Cronache di una giornata di agosto passata in fila al Pronto Soccorso di Caltagirone, ci arrivano numerose segnalazioni di cittadine e cittadini che lamentano le lunghe attese per essere visitati.
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!Una situazione che nei mesi estivi diventa ancora più difficile, la rabbia viene spesso scaricata agli operatori che non sono altro che le prime “vittime” di una politica che ormai sta tagliando e riducendo risorse alla sanità.
Tante le lamentele raccolte dalla nostra redazione, “siamo in fila dalle 12:30 e sono le 22:00 ancora non siamo stati visitati”, ci preme precisare che per tali situazioni si tratta spesso di codice verde ma questo non rende meno incresciosa la situazione.
Gli operatori sono ridotti, cosi come le risorse e faticano a farlo comprendere agli “utenti” (come ormai la sanità ci etichetta), una situazione difficile anche da gestire perché spesso capita che qualcuno vada in escandescenza.
In merito a quanto accaduto, interviene il direttore dell’UOC Pronto Soccorso della Ospedale Gravina, dottoressa Nuccia Prumeri, che in una nota diffusa dall’ufficio stampa Asp di Catania, precisa che:
“Nelle giornate di lunedì e martedì si è registrato un enorme accesso al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Caltagirone, con punte prossime alle 200 richieste di intervento nella sola giornata di martedì.
Inevitabilmente, le attese per le prestazioni meno urgenti – si legga codici verdi e bianchi – si sono protratte. Grazie ai monitor installati in sala d’attesa, gli utenti, in assoluta trasparenza, hanno avuto contezza sia del loro tempo di attesa, sia delle priorità di intervento in corso.
Dalla foto pubblicata e allegata all’articolo emerge chiaro che nel momento in cui è stata fotografata fossero in visita 14 codici gialli e 3 codici verdi, e fossero in attesa 11 codici verdi.
Il caso che viene segnalato si riferisce ad una paziente che ha fatto accesso al Pronto Soccorso in codice verde alle ore 12:58 ed è stata dimessa con codice bianco non critico alle 21:41. Non può passare inosservato che con tale priorità la paziente non poteva essere visitata prima dei codici gialli che nel frattempo venivano presi in carico. Non risponde neppure al vero che la paziente non sia stata visitata.
Tutto ciò oltre a dare una rappresentazione non veritiera dei fatti e delle regole di priorità che presiedono al funzionamento del Pronto Soccorso, non dà ragione del grande lavoro svolto dagli operatori, che ringrazio per il loro impegno quotidiano a servizio della comunità, e alla sinergia con le singole Unità Operative che puntualmente forniscono posti letto per i ricoveri in urgenza e assicurano la piena disponibilità per l’espletamento delle consulenze specialistiche in tempi adeguati.
Al triage del “Gravina”, nonostante l’affluenza massiva, gli operatori del front office hanno accolto e preso in carico tutti i pazienti, anche utenti non critici, come nel caso in questione, che avrebbero evitato inutili attese se si fossero rivolti al medico curante.
L’appello che rivolgo alla cittadinanza è di rivolgersi al Pronto Soccorso per problemi acuti urgenti e non risolvibili dal medico di famiglia, dal pediatra di libera scelta o dai medici della continuità assistenziale (ex guardia medica).
Il buon funzionamento del Pronto Soccorso, e di tutti i servizi sanitari in genere, dipende anche dai cittadini. Un corretto uso delle strutture sanitarie evita attese e disservizi.”