educazione dei giovani alla musica, spiegando loro quello che cantavano e come. In quegli incontri, la presenza del beatboxer Sergio Greco è stata una componente decisiva e molto apprezzata dai ragazzi.
Non solo. Sempre in occasione del Natale 2019, l’ultimo in termini di opportunità di esibizione prima della pandemia, le Wild Roses sono state invitate alla Cerimonia di auguri dell’Ersu di Catania e allo Scambio di auguri organizzato del Lions Club di Caltagirone. Insomma, le premesse ci sono tutte. Non resta che vederle al più presto sul palco.

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