Truman Show è il primo singolo di Dalila Bizzini, giovane cantante (e non solo) di Caltagirone. L’abbiamo intervistata in esclusiva per i lettori di Prima Stampa. Abbiamo parlato del suo brano, della sua passione e della sua vita, facendoci mostrare il suo punto di vista che, come in Truman Show, è davvero interessante e mai scontato.
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!Truman Show, un titolo “pesante” per il tuo brano, dove tratti anche un tema importante, spigoloso: quello della pandemia, che ci ha buttato in un’altra realtà, diversa da quella che fino a poco prima avevamo considerato l’unica reale, scontata. Dalila come l’ha vissuta? Truman, nel film cult, ha preso consapevolezza di ciò che non era reale, e tu? Qual è adesso la tua consapevolezza?
Questo tema mi ha toccato molto. Io vivo a Bologna ormai da cinque anni, quindi sono rimasta lontana dalla mia famiglia per più di sei mesi… fino a luglio, quando sono tornata a Caltagirone. Non ero mai stata via per tutti questi mesi consecutivi, mi sono sentita come in Erasmus ma chiusa in casa.
All’inizio non riuscivo a crederci, anche perché ho dovuto rinunciare alla mia quotidianità, come tutti. Poi però ho spento la TV (come dico anche nella canzone) per distaccarmi dalla realtà esterna e ho cominciato a rendere quel tempo extra produttivo, ho voluto considerarlo del tempo in più per riflettere e mettermi a fare quello che amo, mi sono creata un piccolo angolo di registrazione in casa, così da cantare liberamente e registrare i miei pezzi senza andare in studio di registrazione.
Così è nata “Truman Show”, che è il mio modo di prendere anche un po’ con ironia la situazione paranormale in cui ci siamo ritrovati a livello globale.
È il tuo primo brano e il genere, l’argomento, il punto di vista, il “taglio” per così dire del pezzo, ricordano Levante, che tra l’altro è di origini calatine. Ti piace come cantante, ti ispiri a lei o è solo un caso?
Levante mi piace molto! La ascolto da sempre, fin da quando si esibiva nelle piazze siciliane e non era ancora così tanto nota al pubblico. Ho avuto anche modo di conoscerla a Bologna. Lei è una che nel tempo ha saputo trovare la propria identità e il proprio stile, a mio parere, senza scendere a compromessi. Posso dire che mi ispira molto come persona, oltre che come cantante. Ha carattere.
Sei giovane e non è comune che gli artisti, alla tua età, parlino del mondo che li circonda, di solito parlano del “loro” mondo. Il tuo brano esprime ciò che hai dentro, ma osservando quello che ci sta fuori e non il contrario, almeno questa è la nostra impressione. È corretta? Dove vuole arrivare Dalila? Come Truman vuole avventurarsi verso là fuori pur non sapendo cosa c’è? Qual è il tuo sogno?
Il mio obiettivo è sempre stato quello di comunicare, in più modi e più mondi diversi, non a caso lavoro come copywriter per delle pagine social e dei blog. Amo comunicare i miei pensieri, ma anche quelli degli altri. Mi è sempre piaciuto sia parlare di me che ascoltare le storie e credo sia un equilibrio fondamentale nella mia vita.
Le mie canzoni parlano di questo, di quelle emozioni, piccole e grandi, che provo io stessa o che provo di riflesso quando entro in empatia con qualcuno… così come sono entrata in empatia con Truman, quando ho rivisto questo bellissimo film durante la quarantena, “The Truman Show”. Mi è sembrato triste ed ironico allo stesso tempo e mi sono sentita rinchiusa anch’io, come lui, per certi versi. Ma la sua voglia di rivedere il cielo era troppo grande e combaciava con il mio desiderio di libertà. Quindi questa canzone parla di Truman, ma anche molto di me.
Il mio sogno è proprio questo, inseguo la libertà di poter raccontare tutto ciò che sento, in qualsiasi modo e momento, soprattutto attraverso le canzoni ma non solo. In questo caso specifico, spero di portarvi con me nel “truman show”!