Giornalismo italiano, ricordando Roberto Gervaso: celebre volto nazionale anche televisivo. Gervaso era il grillo parlante della cultura italiana.
Giornalismo italiano. La redazione di Prometeonews ricorda Roberto Gervaso, volto noto del giornalismo italiano, nonché della televisione. Conosciuto anche a livello internazionale, fu divulgatore, storico e commentatore televisivo. Gervaso è scomparso ieri 2 giugno 2020 a Milano all’età di 82 anni.
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!Roberto Gervaso era laureato in lettere. Con Indro Montanelli scrive i sei volumi della Storia d’Italia (Rizzoli). Era conosciuto anche per le biografie storiche: Cagliostro, Nerone, Casanova, i Borgia, Claretta Petacci, George Simenon, Salvator Dalì, Andres Segovia, Arthur Miller.
La vita di Gervaso però venne segnata da una forte depressione a tal punto di scrivere il libro “Ho ucciso il cane nero”. Ecco cosa domandava e scriveva nel suo testo: “Quale maleficio s’insinua nella depressione? Chi decide che dobbiamo passare sotto le sue forche caudine, inermi e inerti, subendo e soffrendo? Perché la natura che ho sempre amato e onorato mi diventa ostile? Perché i libri, che sono la mia vita, perdono ogni interesse? Perché tengo alla larga gli amici e, quando mi sono vicini, è come se fossero assenti? Perché la mattina non mi alzerei mai? Perché invidio l’ultimo clochard che incontro per strada, alla stazione, sui gradini di una chiesa? Il cane nero, il male oscuro, è un’ossessione senza fine, che non ti dà tregua, non si placa mai. Una lancia che ti si conficca nel costato, un coltello che ti scalca il cuore. Chi non conosce questo morso feroce ti esorta a farti coraggio” scrive Gervaso. E anche: “Ma come ti può comprendere chi non è mai entrato in questo antro infernale?”.
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Foto articolo: Immagine di repertorio