Accade oggi, 50 anni fa la partita del secolo (Italia-Germania 4 a 3)

Accade oggi, 50 anni fa la partita del secolo (Italia-Germania 4 a 3). La semifinale di Città del Messico che entra nella storia e segna un’epoca.

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E’ il 17 giugno 1970 e sui televisori in bianco e nero l’Italia assiste alla semifinale Italia-Germania, commentata da Nando Martellini. La Nazionale di Valcareggi vince ai tempi supplementari 4 a 3 e tutti gli italiani festeggiano nella notte la nostra vittoria con grande entusiasmo, una delle partite più belle nella storia del calcio grazie alla presenza di divi come Albertosi, Boninsegna, De Sisti, Facchetti, Mazzola, Riva e Rivera che segna al 111′ il gol determinante.

Due libri appena usciti ricordano un momento storico indimenticabile che celebra la fine degli anni 60: ‘4 a 3’ del giornalista sportivo Maurizio Crosetti (editore Harper Collins) e ‘La partita del secolo’ del sociologo Nando Dalla Chiesa (editore Solferino).

Crosetti quel giorno aveva 8 anni:“Forse Italia-Germania è una casa in equilibrio sulla cima di una montagna. Su un versante c’è il sole, sull’altro il gelo della notte. Comincia e finisce qualcosa di grosso per tutti, quel 17 giugno 1970. Le vite si sciolgono nella fornace che divampando crea nuove forme tra fiamme e scintille, qualcosa muore, qualcosa nasce”.

Invece Dalla Chiesa era uno studente universitario: “Quella semifinale allo stadio Azteca (c’è una targa che celebra ‘la partita del secolo’) fu un monumento al coraggio e al disordine creativo. Questo riconoscimento Italia-Germania 4-3 se l’è guadagnato nel tempo e anzi è cresciuto con il passare degli anni, reggendo anche al paragone con altre indimenticabili vittorie azzurre contro i tedeschi, quella del 1982 in finale e quella del 2006 in semifinale. C’è qualcosa che la inchioda per sempre nella storia, come un punto di riferimento. E non credo che la sua importanza diminuirà. Sembra assurdo, perché stiamo parlando di una partita di calcio. Ma quella, per il nostro Paese, fu davvero una sequenza irripetibile di prime volte: se dico che provammo una gioia inesprimibile, intendo proprio che non sapevamo come manifestarla. Era un’Italia più ingenua e più carica di speranza di quella che festeggiò poi la vittoria del Mondiale nel 1982. Anche oggi quella partita può essere un emblema. Le perdite del 2020 non sono state né poche né indolori. Ma l’Italia del 4-3 non è stata solo una squadra di calcio. E può tornare. Credo ci sia bisogno però di interpretare quello spirito del 1970, e di gettare il cuore oltre l’ostacolo: certe regole ci imbrigliano, se non servono allo scopo si possono buttare, penso all’università, all’economia, all’amministrazione. Il Paese ha bisogno di avere molte motivazioni morali e pochi legami”. 

A questo link è possibile vedere l’intera partita di calcio e rivivere quelle emozioni che fanno parte della nostra storia.

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Foto articolo: Immagine di repertorio

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