TIM, rubati dati a un milione di utenti e venduti: 20 arresti

I dati di oltre un milione di utenti sono stati rubati e poi rivenduti a intermediari e call center da ex dipendenti TIM. Venti le persone coinvolte in questo traffico illecito di dati in tutta Italia. Scattano gli arresti a Roma.

Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!

I dati sensibili passavano nelle mani di altri malintenzionati, i quali si occupavano della vendita ai diretti interessati, che a loro volta utilizzavano questi dati, ottenuti senza alcun tipo di autorizzazione, per gli scopi più disparati.

La situazione è venuta fuori grazie ad una denuncia da parte della stessa compagnia telefonica, presentata lo scorso febbraio. Le indagini hanno portato ad una ventina di dipendenti, che gestivano un vero e proprio traffico illegale di dati digitali.

Il GIP di Roma ha stabilito 20 misure cautelari per gli ex dipendenti coinvolti: 13 di loro si trovano ai domiciliari, i restanti 7 hanno obbligo di firma. Si tratta di un furto di circa 1 milione e 200 mila dati all’anno, in cui erano coinvolti gli operatori Tim e alcuni intermediari.

Partendo dai dati dei clienti TIM, l’organizzazione ha dato vita ad un traffico illecito di informazioni, senza alcuna autorizzazione da parte degli utenti. I dati venivano poi venduti a call center, ma non solo, i quali li utilizzavano per campagne di marketing, intenzionati ad ottenere la portabilità dei numeri stessi. Dietro al cambio di operatore non vi era soltanto il contatto senza autorizzazione, ma anche una cospicua somma di denaro (fino a 400 euro).

TIM non è ovviamente responsabile di questo traffico di informazioni, emerso grazie alle intercettazioni della Polizia Postale e a pedinamenti diretti ai responsabili di questa organizzazione (grazie anche all’ausilio dei Compartimenti della PolPost di Roma, Perugia, Napoli e Ancona). Infatti, la compagnia telefonica aveva segnalato tale stranezza già a febbraio, prima del lockdown.

Il coinvolgimento di dipendenti malintenzionati nel trattamento dei dati personali è un fenomeno in aumento e che deve essere attenzionato. Attualmente sono stati individuati 13 call center in Campania coinvolti in tali attività illecite.

Condividi
Exit mobile version