Catania, moglie presa a schiaffi, pugni e calci davanti al figlioletto di due anni: arrestato un 41 enne

La Procura Distrettuale della Repubblica, nell’ambito di indagini a carico di H.B., di anni 41, indagato per i reati di maltrattamenti contro familiari e lesioni personali aggravate, commessi in danno della moglie, di anni 37, ha richiesto ed ottenuto la misura cautelare in carcere eseguita dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale di Catania.

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Le indagini, coordinate dal pool di magistrati qualificati sui reati che riguardano la violenza di genere, hanno messo in evidenza la via crucis patita dalla donna dal giugno del 2014, periodo in cui contrasse matrimonio con l’indagato, fino ad oggi.

L’uomo, nell’arco della convivenza matrimoniale, ha sempre tenuto un atteggiamento aggressivo, minaccioso e prevaricante nei confronti della moglie, picchiata regolarmente con schiaffi, pugni  e calci, anche alla presenza del figlioletto di nemmeno due anni, assumendo una posizione di prevaricante supremazia e determinando nella vittima uno stato di sottomissione psicofisica.

Comportamenti che hanno superato il limite della tolleranza umana lo scorso 3 febbraio quando l’uomo, addossando la colpa alla moglie della cattiva gestione del figlio, mentre la stessa teneva in braccio il bambino, prima la schiaffeggiava per poi spingerla sul divano e strapparle il figlio dalle braccia e dirle <<non farti scudo con nostro figlio>>,  costringendola a chiamare in aiuto la madre che, appena giunta, prendeva in custodia il bambino, mentre la donna preparava la valigie per andare via da casa. A quel punto il marito, irritato dalla decisione, dopo aver recitato testualmente << te ne pentirai!>> danneggiava prima l’abitazione per poi picchiare la poveretta fino a fratturarle il setto nasale con una testata, tanto da causarle delle lesioni che, a giudizio dei medici del pronto soccorso, dove la poveretta era costretta a recarsi, ne hanno indebolito permanentemente l’organo della respirazione.

Liberatasi dalla paura che l’aveva attanagliata per tutti quegli anni, la donna ha trovato il coraggio di denunciare il marito ai carabinieri, così da consentire agli investigatori di comporre un quadro indiziario a carico dell’indagato che non ha lasciato alcun dubbio al giudice il quale, accogliendo la richiesta del magistrato titolare dell’indagine, ha emesso la misura restrittiva.

L’arrestato, assolte le formalità di rito, è stato associato al carcere di Catania Piazza Lanza.

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