Agevolazioni fiscali per chi assume giovani inoccupati e disoccupati a Caltagirone

Il Consiglio comunale, nel corso della seduta di ieri sera, ha approvato due mozioni. Si tratta della mozione sulle agevolazioni fiscali per chi assume giovani inoccupati e disoccupati residenti a Caltagirone (via libera a larga maggioranza) e di quella (esitata all’unanimità) per interventi finalizzati alla promozione di prodotti agricoli e zootecnici del comprensorio calatino, «con l’obiettivo di una maggiore redditività delle imprese agricole e della filiera.»

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Entrambe sono state proposte dal gruppo “Per la città che vogliamo” – primo firmatario Simone Amato, che le ha illustrate, altri sottoscrittori Vincenzo Di Stefano, Marco Failla e Mario Polizzi -, e hanno ricevuto l’ok con le modifiche apportate attraverso emendamenti presentati da Luca Distefano, Antonio Montemagno e Francesco Incarbone per la prima, da Vincenzo Gozza per la seconda. Su quest’ultima è stata, invece, respinta una proposta di emendamento di Lara Lodato.

La prima mozione, valutato il peso di tasse e tributi che gravano sulle imprese locali, impegna il sindaco e la Giunta «ad adottare misure di sostegno a chi crea buona occupazione per i giovani caltagironesi, a prevedere agevolazioni per invogliare l’investimento in attività a Caltagirone, in tutti i settori produttivi, e a dare mandato agli uffici competenti di redigere apposito regolamento, compatibilmente alle disponibilità di bilancio.»

La seconda impegna l’Amministrazione «a continuare a promuovere iniziative per assicurare un monitoraggio della filiera agroalimentare del territorio, a sollecitare la Regione a istituire appositi tavoli di concertazione, ad attivare azioni che favoriscano il consumo dei prodotti locali, ad avviare un percorso per un marchio di qualità di tutti i nostri prodotti che dia valenza identitaria, di eccellenza, qualità e sicurezza e ad organizzare e potenziare l’ufficio comunale per l’agricoltura.»

Polemiche si sono registrate in apertura di seduta, con alcuni consiglieri (Roberto Gravina, Vincenzo Di Stefano e Mario Polizzi) che hanno vibratamente protestato per il ritardo nel suo avvio. Lo stesso Di Stefano ha chiesto all’Amministrazione di intervenire «per risolvere i problemi creati alle società sportive dal perdurante blackout nella palestra di via San Giovanni Bosco», con il conseguente impegno del vicesindaco Sergio Gruttadauria «ad attivare ogni ulteriore intervento si renda utile allo scopo.»

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