Il Corteo del Senato Civico di Caltagirone: un viaggio tra rito e mito

Il Corteo del Senato Civico di Caltagirone: un viaggio tra rito e mito. Risalente al 1606, il Senato è la figurazione di uno status.

Il Corteo del Senato Civico di Caltagirone. Vito Dicara, noto professore calatino di Bibliografia, Biblioteconomia e Archivistica, nel suo libro “Il Corteo Storico del Senato di Caltagirone nella festa barocca”, redatto nel 1990, ha voluto scavare nella storia di Caltagirone. Restituire i significati originari del suggestivo Corteo Storico del Senato: l’ordine, i colori e le insegne dei rispettivi vestiti. A tale proposito, per ben comprendere questo frammento importantissimo del passato Caltagironese, la redazione ha ascoltato il Professore, il quale ci accompagnerà in un viaggio stracolmo di ritualità e mitologia.

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Professore, che cosa simboleggia il Corteo Storico del Senato di Caltagirone? Il Corteo storico del Senato, risalente al 1606, è la figurazione di uno status, la narrazione e la semplificazione di un fatto importante. Esso è un tutt’uno tra rito, ovvero ciò che rappresenta attraverso i suoi significati, e mito, ovvero ciò che favoleggia: per di più le figure, che lo compongono, fungono da concetti, dialogando fra loro e lo spettatore. Il corteo, insieme alla musica e ai luoghi, rappresenta la sfumatura barocca che colpiva e coinvolgeva direttamente i cittadini nelle celebrazioni festive”.

Perché nella Caltagirone barocca, dal 1606 fino ai giorni nostri, le celebrazioni festive sono cosi importanti tanto da parlarne in un libro? “Le tradizionali celebrazioni festive, che hanno sempre contraddistinto la città di Caltagirone, si pongono al centro come fatto globale cittadino e lasciano le loro tracce nel ricordo visivo del popolo e anche nei tecnici – architetti che, a distanza di anni, ne applicano i caratteri e stili delle strutture e degli arredi urbani stabili. Inoltre nelle feste è anche fondamentale la musica, la quale ricopre anche un carattere aulico e popolare, rivestendo il ruolo di enfatizzazione e di eccitazione di fronte all’oggetto sacro o profano”.

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“Certamente un tempo vi erano una molteplicità di celebrazioni: dalle acclamazioni, alle nozze, alle feste sacre e profane. Tutte queste prevedevano le luminarie, lo sparo dei mortaretti, i carri, le lunghe processioni con il Corteo del Senato. Ecco, come avviene in parte tuttora per le feste locali della città, in particolar modo per la festa del Patrono San Giacomo Maggiore”.

In conclusione, Professore Dicara ha affermato che il Corteo è una delle sfumature barocche fondamentali presenti nelle celebrazioni festive: pertanto, quante sono le figure che lo hanno reso fin da subito tale? “Il Corteo storico del Senato principalmente si compone di molteplici figure: giurati, patrizi, mazzieri, guardaroba, inservienti, capitano di giustizia, alabardieri, piffari, trombettieri e tamburi. Però, col passar degli anni, la struttura ideale del corteo ha subito delle modifiche. Infatti, si sono aggiunti o sottratti i componenti delle figure, oppure sono state eliminate alcune di queste. Infine, in un secondo momento, riconducibile ai giorni nostri, sono stati innovati anche gli abiti del tardo barocco”.

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Foto articolo: Foto APS VOX – Il Calendario del Senato – Edizione 2018

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