L’ Ufficio Misure di Prevenzione della Divisione Anticrimine della Questura, al fine di tutelare le vittime di comportamenti violenti e molesti, ha rivolto particolare attenzione, fin da quando la Legge n. 161/2017 ne ha sancito l’introduzione nel Codice Antimafia, alla categoria degli stalkers, i «soggetti indiziati del delitto di cui all’art. 612-bis del codice penale».
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!Una mirata ed intensa attività info-investigativa, unitamente alle istanze di ammonimento frequentemente sporte dalle vittime in alternativa alla denuncia penale, ha evidenziato che, anche in questa Provincia, purtroppo, l’entità del fenomeno delittuoso – talvolta preludio di più efferate violenze – non è assolutamente trascurabile: numerosi soggetti, spesso giovani uomini che non riescono ad accettare la fine di una relazione, si sono resi responsabili di condotte a carattere ossessivamente intrusivo, minaccioso e violento e per esse sono stati sottoposti al divieto di avvicinamento o a misure cautelari più gravi.
Per alcuni di essi, autori di comportamenti antigiuridici particolarmente gravi, destabilizzanti ed assolutamente intollerabili per la comunità sociale, il Questore ha ritenuto di dover adottare misure di controlli e vigilanza e, pertanto, li ha segnalati, con circostanziata proposta, alla competente A.G.
Condividendo le risultanze degli accertamenti esperiti, il locale Tribunale – Sez. Misure di Prevenzione ha recentemente disposto, per la prima volta nel circondario della provincia di Trapani, la misura di prevenzione della sorveglianza speciale di P.S. nei confronti di 2 soggetti autori del delitto di stalking.
È stato raggiunto da decreto applicativo della misura di prevenzione per anni 2, G.T.D., un alcamese di anni 58, il quale – già condannato per stalking perpetrato, sia prima che dopo la separazione, nei confronti dell’ex coniuge – nell’ottobre 2018 veniva raggiuto, su disposizione del Gip del Tribunale di Trapani, dalla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa: una donna con la quale aveva intrattenuto una relazione sentimentale e che, poi, lo aveva denunciato a causa di una serie di atti persecutori (telefonate, appostamenti, pedinamenti, minacce di morte) che l’avevano costretta a trasferirsi prima in altra città, ove, tuttavia, il suo persecutore l’aveva raggiunta ed intimidita, e poi, addirittura, in altro Paese. Per questo all’uomo è stato imposto anche l’obbligo di soggiorno nel comune di residenza, dal quale non potrà allontanarsi senza autorizzazione dell’A.G.
Nel decreto applicativo, eseguito dal Commissariato di P.S. di Alcamo il 02.09.2019, il soggetto viene ritenuto connotato da una “pericolosità sociale intensa ed attuale che mette in pericolo, a causa della persistenza delle condotte, la sicurezza della parte offesa”. Ed ancora, il Giudice ha evidenziato come “le ripetute condotte persecutorie rappresentino un indice accentuato di pericolosità sociale concreto ed attuale, sintomatico di tratti personologici disturbati in grado di ledere non solo le aspettative di tranquillità sociale della vittima ma anche delle persone a lei legate da stretti rapporti relazioni”.
Analogo giudizio di pericolosità sociale ha espresso il Tribunale nel provvedimento emesso a carico di G.D., trentaduenne mazarese che, nell’agosto 2018, era finito in carcere, su disposizione del Gip del Tribunale di Marsala, “perché con condotte reiterate, minacciava e molestava la ex fidanzata (…) ed i suoi genitori (…) in modo da cagionare negli stessi un perdurante e grave stato d’ansia e di paura nonché da ingenerare negli stessi un fondato motivo per la loro incolumità”.
La triste vicenda riguarda questa volta una giovane donna che, nonostante le violenze fisiche e psicologiche già subite (la stessa aveva affrontato una convalescenza per la rottura del setto nasale), nel luglio 2018 decideva, invano, di dare un’altra possibilità al suo carnefice che, invece, tornava ad aggredirla e minacciarla di morte. Dopo avere deciso di interrompere la relazione sentimentale ed essere tornata a vivere con i propri genitori, la ragazza, tuttavia, era costretta a vivere in clima di paura ed ansia perché il suo ex, ripetutamente, la minacciava telefonicamente e senza alcun preavviso la raggiungeva presso la propria abitazione, pretendendo di entrare e non esitando a proferire minacce di morte, nonostante le Forze di Polizia fossero più volte intervenute e lo stesso si trovasse in regime di arresti domiciliari.
Il provvedimento, con il quale è stata disposta la sorveglianza speciale per un anno, è stato notificato a G.D. il 03.09.2019 presso la locale Casa Circondariale, ove si trova recluso in custodia cautelare, misura recentemente applicatagli per la reiterazione, tra l’altro, del reato di stalking.
Trattasi di importanti pronunce, finalizzate al contenimento di una pericolosità sociale “specifica” perché indirizzata verso vittime particolari, per tutelare le quali il Tribunale ha anche disposto l’applicazione di prescrizioni ulteriori, quali il divieto di frequentare i luoghi normalmente frequentati dalla vittima, l’obbligo di mantenersi ad una certa distanza da questa ed il divieto di effettuare, con qualsiasi mezzo, comunicazioni con la stessa.