Caltagirone, il Comune chiederà lo stato di calamità naturale

Il Comune di Caltagirone chiederà alla Regione siciliana e agli altri enti e organi competenti l’attivazione delle procedure e quant’altro risulti necessario per la dichiarazione dello stato di calamità naturale a causa dei danni causati, nelle zone di campagna, in particolare nella frazione di Granieri, dal “cracking”, una fisiopatia  che colpisce il settore viticolo e soprattutto l’uva del territorio Igp (Identificazione geografica protetta) e che oggi sta aggredendo gran parte del prodotto, rendendolo inidoneo a essere commercializzato.

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Lo annunciano il sindaco Gino Ioppolo e l’assessore alle Attività produttive Francesco Caristia, anticipando l’imminente adozione di una delibera di Giunta con cui, oltre alla dichiarazione dello stato di calamità naturale avanzata alla Regione, si chiede alla Condotta agricola di competenza “l’avvio dei sopralluoghi nelle aree colpite”, all’Agenzia delle entrate e all’Inps “la sospensione di tutte le scadenze dei pagamenti previdenziali e delle imposte”  e, ancora alla Regione, “l’istituzione di una commissione allo scopo di giungere a una lettura agronomica di questa grave fisiopatia”.

 

“E’ un modo concreto – sottolinea Ioppolo – per andare incontro alle esigenze di tanti produttori che stanno subendo danni considerevoli e che vanno, pertanto, tutelati e aiutati a superare le difficoltà nel miglior modo possibile”. “Quello viticolo – afferma Caristia – è, soprattutto a Granieri ma anche in altre zone del nostro territorio, un settore trainante per l’economia agricola, che necessita della massima attenzione e di ogni sostegno si renda legittimamente utile”.

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