Weekinkiesta alimentazione: Boom della cucina orientale in Sicilia

Cucina orientale storia e cultura

L’Asia è il continente più grande e più popoloso al mondo che ospita varie culture, molte delle quali hanno caratterizzato la propria cucina.

La cucina Orientale rispecchia uno stile di vita caratterizzato da pratiche e tradizioni culinarie, solitamente associato a una specifica cultura. Indubbiamente la cucina asiatica include parecchie importanti cucine regionali: est-asiatica, sud-est asiatica, sud-asiatica, centro-asiatica e mediorientale.

Di certo l’elemento che accomuna, la cucina orientale è l’onnipresenza del riso nelle sue svariate forme ed utilizzi: da piatto principale a semplice elemento di accompagnamento.

Negli ultimi anni il fascino esotico di bacchette, riso e sushi conquista il Paese della dieta Mediterranea, che apre la frontiera ai sapori e alla cucina Orientale. Anche in Sicilia si sono moltiplicano i ristoranti di cucina Orientale, mentre sugli scafali dei supermercati si vedono sempre di più frequentemente spaghetti di soia, spezie esotiche, verdure Giapponesi e Coreane. Su internet e siti per la cucina le ricette sono facilmente reperibili per realizzare qualsiasi piatto orientale. Questa tendenza culinaria è riuscita a sferrare un duro colpo alla nostra bene amata pizza. Le pizzerie Siciliane che nel fine settimana si popolava per la tipica pizzata sono visivamente svuotate preferendo sempre di più il cibo orientale. Il gusto ci guadagna, ma la salute?

Non è un caso che i Giapponesi sono i più longevi del globo e anche i più magri, insieme ai vicini di casa Coreani. La cucina del Sol Levante è ipocalorica, calibrata e completa, perché alle pietanze associano sempre carboidrati, proteine e vegetali nelle giuste proporzioni. Alcuni alimenti nello specifico come il tonno e il salmone sono una fonte di acidi grassi Omega 3, che proteggono cuore e cervello. La soia invece è ricca di isoflavoni, che ha effetti positivi sulla salute cardiovascolare e delle ossa, mentre le alghe (nori, kombu e wakame) forniscono proteine, sali minerali, grassi buoni e vitamine. Le proprietà benefiche della salsa Wasabi sono molteplici, infatti racchiude diverse vitamine ed è un ottimo antibatterico e digestivo, nonché un importante antiossidante che rallenta l’invecchiamento cellulare dell’organismo.

I giapponesi la utilizzano come condimento per i piatti a base di pesce crudo. Un’altra caratteristica comune a tutta la cucina orientale è la presenza costante del consumo di verdure, legumi e cereali di ogni genere e non solo come contorno, ma nelle le zuppe sono i protagonisti.

Inoltre viene rilevato un larghissimo utilizzo di semi di papavero e sesamo, ma anche di chia, zucca e tanti altri. Sovente e abbondante è l’ utilizzo massivo di spezie quali curcuma, cumino, cardamomo, coriandolo, cannella, peperoncino e pepe. Non solo le spezie meglio elencate prima la fanno da padrone, ma in ogni piatto abbondano anche aglio e cipolla.

 

 

 

 

 

Ci sono svariati modi di cottura: la cucina Giapponese predilige le pietanze fredde, mentre la cucina Cinese preferisce la cottura a vapore o utilizzando wok,(tipica padella semisferica). La cucina Coreana invece è un mix delle due culture il quale combina gli alimenti base della gastronomia del Sol Levante (riso, pesce, alghe) con tecniche di cottura e preparazione tipicamente cinesi. Si caratterizza per l’utilizzo di cibi fermentati come il kimchi.  Quest’ultimo non si riferisce ad una ricetta ma ad una tecnica di fermentazione  del cavolo cinese.

In merito all’argomento abbiamo chiesto il parere ad un’esperta in materia, ovvero Naoko Urata

(www.naokosensei.it) originaria del Giappone, laureata  all’università di Palermo in scienza della comunicazione con tesi intitolata  “La Cucina Italiana in Giappone”.

La dottoressa Uraka vive a Palermo da 12 anni e ci fa notare varie similitudini tra la cucina palermitana e quella giapponese nella preparazione del  polipo e del tonno e del consumo del pesce crudo, oltre  all’utilizzo della salsa in agrodolce. Quest’ultima è presente in svariate ricette palermitane e giapponesi.

Il consumo di pesce crudo, nella cucina Orientale così come spiegato dalla dottoressa Uraka, ha origini molto antiche e fu  influenzato dalla religione. La diffusione del Buddismo in Cina ed in Giappone, ebbe un effetto incisivo sull’alimentazione. Infatti, secondo i monaci buddisti, il rispetto di ogni essere vivente compresi i pesci, portò a cibarsi di sole proteine vegetali. Essi dovettero trovare alimenti provenienti dal mondo dei vegetali  che sostituissero la carne animale.

Il Tofu ( è uno dei tanti prodotti alimentari ottenuti dai semi di soia  si ottiene dalla cagliatura della soia e dalla sua successiva pressatura. Per questo è considerato come un formaggio vegetale , alimento altamente proteico )

La salsa di soia (salsa fermentata ottenuta dalla soia molto sapida)

E il Miso (è un condimento a base di semi di soia gialla)

Con il tempo questo stile culinario si allontanò dal mondo religioso dando vita a una corrente più laica, fino ad arrivare ai giorni nostri.

In conclusione

I Giapponesi sono un popolo che va alla continua ricerca della perfezione nei gesti, come nel preparare gli infusi, tisane e tè.

Visiva come nella ricerca del piatto perfetto nel disporre le pietanze in modo esemplare e strutturate giocando molto sulla cromia degli alimenti.

Sulla scelta del materiale del piatto il vetro per il periodo estivo per avere una percezione di freschezza, la ceramica per il periodo invernale da poter percepire ulteriormente il calore. Cosa dire è un popolo da cui apprendere molto, come ogni popolo del mondo, ognuno speciale a modo suo nella cultura, usi, costumi, tradizioni e cucina.

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