Rappresentanti della Ugl Sicilia oggi a Catania per discutere di formazione professionale e province: “Massimo sostegno al governo regionale per la soluzione delle problematiche”

Una nutrita rappresentanza della Ugl Sicilia, accompagnata dal segretario confederale della Ugl Giovanni Condorelli, dal segretario regionale Giuseppe Messina e formata dai segretari generali delle unioni territoriali del lavoro di Catania, Ragusa e Caltanissetta, rispettivamente Giovanni Musumeci, Gianna Di Martino ed Andrea Alario, ha partecipato questa mattina nella città etnea al convegno dell’associazione “Eris” sulla dispersione scolastica.

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“Rivolgiamo il nostro plauso a Gaetano Barbera e Antonio Oliveri per l’ottima iniziativa che ha focalizzato l’azione positiva del governo regionale volta ad una seria e fattiva riorganizzazione del settore della formazione professionale. Come Ugl abbiamo sostenuto il governo regionale, ed in particolare l’assessore al ramo Roberto Lagalla, per l’ottenimento della deroga del governo nazionale propedeutica all’avvio delle misure di prepensionamento, riqualificazione e ricollocazione del personale in atto disoccupato. Su questa scia continueremo a vigilare a sostegno dei lavoratori del comparto, strategico nell’ambito della crescita dei giovani siciliani e importante per il mondo del lavoro e dell’economia dell’isola – hanno detto i rappresentanti del sindacato presenti all’evento.” Ed a margine della manifestazione, i vertici Ugl hanno dato vita ad un momento di confronto sulla tematica relativa alle precarie condizioni in cui versano attualmente le Città metropolitane ed i Liberi consorzi comunali.

“La situazione è molto grave, visto che molti enti sono praticamente al dissesto, ma dall’assessore regionale dell’economia Gaetano Armao abbiamo ricevuto quelle rassicurazioni che chiedevamo, soprattutto in merito ai trasferimenti che si sono concretizzati in 102 milioni di euro derivanti dalla legge di stabilità regionale e 100 milioni di euro stanziati con legge di bilancio nazionale. Ciò che ci sta più a cuore, in particolare, è l’abolizione del prelievo forzoso da parte dello Stato che garantirebbe alle ex provincie un tesoretto pari a 227 milioni di euro l’anno, partendo dal risparmio immediato di 54 milioni di euro per il 2019. Importante per noi è anche – sottolineano i segretari – la deroga sulla presentazione del bilancio triennale che passerebbe ad annuale, consentendo una migliore programmazione economica grazie ad un progressivo riallineamento delle risorse. Adesso, confidando nella perseveranza del governo Musumeci ed in una chiusura concreta delle trattative con Roma, ma anche aspettando la nuova definizione delle governance con le elezioni di secondo grado che si terranno a fine giugno, nel rimanere sempre vigili ed attenti chiediamo un riordino delle competenze per consentire a Città metropolitane e Liberi consorzi comunali di ripartire e tornare ad erogare quegli indispensabili servizi alla collettività che da anni sono spariti. Chi vuole abolire questi enti – concludono – è contro la Costituzione che li prevede nella loro importanza di intermediazione e cerniera tra la Regione ed i Comuni per l’assolvimento di prestazioni fondamentali per le comunità.”

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