Ho voluto scegliere questo titolo, per presentare una delle tante emittenti radiofoniche della provincia di Agrigento, una Radio che è stata regalata dal consiglio pastorale diocesano nel 1977 in occasione del 50esimo anniversario di sacerdozio dell’allora vescovo di Agrigento Mons. Giuseppe Petralia.
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!Così, quarantaquattro anni fa, esattamente il 13 novembre 1977, con le note dell’Aida di Giuseppe Verdi si da inizio alle trasmissioni dalle magiche frequenze di Radio Diocesana Concordia, questo è il motto scelto che è durato per anni. Radio Concordia da anni propone musica, informazioni locali e nazionali, rubriche religiose, rubriche culturali e molto altro.
In questa mia presentazione, ho voluto coinvolgere l’attuale direttore di Radio Concordia, Don Giuseppe Livatino che ringrazio per la sua disponibilità.
Don Giuseppe, benvenuto e grazie per aver accettato il mio invito per parlare di questa fantastica realtà radiofonica. Lei è direttore della radio dal 2019 in questi anni del suo mandato che sta percorrendo, le chiedo: di cosa si occupa Radio Concordia e quale è la sua missione?
Il fine di Radio Concordia è innanzi tutto quello di diffondere la buona notizia nella realtà di oggi, facendosi compagna di viaggio di ogni categoria di persone, di qualsiasi età e di qualsiasi ambiente. I programmi rispondono agli interessi delle categorie più svariate, dallo studente alla casalinga al professionista.
Quali le rubriche che tramette ogni giorno Radio Concordia e per quale genere di ascoltatore?
Le nostre rubriche spaziano in ogni campo di interesse: dall’informazione alla spiritualità, dalla cultura all’antropologia, dalla musica classica a quella leggera, compresi molti collegamenti in streaming attraverso la pagina della Radio sui social network, riguardanti fatti storici, l’attuale realtà socio economica, etc.
Don Giuseppe, nel 2020 tutto il mondo, noi tutti, siamo stati colpiti da una bruttissima Pandemia inaspettata, il Covid-19, un virus che in questo momento continua a muoversi tra noi indisturbato, in questo 2020 però, possiamo dire che è stato l’anno del riscatto non solo delle emittenti radiofoniche ma anche televisive del territorio locale. In molti stando a Casa e non potendo uscire, eccetto per determinate esigenze particolari, strettamente necessarie, abbiamo un po’ tutti, passato il tempo seguendo in diretta Tv o Radio tutti gli eventi tradizionali come la settimana Santa, La Santa Messa, l’ottava di San Calogero e molto altro. Secondo lei, questi mezzi di comunicazione, in particolare Radio Concordia, durante la pandemia che ruolo ha avuto?
Un ruolo molto importante, come hai detto tu. L’esigenza del distanziamento e quella addirittura del lockdown nazionale sono state in qualche modo alleggerite, dando la possibilità di seguire non solo gli eventi diocesani, ma dando anche la possibilità di vivere “in diretta” altri momenti importanti, di solito molto seguiti in presenza, come il Giovaninfesta o la Giornata dei Ministranti, il 25 aprile.
Don Giuseppe, prima di concludere con questa nostra intervista, le pongo un’ultima domanda: Radio Concordia, secondo lei, da quante persone è ascoltata e fino a dove arriva il suo segnale radio?
Gli ascolti sono alti e, come ho detto prima, coinvolgono le più svariate categorie di persone. Specie negli ultimi mesi, abbiamo registrato un aumento esponenziali dei contatti quotidiani. Molto seguite anche le rubriche in streaming, che hanno fatto registrare diverse migliaia di ascoltatori attraverso i social network. Il segnale oltrepassa quelli che sono i confini della nostra provincia, essendo facilmente raggiungibile anche in alcune zone delle province vicine.
Grazie Don Giuseppe Per la sua disponibilità, per aver condiviso con noi un pezzo di questa piccola, ma splendida realtà. Ricordo a quanti stanno leggendo questo articolo, che Radio Concordia può essere seguita in FM o in streaming sul sito web.
Servizio di Mattias Lo Pilato