La Procura Distrettuale della Repubblica, nell’ambito di indagini a carico di S.A., di anni 61, indagato per i reati di maltrattamenti contro familiari, lesioni personali aggravate e atti persecutori, commessi in danno della moglie, di anni 58, ha richiesto ed ottenuto la misura cautelare degli arresti domiciliari eseguita dai Carabinieri della Stazione di Aci Catena.
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!Le indagini, coordinate dal pool di magistrati qualificati sui reati che riguardano la violenza di genere, hanno messo in evidenza le azioni vessatorie poste in essere dal coniuge, dall’anno del matrimonio fino ad oggi, che hanno compromesso nel tempo la stabilità psicofisica della donna.
L’uomo, con atteggiamento aggressivo e minaccioso, la picchiava abitualmente con pugni, schiaffi e calci, fino a sbatterla contro gli arredi ed in terra, assumendo una posizione di prevaricante supremazia, apostrofandola anche con epiteti irripetibili, altamente lesivi della dignità della persona offesa, determinando di fatto nella vittima una stato di perenne paura per la propria incolumità.
Nemmeno l’allontanamento del marito dalla casa coniugale, ha preservato la donna dall’accanimento espresso dal persecutore attraverso telefonate e sms – tanto da costringerla a cambiare numero telefonico – recandosi sotto casa e suonando ripetutamente il citofono, fino ad entrarle con la forza dentro l’abitazione per aggredirla e minacciarla di morte «se un giorno ti devi fare una storia, meglio che vai via da qua altrimenti alla prima volta che ti incontro faccio un omicidio».
Minacce estese anche ai familiari e agli amici della persona offesa, pena gravi ritorsioni, che hanno convinto quest’ultima, ormai disperata, a denunciare tutto ai carabinieri, consentendo la composizione di un quadro indiziario a carico dell’indagato che non ha lasciato alcun dubbio al giudice il quale, accogliendo la richiesta del magistrato titolare dell’indagine, ha emesso la misura restrittiva.