Economia, conti correnti, debito pubblico, fondi pensione: facciamo il punto

Economia, conti correnti, debito pubblico, fondi pensione: facciamo il punto. Una rimodulazione potrebbe armonizzare un passaggio generazionale di risorse?

Economia. In Italia il sistema pensionistico pubblico, ormai totalmente contributivo, genererà in futuro pensioni sempre più basse. Con un rapporto lavoratori/pensionati pari a 0.8 l’INPS registra una differenza molto netta tra pensioni erogate e contributi versati.

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La previdenza complementare dovrebbe servire ad attenuare questo problema. Il debito pubblico troppo elevato rende sempre più difficile finanziare la spesa pensionistica perché, ancora, il 30%  (707 miliardi di euro) del debito è in mano a investitori esteri che mal sopportano ulteriori incrementi di debito. Questo crea una forte necessità di ricomposizione e finanziamento del debito perché la troppa esposizione del Debito all’estero rende quasi impossibile fare manovre economiche di sostegno alla crescita attraverso il deficit.

In un contesto di questo tipo si registra ancora un dato allarmante sui depositi di conto corrente (oltre 1.000 miliardi) e una bassa crescita del mercato della previdenza complementare (solo 162 miliardi di euro). La previdenza complementare già investe anche in titoli di debito pubblico e potrebbe rappresentare una grande opportunità non solo per attenuare il problema Inps, ma soprattutto per ridurre il debito estero attraverso una diversa destinazione delle risorse attualmente presenti sui conti correnti.

Cosa si potrebbe fare? Raddoppiare il massimo deducibile a 10.200 euro ed eliminare i vincoli di adesione per i pensionati. Questo aumenterebbe la leva fiscale per i ricchi che vedrebbero il fondo pensione come investimento alternativo. Per i redditi medio bassi creare una aliquota fissa di deduzione 40% per incentivare il risparmio mensile sui fondi. Creare per tutti delle finestre di anticipazione diverse ovvero non più 8 anni ma 5 anni elevando la percentuale di anticipazione libera almeno al 40%. Una rimodulazione di questo tipo potrebbe armonizzare un passaggio generazionale di risorse?

Foto articolo: Immagine di repertorio

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