UNICT – Un nuovo successo per l’Università di Catania: le dottoresse Giallongo e Camiolo “Under 40 in Hematology 2019. Giovani ematologi a confronto”
UNICT. Nuovo successo per i giovani ricercatori dell’Università di Catania, Cesarina Giallongo e Giuseppina Camiolo dottoresse di ricerca in Basic and Applied Biomedical Sciences, hanno ricevuto il primo e secondo premio della sezione “Poster” alla manifestazione “Under 40 in Hematology 2019. Giovani ematologi a confronto”.
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!Il contest, era riservato a ricercatori clinici, traslazionali e di base di età inferiore ai 40 anni che in Italia sono impegnati nella ricerca in ambito ematologico. La manifestazione si è sviluppata in due fasi: preliminarmente una Commissione, composta dai massimi esperti di Ematologia, ha selezionato i migliori elaborati che sono stati ammessi alla seconda fase, il Final Contest. Sono stati assegnati premi per la sessione“Studi Clinici” “Ricerca di Base” e “Poster”.
La dott.ssa Giallongo, che attualmente collabora con la sezione di Ematologia del laboratorio di Biologia molecolare dell’Azienda ospedaliero-universitaria Policlinico-Vittorio Emanuele di Catania, si è laureata in Biologia sanitaria a Catania e si è specializzata in Biochimica clinica all’Università di Messina.
Fin dalla tesi di laurea ha collaborato con il gruppo di ricerca del prof. Francesco Di Raimondo, occupandosi dello studio dei meccanismi di chemioresistenza e di immuno-escape nei tumori ematologici.
Il progetto della dott.ssa Giallongo dal titolo “Inhibition of TLR4 signaling affects mitochondrial fitness and overcomes bortezomib resistance in myeloma plasma cells” evidenzia il ruolo di un recettore transmembrana, il TLR4, nello sviluppo della resistenza agli inibitori del proteosoma, in particolare il Bortezomib, farmaco tra i più usati per il trattamento del mieloma multiplo.
Anche la dott.ssa Camiolo, collabora con la sezione di Ematologia del laboratorio di Biologia molecolare del Policlinico di Catania. Laureata in Biologia cellulare e molecolare nell’Ateneo catanese, frequenta il dottorato in Basic and Applied Biomedical Sciences. Ha lavorato con il gruppo del prof. Di Raimondo, occupandosi dello studio dei meccanismi di chemioresistenza nei tumori ematologici, in particolare del Mieloma Multiplo.
Il suo progetto, dal titolo “Iron induces bortezomib resistance in Myeloma model” evidenzia il ruolo del metabolismo del ferro. Fondamentale per l’espletamento dei normali processi fisiologici dell’organismo, il ferro e un’alterazione del suo metabolismo nel microambiente del mieloma potenzia, da un lato, il metabolismo energetico delle plasmacellule rendendole meno sensibili al farmaco, dall’altro potrebbe favorire l’alterazione funzionale dei macrofagi, favorendo la loro trasformazione in cellule favorenti il supporto della malattia.
Il ferro, potenziando l’attività mitocondriale delle plasmacellule, riduce il danno indotto dal Bortezomib che agisce danneggiando la funzionalità mitocondriale. Inoltre, promuovendo l’alterazione del metabolismo del ferro, la trasformazione dei macrofagi del microambiente midollare in TAMs impedisce il riconoscimento da parte del sistema immunitario delle plasmacellule di mieloma quali cellule “malate”.
Foto articolo: immagine di repertorio
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