Modica, presentazione del libro “Stato di abbandono”, l’autista di Falcone racconta il giudice

Si terrà giovedì 15 novembre alle ore 18, la presentazione del libro di Riccardo Tessarini “STATO DI ABBANDONO – Il racconto di Giuseppe Costanza: uomo di fiducia di Giovanni Falcone”,  edito MINERVA. Incontro aperto al pubblico.

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Col patrocinio del Comune di Modica, la Libreria “La Talpa” in occasione del suo venticinquesimo anno di attività organizza in collaborazione con Paesaggio Barocco – Enoteca Cioccolateria “Sotto San Pietro” un ciclo di cinque “Appuntamenti del Giovedì” che si terranno a Modica presso i locali della Società Operaia di Mutuo Soccorso in Corso Umberto I° n. 157. Giuseppe Costanza, Vittoria de Marco Veneziano, Sebastiano Tusa, Vincenzo Jannuzzi e Massimo Cultraro saranno i protagonisti di questo ciclo di appuntamenti che spazieranno tra la cronaca del nostro tempo, le donne che hanno fatto la storia, l’archeologia e le tradizioni siciliane.

L’ospite del primo appuntamento sarà GIUSEPPE COSTANZA, autista ed uomo di fiducia di Giovanni Falcone dal 1984 a quel tragico pomeriggio del 23 maggio 1992 a Capaci che costò la vita allo stesso giudice, alla moglie Francesca Morvillo e ai tre agenti di scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Giuseppe Costanza viaggiava a bordo della FIAT Croma bianca in quel momento guidata da Falcone e sopravvisse miracolosamente. La sua testimonianza è stata raccolta da Riccardo Tessarini nel libro biografico edito da Minerva “STATO DI ABBANDONO – Il racconto di Giuseppe Costanza: uomo di fiducia di Giovanni Falcone”, i cui proventi saranno devoluti in beneficenza.

Finalista del “Premio Letterario Giornalistico Piersanti Mattarella” che verrà assegnato il prossimo 24 novembre a Palermo, l’opera narra dei momenti di vita vissuta accanto a Giovanni Falcone affrontando la paura a viso aperto e del dramma personale sofferto dopo l’attentato in quanto dipendente civile del Ministero della Giustizia: da “uomo scomodo”, Costanza non solo non si è visto riconoscere il ruolo di servitore dello Stato impegnato sul fronte della lotta per la legalità a rischio della propria vita, ma a lungo ha dovuto subire anche l’indifferenza e le umiliazioni della burocrazia, delle istituzioni e dei media, come se l’essere sopravvissuto non facesse di lui una vittima ma addirittura un colpevole, mentre non mancava chi approfittava del crescente e positivo sentimento antimafia solo per farne un palcoscenico da sfruttare. Il racconto delle tante contraddizioni ed ipocrisie sullo sfondo del periodo forse più drammatico nella storia della Repubblica, i cui contorni ancora oggi appaiono poco chiari, alcune verità persino fuorvianti: Giuseppe Costanza esprimerà il suo punto di vista in merito da uomo scelto direttamente da Giovanni Falcone del quale condivise gli ultimi otto anni di vita ed oggi impegnato a mantenerne viva la memoria quale esempio per le nuove generazioni.

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