Vittoria, venduto “sanificante per le mani” senza autorizzazione

Vittoria, venduto “sanificante per le mani” senza autorizzazione: la Guardia di Finanza sequestra ben 4.500 litri di gel

Continuano senza sosta le attività di controllo economico del territorio disposte dal comando provinciale della Guardia di Finanza di Ragusa per contrastare le condotte di chi – approfittando dell’attuale situazione emergenziale correlata alla crescente diffusione del Coronavirus – pone in essere pratiche commerciali scorrette, con la vendita di prodotti non corrispondenti alle caratteristiche pubblicizzate o mancanti delle previste autorizzazioni ministeriali, talvolta ceduti a prezzi esorbitanti rispetto a quelli di mercato.

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In tale contesto, le Fiamme Gialle iblee, nello scorso fine settimana, hanno eseguito un sequestro di circa 4.500 litri di “sanificante per le mani”, di cui oltre 2.100 litri già confezionato in circa 4.000 flaconi posti in vendita recando un’etichetta con dicitura ingannevole, in mancanza della prevista autorizzazione del Ministero della Salute.

L’attività, che trae origine dallo sviluppo di elementi informativi autonomamente acquisiti nel corso di specifici e mirati servizi di controllo del territorio, è stata portata avanti dai militari della compagnia di Vittoria – sotto il coordinamento del sovraordinato gruppo e con la collaborazione dei Nas dei Carabinieri di Ragusa – nei comuni di Vittoria e Ragusa, con il supporto dei reparti del Corpo di Catania ed Enna.

Nel dettaglio, i militari hanno proceduto all’accesso all’interno di una nota azienda vittoriese che, approfittando dell’attuale emergenza epidemiologica, avrebbe affiancato all’originaria attività di produzione di saponi e detersivi quella più remunerativa di produzione di sanificante per le mani, condotta però in carenza delle prescritte autorizzazioni.

Sulla base delle disposizioni fornite dal Ministero della Salute, infatti, i prodotti che pubblicizzano in etichetta un’azione “sanitizzante/sanificante” si considerano rientranti nella definizione di prodotti biocidi e, pertanto possono essere immessi in commercio solo a seguito di una specifica autorizzazione da parte dello stesso Dicastero o dell’Unione Europea. Tale autorizzazione/registrazione assicura che tali prodotti siano stati sottoposti a una preventiva valutazione che ne garantisca la sicurezza e l’efficacia nelle condizioni di uso indicate e autorizzate.

Atteso che il prodotto esaminato, in assenza della specifica registrazione al competente Dicastero poteva essere immesso in commercio solo come detergente e non come biocida, il termine “sanificante” è stato utilizzato impropriamente, inducendo in errore il consumatore finale.

L’attività ispettiva condotta e le conseguenti perquisizioni nei locali della società hanno consentito il sequestro di oltre 1.500 litri di sanificante già confezionato e pronto per essere immesso in consumo E di altri 2.300 litri circa di analogo composto liquido, da riversare nelle boccette per la vendita al dettaglio.

La contestuale analisi della documentazione contabile acquisita all’atto dell’accesso ha inoltre consentito di:

procedere al tempestivo intervento dei reparti del Corpo competenti per territorio nei confronti di farmacie site in Catania, nel comune di Riposto (CT) e a Enna, dove si è proceduto al sequestro di ulteriori 406 flaconi da 100ml posti in vendita;
ricostruire l’intera rete di vendita dell’azienda ipparina, che ha avuto tra i principali clienti una grande catena di distribuzione commerciale di Ragusa, mediante la quale le confezioni di prodotto (oltre 18mila flaconi di gel e spray sanificante in confezioni da 100 e 500ml) sono state rivendute in oltre 135 punti vendita dislocati su tutto il territorio della Regione Sicilia.
La società di distribuzione ha disposto immediatamente il blocco alla vendita con il contestuale ritiro del prodotto ancora invenduto (allo stato 2.370 flaconi da 100ml e 500ml, 653 litri complessivi).

All’esito della complessiva attività svolta, il titolare della fabbrica di Vittoria è stato denunciato all’autorità giudiziaria per il reato di frode nell’esercizio del commercio.

Riceviamo e pubblichiamo comunicato stampa

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