Italia, l’ISTAT ci dice che il periodo di chiusura è costato ai musei 78 milioni di euro di fatturato. Gran brutta notizia anche per l’intero indotto.
Italia. I nostri musei hanno pagato un pegno veramente alto, per le chiusure imposte dall’emergenza sanitaria. Si stima una perdita di circa 78 milioni di euro di incassi nel periodo che intercorre tra marzo e maggio. Inoltre i dati forniti dall’ ISTAT, evidenziano come il decremento dei visitatori è di circa 19 milioni sempre nello stesso lasso temporale, in rapporto allo stesso periodo nel 2019.
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!“l’esperienza dell’ lockdown ci deve insegnare a vivere le nostre realtà museali in maniera diversa, a renderle più tecnologiche e anche digitalizzate” – sostengono numerosi esperti del settore. Certamente l’ esperienza fisica di visitare un museo non può essere paragonabile ad altre tipologie di visite come detto sopra, ma la cultura non deve essere dimenticata, e attraverso la stessa cultura che i popoli sono rinati da numerose crisi non solo sanitarie.
In base all’ultimo censimento, un museo a titolarità statale su dieci (11,5%) dispone di un catalogo scientifico digitale delle proprie collezioni; di questi, soltanto il 20,8% ha digitalizzato tutto il materiale e soltanto il 6,1% ha reso accessibile il catalogo online. Vanno meglio la comunicazione e l’informazione online: il 43,7% ha un sito web dedicato e il 65,9% possiede un account sui più importanti social media (fonti ISTAT). Da non sottovalutare di certo anche le perdite dell’ indotto che i musei producono, ristoranti, bar, attività commerciali , alberghi e cosi via, oltre alle numerose perdite di posti di lavoro che tutto ciò ha causato.
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