Caltagirone, sciopero della fame finché non ci saranno risposte concrete per il “Dopo Cara”

Si sono svolte mercoledì 26 giugno a Mineo e ieri 27 giugno a Caltagirone le due Assemblee dal titolo “Dopo il CARA” diamo un futuro al territorio, utili ad avviare laboratori occupazionali e percorsi di autoimprenditorialità per sostenere gli ex dipendenti nel loro rientro nel sistema produttivo locale.

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Nello specifico si è deciso di programmare una nuova mobilitazione a sostegno delle proposte già avanzate dal comitato “Emergenza Calatino 2019”, quali: la richiesta al Presidente della Regione dell’inserimento delle aree industriali e artigianali dei 15 comuni del Calatino Sud-Simeto nella ZES – Zona Economica Speciale – collegata all’area portuale di Catania e in corso di delimitazione in attuazione del  cosiddetto “Decreto Sud” (D.L. 91/2017) da collegare alla istituzione di una task force di Invitalia nel  Calatino Sud–Simeto per accompagnare e sostenere gli ex lavoratori in eventuali percorsi di auto imprenditorialità e le imprese del territorio nell’accesso alla finanza agevolata utile a potenziare la loro attività economica; e la richiesta al Prefetto di Catania per la creazione di un “bacino occupazionale” con i lavoratori “ex CARA di Mineo” al quale attingere nel caso di avvio di lavori e/o servizi pubblici nel territorio del Calatino Sud–Simeto, salvaguardando anche le competenze acquisite nel settore dell’accoglienza da spendere nel nuovo sistema denominato Siproimi.

Subito dopo queste assemblee sarà avviato un confronto con tutte le forze sociali e sindacali del territorio e con le Amministrazioni locali interessate, nella consapevolezza che la vertenza riguarda il futuro dell’intero territorio e non di singole categorie.

Nei prossimi giorni alcuni rappresentanti del Comitato civico “Emergenza Calatino 2019” insieme ad alcuni ex lavoratori del CARA faranno un girotondo in Prefettura e lo sciopero della fame finché non ci sarà una risposta da parte dei Governi nazionale e regionale.

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