Vincenzo Calì, noto scrittore e poeta siciliano, omaggia la città di Caltagirone con una poesia.
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!Questi versi, in rima, cantano la grandezza territoriale, artistica e culturale della “Regina dei Monti Erei”.
Infatti, come si legge dal testo, Caltagirone, ossia Calatagèron, “in sella agli Erei e fino agli Iblei, fu magna, fu greca, contamina d’arti, di pasta di creta, di linfa di grotte che dona la madre“.
Il testo poetico è stato redatto e stampato dallo stesso poeta su di una pergamena donata, quest’ultima, al primo cittadino, Avv. On. Gino Ioppolo, nonché al Comune di Caltagirone.
La poesia così recita:
“Regina risorta, dei resti barocca,
in sella agli Erei e fino agli Iblei,
fu magna, fu greca,
contamina d’arti, di pasta di creta,
di linfa di grotte che dona la madre.
Contesa, mirata a virtù,
Calatagèron sei “Forte dei vasi”.
S’innalza l’araldo dell’aquila oro,
con ossa degli avi, ha origina antica,
al mastio già estinto ne splende ormai mito,
ha marchio del sole,
profumo di valli, di terra,
è Sicilia”.