Fuggito da Calais, nel luglio dell’anno scorso ha brutalmente ammazzato la moglie e ne ha nascosto il corpo, trovando, come riporta Il Giornale, riparo in Sicilia dove, per un anno intero, si è nascosto tra i tanti immigrati presenti sull’isola. Adesso è stato individuato a Cassibile dove è stato catturato dai carabinieri che hanno eseguito un mandato di arresto europeo emesso dall’autorità giudiziaria francese. Destinatario del provvedimento un sudanese di 30 anni, Ali Adam Borma Nourdin, che da un anno viveva a Stradicò, una contrada vicino a Cassibile.
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!Una vicenda drammatica che ancora una volta getta ombre sul sistema di accoglienzaeuropeo e, soprattutto, sul livello dei controlli in Italia. Tutto ha inizio nel dicembre del 2017 quando la polizia francese irrompe in una abitazione di Calais dove il personale delle pulizie ha trovato sotto il letto una sacca da viaggio che contiene un cadavere. Da quel momento partono le indagini che portano gli inquirenti a identificare il cadavere e prendere l’assassino. Un cammino lungo sei mesi. L’autopsia, eseguita sul corpo ormai in avanzatostato di decomposizione, consente di accertare che si tratta di una sudanese nelle prime settimane di gravidanza. Dalle impronte digitali riescono, poi, a dare un nome al cadavere deceduto ormai mesi prima.
Ad Ali Adam Borma Nourdin gli inquirenti arrivano grazie al contratto di affitto dell’abitazione che risale al maggio dell’anno scorso. Ad agosto la coppia lascia l’alloggio per morosità e da allora non hanno più notizie dei due. Diventa così difficile riuscire a risalire al marito su cui sin dall’inizio ricadono i sospetti dell’omicidio. Di lui la polizia francese sa che, dopo anni trascorsi a Calais da cui ha più volte cercato di raggiungere la Gran Bretagna clandestinamente, è riuscito a regolarizzare la propria posizione e a far arrivare la moglie in Francia, nel maggio del2017, usufruendo del ricongiungimento familiare.
Dopo alcuni mesi di attività investigativa che ha visto il coordinamento fra le forze di polizie e le autorità giudiziarie italiane e francesi, gli inquirenti sono riusciti a individuare Ali Adam Borma Nourdin nella frazione siracusana di Cassibile, dove era stato già controllato in più di un’occasione, insieme ad altri connazionali, e aveva fornito generalità false. Grazie alla comparazione delle impronte digitali il cerchio si chiude e ai polsi del sudanese scattano le manette. Ancora oggi restano, tuttavia, ignoti i motivi del brutale omicidio che adesso l’immigrato, che nel frattempo è stato rinchiuso nel carcere “Cavadonna” di Siracusa, dovrà spiegare all’autorità giudiziaria francese.