Un nuovo impegno per la Pace parte da Comiso

In occasione del 26°anniversario della pagoda della pace e ricordando la presenza del monaco buddista  Morishita, giunto a Comiso nel 1982 per il problema euromissili, nella cittadina iblea si è concluso il festival “Gli alberi custodi – seminare la Pace”, con tre giornate di incontri presso il cortile della Fondazione Bufalino. L’iniziativa, patrocinata dalla Regione Siciliana, Comune di Comiso e Libero Consorzio Comunale di Ragusa, è stata organizzata dal Comitato della Pagoda della Pace: “L’associazione è nata nel marzo 2023 – dice il presidente Antonio Ruello – con lo scopo di promuovere una cultura di pace legata alla forte spiritualità che è presente qui. Come diceva Danilo Dolci Occorre promuovere una nuova storia” e, nel momento in cui venti di guerra minacciano di fare tornare in Europa gli euromissili già smobilitati da Comiso e l’Europa si trova sull’orlo di un disastro nucleare, dalla pagoda parte un appello per un Mar Mediterraneo di pace libero da guerre, povertà, cambiamenti climatici, dittature, violenza e terrorismo”.

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I lavori si sono articolati in tre sessioni: “Dall’Etna agli Iblei, cammini trasversali per far scoppiare la pace”, un incontro con Antonio Presti – creatore di Fiumara d’Arte e oggi attivo a Librino – e i protagonisti della riscoperta dei cammini della trasversale sicula. Ricordando il centenario della figura nonviolenta di Danilo Dolci, la seconda sessione aveva come tema “In direzione inversa alla guerra” e sono state ascoltate le voci dei pacifisti siciliani, protagonisti delle battaglie contro gli euromissili degli anni ’80 (Francesco Cappello sul significato della pace, Francesco Lo Cascio sull’importanza della nonviolenza come metodo per ottenere la pace nel mondo, Enzo Sanfilippo sull’obiezione di coscienza, Alfonso Navarra sul senso del pacifismo ieri e oggi, Maurizio Toscano promotore di un appello conclusivo che dice no a tutte le guerre, con un nuovo movimento che parte da Comiso con la realizzazione del Parco della Pace).

La giornata conclusiva ha visto il saluto e la preghiera del reverendo Gyosho Morishita e del vescovo di Ragusa Giuseppe La Placa, con un partecipato dibattito con i politici nazionali e locali. Gli europarlamentari Giuseppe Antoci (M5s) e Leoluca Orlando (Avs) hanno parlato delle ragioni dell’opposizione alle guerre in corso e il rifiuto all’invio di armi in luoghi di guerra, la deputata Ars Stefania Campo (M5s) ha ricordato le ragioni della legge regionale per la cultura di pace (lr 11/2019), il deputato Giorgio Assenza (FdI) ha parlato dell’importanza del progetto di un sentiero e di un parco della pace che si potrà realizzare grazie a un finanziamento regionale di 230.000 euro. A Francesco Lo Cascio, presidente Mir Palermo (Movimento Italiano per la Riconciliazione), chiediamo quali sono state le sue impressioni sulla manifestazione e quali prospettive per il pacifismo siciliano: “Gli stati generali della pagoda della pace sono stati una lodevole iniziativa che si attendeva da tempo. Significativo averli svolti adesso a Comiso, proprio nel momento in cui si torna a parlare di euromissili con la guerra in Ucraina e in terrasanta. Ci auguriamo che l’Europa possa tornare a svolgere un ruolo di mediazione e di pace, uscendo da logiche di schieramento che allontanano la soluzione dei problemi e prolungano la tragica scia di lutti di questi giorni. Speriamo nell’istituzione di un corpo civile di pace europeo e nella concreta tutela degli obiettori di coscienza di tutti gli eserciti e di tutte le guerre”.

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