Femminicidio: ieri, oggi, domani

Femminicidio: ieri, oggi, domani

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Un fenomeno che affonda le radici nel passato. La violenza sulle donne sembra diminuire, ma non fermarsi. Richieste azioni e leggi ancora più incisive e soprattutto certezza della condanna e prevenzione

Il femminicidio è una tragica realtà che colpisce molte donne in tutto il mondo. È un fenomeno che va oltre la violenza domestica, rappresentando un atto estremo di violenza di genere. Spesso, questi crimini sono il risultato di una cultura patriarcale che vede le donne come inferiori e le considera proprietà degli uomini.
Questa piaga sociale affonda le sue radici nel passato, continua a tormentare il presente e richiede azioni concrete per un futuro migliore.

Ieri
In passato, il femminicidio era spesso ignorato o minimizzato, considerato un “crimine passionale” piuttosto che un atto di violenza sistematica contro le donne. Le sorelle Mirabal, assassinate nel 1960 nella Repubblica Dominicana, sono un esempio emblematico di come la violenza contro le donne sia stata utilizzata come strumento di oppressione politica.
Oggi
Oggi, il femminicidio è riconosciuto come un problema grave e diffuso. In Italia, i dati mostrano un aumento preoccupante: solo nel 2021, sono state uccise 118 donne, di cui 70 per mano del partner o dell’ex. Nonostante le leggi come il “Codice Rosso” mirino a proteggere le vittime, la risposta delle istituzioni spesso non è adeguata.

Domani
Per il futuro, è essenziale promuovere una cultura del rispetto e dell’uguaglianza di genere. Le campagne di sensibilizzazione, l’educazione nelle scuole e il rafforzamento delle leggi sono passi fondamentali per prevenire il femminicidio. Solo attraverso un impegno collettivo possiamo sperare di eliminare questa forma di violenza.
La Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne è stata istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 17 dicembre 1999, attraverso la risoluzione 54/1341. Viene celebrata ogni anno il 25 novembre in memoria delle sorelle Mirabal, tre donne rivoluzionarie dominicane che furono assassinate il 25 novembre 1960 dal regime di Rafael Trujillo. Questa giornata è stata creata per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla violenza di genere e per promuovere azioni concrete a sostegno delle vittime.

Femminicidio
Il termine “femminicidio” si riferisce all’uccisione intenzionale di una donna a causa del suo genere. Questo termine è utilizzato per descrivere una forma estrema di violenza di genere, spesso motivata da ruoli di genere stereotipati, discriminazione e relazioni di potere ineguali tra uomini e donne. Il femminicidio può essere perpetrato da partner intimi, familiari o altre persone, e rappresenta la manifestazione più brutale della violenza contro le donne.

Quando è nato il termine?
Diana E. H. Russell, attivista, studiosa e scrittrice femminista di fama mondiale, è morta il 28 luglio del 2020, a Oakland, in California. Aveva 81 anni. A lei, sociologa e criminologa, si deve l’invenzione e la diffusione del termine femminicidio, nel 1976, diventato di uso comune negli ultimi anni per identificare chiaramente i crimini contro le donne – una battaglia a cui Russell ha dedicato la sua vita – ma da lei coniato già a metà degli anni Settanta.

A cura di Giulia Di Stefano

Si ringrazia per la collaborazione Scapinando di Caltagirone

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