UNICT – Prof. Francesco Priolo a lavoro per ricostruire l’ Ateneo : “Per noi è fondamentale il rapporto con il territorio”
UNICT. Cinquanta giorni dalla nomina del prof. Francesco Priolo a rettore dell’ Università di Catania e la macchina per ribaltare la situazione all’ Ateneo di è messa in moto. Qui l’ Intervista esclusiva che il rettore ha rilasciato a LiveUnict.
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!L’ Università di Catania è ripartita con i delegati, abbiamo dato vita a delle vere e proprie cabine di regia. Si tratta di un’innovazione non da poco, perché non sono i singoli delegati che lavorano in maniera indipendente. È un gruppo di lavoro coordinato, una nuova maniera di gestione. Per esempio, c’è una cabina di regia sulla Ricerca, una sulla Didattica, una sull’Internazionalizzazione. Queste sono fondamentali perché è attraverso questo gruppo di delegati che si sta costruendo il futuro di questa università. È un percorso lungo ma è un percorso che è iniziato, io vedo i miei delegati costantemente e alcuni risultati si vedono sin da subito”.
Ci saranno altre all’ attività dei Delegati, anche le commissioni costituiti da docenti di diversi dipartimenti che “collaboreranno ai processi di costruzione di quello che sarà il futuro dell’ Ateneo, tutti insieme ma a far sì che le decisioni centrali vadano dentro il dipartimento. Nella commissione didattica saranno presenti gli studenti: questa misura verrà varata entro un mese”.
L’ anno si era aperto con delle incertezze sui servizi e misure che l’ Ateneo solitamente riservava agli studenti, ma con l’ approvazione delle misure per il “diritto allo studio”, il 21 ottobre sono state attivate le vecchie e le nuove agevolazioni.
Il prof. Priolo spiega: “Per la prima volta l’Ateneo ha messo a disposizione degli studenti, e su richiesta degli studenti stessi, una cifra importante. Sarà la Consulta degli Studenti che proporrà al Consiglio d’Amministrazione come utilizzare questi fondi: per esempio, potrebbero essere destinati a borse di studio per bisognosi, premi di merito o premi di laurea. Quindi attendiamo che gli studenti si mettano in moto e iniziano a fare proposte”. Ma nonostante il cambio di gestione, la mobilità resta tra gli obiettivi fondamentali dell’Università di Catania, “Chi studia non paga il biglietto”.
Il rettore annuncia: “Attraverso l’ attività del Delegato alla Mobilità, c’è un nuovo percorso per il Metro Shuttle, che adesso entra anche all’interno della Cittadella Universitaria. Una misura importante per studenti, per il personale e per i docenti: io stesso prendo tutti i giorni la metro per raggiungere il Rettorato o il dipartimento di Fisica, dove tengo i miei corsi. Tra le tappe del Metro Shuttle c’è anche il parcheggio Santa Sofia, che è gratuito per tutti gli studenti e prevede un prezzo agevolato per i cittadini: chiunque può parcheggiare lì e, con 2 euro, può usufruire sia del parcheggio per tutta la giornata che della metro”.
“Per noi è fondamentale il rapporto con il territorio. Abbiamo iniziato a dialogare con le aziende e stiamo ragionando per avere degli accordi quadro perché, con il delegato ai Rapporti con le imprese, vorremmo consentire ai singoli docenti di collaborare all’interno di un accordo generale. L’ Ateneo vorrebbe creare dei joint research centre, così come viene fatto nelle migliori realtà internazionali: ciò permetterà agli studenti di entrare in contatto anche attraverso i tirocini con le aziende in maniera molto più strutturata. Gli studenti potranno relazionarsi con le aziende del territorio durante il periodo di stesura della tesi o durante il percorso di studi. Questo tipo di formazione, che già è presente al Nord, desidera dare un valore aggiunto a tutti i tipi di lauree, anche a quelle a stampo umanistico; spesso infatti non ci si rende conto che anche le lauree umanistiche con uno step in più, una conoscenza aggiuntiva, possono diventare dei motori per tanti diversi mondi delle imprese, mondi che ancora non sono noti”.
Sono diversi anni che i candidati al Rettorato puntano sul rapporto con le aziende, presentandola come un’opportunità in più per gli studenti. Che esito avrà questa sfida, e quanto tempo ci vorrà? Il Rettore precisa: “Sono passati circa 50 giorni, datemi 4 o 5 mesi per completare tutte queste iniziative, che saranno a disposizione degli studenti dal corrente anno accademico”.
Il Rettore rivolgendosi agli studenti afferma: “Vorrei che la comunicazione avesse un ruolo centrale e che venga anche modificata rispetto al passato. Vorrei che l’ Università di Catania davvero comunicasse quello che è e quello che fa. Mi aspetto segnalazioni da parte dei docenti e da parte degli studenti perché l’ Ateneo deve dire quello che fa. Inoltre, le iniziative culturali che partono dal basso verranno sempre ascoltate. Vorrei sapere se gli studenti hanno idee e quali sono i progetti che vogliamo portare avanti, perché bisogna essere proactive: far parte di un ateneo non significa solo essere discenti, ma significa avere la responsabilità di dire che tende a migliorare tutte quelle cose che non vanno, ma anche a proporre azioni, mettendoci la testa e dedicando del tempo. Azioni innovative”.