Arriva tempestiva la dichiarazione di Giuseppe Ales, anch’egli autore storico dei disegni artistici della “Luminaria” di Caltagirone, riguardo all’allestimento della Scala Santa Maria del Monte per le giornate della festa del Santo Patrono San Giacomo.
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!Lo stesso Ales dichiara pubblicamente nel suo profilo Facebook: “Caltagirone perde un pezzo di storia e di tradizione che si chiama Fam. Russo“.
Di seguito riportiamo la dichiarazione integrale di Giuseppe Ales:
“Un plauso va a Mario Russo e alla sua storica generazione che, fino a qualche anno fa, magistralmente preparavano, allestivano e posizionavano i circa 4.500 coppi di carta colorata lungo la monumentale scala Santa Maria del Monte. Ovviamente sia i colori dei coppi che la durata della fiammella era tutt’altra cosa, cromia dei colori eccezionali ad esempio… Purtroppo nelle ultime edizioni non ci pregiamo della loro maestria, non sto qui a spiegare i motivi ma un dato e certo: questa secolare manifestazione perde un pezzo di storia e tradizioni che si chiama “Famiglia Russo”. La fortuna di avere avuto come autore dei disegni ed il modo di collaborare e interagire con i Russo tra il 1998 e il 2011 nel’allestimento dei miei numerosi disegni della scala illuminata, ecco io mi onoro di avere avuto questo pregio. Questa mia osservazione verte nella direzione speranzosa che un giorno ritorni la tradizione “legittimata” dai risultati della storica famiglia Russo, allora riaprirò’ il mio cassetto di nuovi disegni inediti e mi rimetto in discussione, non me ne vogliano gli attuali allestitori gli “Angeli della Scala” e tutto.lo staff, vanno sempre ringraziati per la loro opera volontaria. La scala illuminata senza la famiglia Russo e come correre il palio di Siena con gli asini o la regata del Redentore a Venezia con le canoe… ecco altrove tutelano come un gioiello le tradizioni uniche al mondo… e la scala illuminata di Caltagirone lo è . Con grande affetto e stima dedico questa mia piccola osservazione a Mario Russo e la sua storica generazione“. (Giuseppe Ales)