Italia riparte, le spiagge italiane saranno trasformate in discariche a cielo aperto?

Estate, le spiagge italiane saranno trasformate in discariche a cielo aperto? Se nel 2019 i dati erano allarmanti, nel 2020 si cercherà di rimediare?

Estate. Nel 2019 le spiagge italiane presentavano una situazione, in merito all’inquinamento, a dir poco allarmante. Nel 2020 che situazione si presenta? Avremo più cura delle nostre spiagge? L’anno scorso su 15 arenili monitorati tra Campania e Puglia, per una superficie di circa 35.850 metri quadrati, sono stati trovati in media ben 1.136 rifiuti ogni 100 metri lineari di spiaggia. Dati tutt’altro che incoraggianti forniti da “Se butti male… Finisce in mare!”, seconda edizione di un interessante progetto educativo lanciato da Legambiente e Corepla, Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica.

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Queste le parole di Stefano Ciafani, presidente di Legambiente: “Ridurre nel 2020 e nei prossimi anni i rifiuti sulle nostre spiagge e nei nostri mari non è una sfida impossibile. Va affrontata con determinazione. L’Italia da questo punto di vista sta facendo spesso da apripista, anticipando le direttive europee su questo fronte. C’è bisogno però dell’impegno di tutti noi!”

Quest’anno, quindi, dobbiamo avere più cura delle nostre spiagge. Perché non coinvolgere i ragazzi delle scuole di per renderli non solo partecipi del problema e per evidenziare le soluzioni che passano sempre di più su politiche di prevenzione e sensibilizzazione e su una corretta gestione dei rifiuti?

Per fare un esempio, la Campania e la Puglia detengono un patrimonio costiero unico, da preservare con una particolare attenzione dai fenomeni del littering; i dati del 2018 confermano che la direzione presa è quella giusta: in Puglia la raccolta differenziata degli imballaggi in plastica è cresciuta di oltre il 20%, mentre in Campania ha raggiunto quasi 21 Kg per abitante, un dato di poco superiore alla media nazionale. Pertanto, ci auguriamo che le azioni collettive e le sinergie tra il mondo industriale, associativo e la società civile possano contribuire a raggiungere risultati ancora più ambiziosi.

Foto articolo: Immagine di repertorio

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