Weekinkiesta: Cimitero Acattolico

Il termine acattolico è riferito sia a chi pratica culti diversi dalla religione cattolica, sia ai culti stessi. Il termine acattolico è stato sostituito, nel Codice del 1983, dall’espressione più neutra e più rispettosa “non cattolico”.

Le norme della Chiesa Cattolica vietavano di seppellire in terra consacrata i non cattolici, tra cui i protestanti, gli ebrei e gli ortodossi, ma anche i suicidi, che dopo la morte erano espulsi dalla comunità cristiana cittadina e inumati fuori dalle mura cittadine.

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Storia del cimitero acattolico

In zona Testaccio, alle spalle della Piramide Cestia, il cimitero acattolico è uno dei luoghi di sepoltura tutt’ora in uso più antichi in Europa. Il suo utilizzo risale al 1716 circa quando Papa Clemente XI vi concesse la sepoltura dei membri della Corte Stuart, protestanti, in esilio dall’Inghilterra.

In totale ci sono circa 4.000 persone sepolte, per lo più inglesi e tedeschi, ma anche italiani, americani, scandinavi, russi e greci. La lapide più antica che si trova nel cimitero è quella del 1738 di uno studente di Oxford caduto da cavallo.

La maggior parte delle tombe sono di protestanti e di ortodossi orientali, alcune appartengono a credenti di altre religioni quali l’Islam, lo Zoroastrismo, il Buddismo e il Confucianesimo.

Gli italiani nel cimitero acattolico

Tra gli italiani che riposano in questo luogo ci sono il politico Antonio Gramsci, il poeta della beat generation Gregory Corso, il fisico Bruno Pontecorvo e gli scrittori Andrea Camilleri e Carlo Emilio Gadda,  lo scrittore e politico Emilio Lussu, lo scrittore e poeta Dario Bellezza, la stilista Simonetta Colonna di Cesarò e la scrittrice Luce d’Eramo.

Nel 2014, nonostante la richiesta del Comune di Roma e della Regione, l’amministrazione ha rifiutato la sepoltura dei due antifascisti Rosario Bentivegna e Carla Capponi. Secondo le regole del cimitero, ancora oggi vi possono essere seppelliti cittadini stranieri preferibilmente di area anglosassone che non siano di religione cattolica e se al momento del decesso erano residenti in Italia e, in via eccezionale, anche personaggi illustri italiani, purchè in vita abbiano comunque testimoniato la propria laicità.

 

Andrea Camilleri

 

E’ il più celebre tra gli scrittori siciliani contemporanei, famoso per la celebre serie Montalbano, ambientata nella provincia di Ragusa, tra Scicli, Ispica e Modica.

La serie, tratta dai racconti gialli di Camilleri, racconta le vicende di Salvo Montalbano, un commissario di polizia che è alle prese con i più svariati casi di crimini e malaffare.

Camilleri aveva dichiarato di non essere praticante, anche se era stato in collegio dai preti, il Convitto Vescovile di Agrigento. Anche da ragazzino non c’era nessun entusiasmo e nessuna convinzione nell’andare a Messa e fare la Comunione, dichiarò che Dio non stava nella sua vita.

 

 

Cimiteri acattolici in Sicilia

Il cimitero acattolico di Siracusa si trova nel parco di Villa Landolina, e oggi fa parte del Museo archeologico Paolo Orsi.

La famiglia Landolina diede la disponibilità alla realizzazione del “cimitero degli acattolici” nel proprio parco. Il cimitero è di piccole dimensioni, comprende 12 sepolture realizzate nel corso dell’Ottocento per alcuni stranieri di fede non cattolica morti a Siracusa.

Vi sono sepolti il poeta tedesco August von Platen ed alcuni marinai americani che parteciparono alla prima guerra barbaresca (1801-1805) combattuta dagli Stati Uniti d’America al di fuori del territorio americano. Essi sono Joseph Maxwell, Seth Carter, William Tyler, James Deblois e George S. Hackey.

 

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