La poesia di Ester Bonelli e l’editore Salvatore Giordano

La poesia di Ester Bonelli e l’editore Salvatore Giordano

 

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La poesia rappresenta sempre un prezioso momento di raccoglimento che permette di vedere dentro e fuori di sé e con il libro di Ester Bonelli ‘Come un cielo di Marzo’ (Nulla die edizioni) abbiamo l’occasione per riflettere sul nostro tempo e sulle nostre fragilità. L’autrice, insegnante di scuola primaria a Caltagirone, invita il lettore a partecipare al destino del mondo che viviamo anche sotto casa, con l’arrivo dei migranti dall’Africa e la multiforme umanità con cui siamo a contatto ogni giorno.

Perché la scelta di questo titolo ?
“A marzo il cielo prelude alla bella stagione e dietro il grigio nasconde una speranza, dunque evoluzione e crescita, immaginazione e suggestioni”.

 

Il suo libro contiene 60 poesie suddivise in quattro parti (il mio tempo, prima di domani, attimi, fotografie), quali sono i motivi di questa scansione ?
“La suddivisione nasce dal bisogno di dare un ordine, una direzione alle parole: Nella prima parte (Il mio tempo) lo sguardo si posa sui fatti più drammatici di oggi, e soprattutto denuncia certe ingiustizie, le condizioni di sofferenza di una parte debole della società, tutti quegli invisibili verso cui si manifesta la mia compassione e il mio patimento. Affronto anche altri temi di attualità, la violenza sui bambini o sulle donne, la discriminazione, l’indifferenza. La non rassegnazione diventa per me un messaggio di speranza. Nella seconda e terza sezione (Prima di domani e Attimi) lo sguardo si posa dentro me stessa, indaga sensazioni molto personali eppure intimamente universali: la tenerezza, la nostalgia, il lutto, la rinascita, quegli istanti perfetti fatti di leggerezza, di sensazioni fisiche, i miei modelli letterari (Saba e Buzzati). È la parte più intimista della raccolta, dopo la quale il mio sguardo ricomincia a posarsi fuori da me per abbracciare in ‘Fotografie’ la realtà che mi circonda, istantanee di vita quotidiana, quasi piccoli racconti in versi. Con un gioco concludo la silloge, in due poesie leggere che rivelano che la mia più grande passione è la lingua italiana e le sue infinite potenzialità espressive. Non ci sono poesie d’amore, in senso stretto, ma credo di averci messo il mio amore per la vita e per la gente, il mio impegno civile, l’idea che la letteratura non debba rinchiudersi nel proprio castello ma sporcarsi, farsi carico delle istanze dell’intera umanità. Una prospettiva, la mia, di una donna matura eppure in continuo divenire, proprio come un cielo di marzo”.

Cogliamo l’occasione per conoscere la casa editrice siciliana Nulla die e incontriamo il direttore editoriale Salvatore Giordano.

Quando nasce e cosa pubblica ?
“La Nulla die è una casa editrice fondata da Massimiliano Giordano nel 2011 a Piazza Armerina e le sue pubblicazioni riguardano tutti i principali generi: ogni mese escono cinque o sei libri di saggistica, poesia e narrativa. Tra i pochi editori italiani a pubblicare con regolarità la poesia, la produzione della Nulla die si distingue anche riguardo alla narrativa: oltre al romanzo esteso, le novità comprendono racconti, novelle, romanzi brevi e vari progetti editoriali”.

Quanti autori italiani avete nel vostro catalogo e quanti titoli pubblicate ogni anno tra narrativa, poesia e saggistica?
“Sono circa duecento gli autori viventi pubblicati dalla Nulla die, provengono da ogni area d’Italia e un 15% è residente in Sicilia. I titoli per ora sono una sessantina, destinati a crescere rapidamente”.

Cosa significa lavorare come casa editrice nazionale dalla Sicilia?
“Le difficoltà sono quelle legate alla distanza e alla assoluta mancata di infrastrutture idonee, situazione che implica una maggiorazione nei costi d’impresa. Non esiste più la dicotomia centro/periferia nella produzione culturale ma da noi le poche librerie faticano più che altrove e il pubblico è ridottissimo. Per incrementare il numero dei lettori bisogna creare le occasioni per leggere, migliorando la qualità della vita. Coinvolgere i lettori non è facile però chi legge vive meglio e più a lungo”.

Rosario Scollo

(Una versione più lunga delle due interviste è pubblicata sul mensile ‘I Fatti-Prima Stampa’ di agosto)

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