ULTIM’ORA MISTERBIANCO, Sindaco: “Comune sciolto per mafia, un atto incomprensibile”

Ieri la decisione del Consiglio dei Ministri che ha sciolto il Consiglio Comunale di Misterbianco per mafia.

Ancora un decreto di scioglimento di un Consiglio Comunale con il quale l’amministrazione del Comune di Misterbianco verrà affidata a una commissione di gestione straordinaria.

Il commento del sindaco di Misterbianco Nino Di Guardo: “Un atto incomprensibile.i l Consiglio dei Ministri, con un’accusa infamante e inverosimile, ha sciolto il Comune di Misterbianco per infiltrazioni mafiose. Sono indignato”.

“Il prefetto, nel suo agire, è incorso in un clamoroso abbaglio – prosegue il sindaco di Misterbianco – Dico questo perché, sotto la mia sindacatura, nessuna azione amministrativa è stata condizionata da forze esterne”.

“Per quanto mi riguarda – conclude il Sindaco – non ho rimpianti perché ho servito la mia città fino in fondo”.

Misterbianco, estorceva denaro. Arrestato e rinchiuso in carcere

A Misterbianco (CT) Carmelo Ardizzone estorceva denaro per conto dei Santapaola-Ercolano: arrestato e rinchiuso in carcere.

Ardizzone Carmelo

I Carabinieri della Tenenza di Misterbianco hanno arrestato il 37enne Carmelo ARDIZZONE del posto, in esecuzione di un ordine per la carcerazione emesso dalla Corte di Appello di Catania.

Nel novembre del 2016 i Carabinieri della Compagnia di Gravina di Catania eseguirono, su disposizione della Procura della Repubblica di Catania, un decreto di fermo di indiziato di delitto nei confronti dell’Ardizzone più altri due correi. I tre erano accusati, insieme ad un altro indagato, arrestato in flagranza di reato dopo aver incassato il pizzo, di estorsione aggravata e continuata in concorso, con l’aggravante di aver agito per agevolare il clan Santapaola-Ercolano.

Vittima dell’estorsione il titolare di una azienda di autotrasporti di Belpasso, costretto a consegnare alla famiglia mafiosa sin dal 2012  la somma di 1.000 euro ogni quadrimestre.

Per tale reato i giudici d’appello lo hanno condannato ad una pena equivalente ad anni 3 di reclusione.

L’arrestato, assolte le formalità di rito, è stato rinchiuso nel carcere di Catania Piazza Lanza.

Catania, nel 2016 per rapinare l’ufficio postale sequestrò il direttore sotto casa: condannato a 3 anni di reclusione

I Carabinieri della Tenenza di Misterbianco hanno arrestato il 39enne catanese Salvatore FURNERI, in esecuzione di un ordine per la carcerazione emesso dal Tribunale di Catania.

Il 16 luglio 2016, con l’aiuto di altri due complici armati, prelevò con la forza sotto casa il  direttore dell’ufficio postale Catania 9 di via Garibaldi, per condurlo in auto nei pressi della filiale e, prima dell’apertura, farsi consegnare i soldi custoditi nella cassaforte. Il funzionario, per fortuna, riuscì a fare scattare l’allarme consentendo l’arresto dei correi.

Giudicato colpevole dal Tribunale etneo, dovrà scontare la pena comminatagli equivalente ad anni 3 e mesi 4 di reclusione.

L’arrestato, assolte le formalità di rito, è stato posto in regime di detenzione domiciliare.

Catania, individuato e arrestato rapinatore seriale – FOTO

I Carabinieri della Tenenza di Misterbianco (CT) hanno arrestato il 21enne Vincenzo SOLIMENE del posto, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catania, in ordine al reato di rapina aggravata in concorso.

Le indagini, coordinate dai magistrati della Procura Distrettuale della Repubblica etnea, hanno fatto piena luce sulla rapina commessa il 24 dicembre scorso ai danni di un bar tabacchi attivo nell’area di servizio della “IP” di via Galermo a Misterbianco.

Intorno alle ore 08:35, due individui armati di coltello e con i volti travisati, facevano irruzione nell’esercizio commerciale. Uno dei due (l’odierno indagato) colpiva con calci e pugni i titolari, marito e moglie, ferendo la donna e procurandole delle lesioni consistite nella frattura di tre costole, con prognosi di 30 gg.

Piegata la resistenza delle persone offese, il malfattore si avvicinava alla cassa del bar e si impossessava dell’incasso equivalente a 1.800 euro; contestualmente il complice si dirigeva verso la cassaforte situata nel locale adiacente, dove veniva conservato il denaro contante incassato dal rifornimento di carburante, impossessandosi di 20.450 euro. I due, infine, si allontanavano a bordo di una Citroen Xsara di colore grigio, poi risultata rubata il 9 dicembre scorso a Catania.

Gli investigatori dell’Arma, a seguito della denuncia presentata dal titolare dell’esercizio commerciale, acquisendo e analizzando le immagini registrate dalle telecamere attive nella zona teatro della rapina hanno potuto ricostruire il fatto reato orientando le indagini nei confronti dell’odierno indagato.

Difatti i carabinieri, solo due giorni dopo, perquisendo l’abitazione del sospettato, nel frattempo resosi irreperibile, rinvennero e sequestrarono una somma di denaro equivalente a 11.150 euro, suddivisa in 223 banconote da 50 euro (tra le quali qualcuna riconosciuta dal titolare del bar perché le aveva siglate con dei numeri progressivi dopo l’incasso), corrispondente alla metà della somma sottratta complessivamente in occasione della rapina, in seguito alla spartizione della refurtiva fra i due correi;  nonché un paio di scarpe di colore nero identiche per foggia e marca a quelle indossate durante la rapina da uno degli autori.

Con questi elementi a carico dell’indagato, sostenuti anche dalla testimonianza delle vittime del reato, il magistrato titolare del fascicolo ha potuto formare un grave quadro indiziario che, recepito in toto dal giudice, si è tradotto nel provvedimento restrittivo.

Il giovane malvivente è stato raggiunto dalla misura nel carcere di Catania Piazza Lanza, dov’era già recluso per un analogo provvedimento adottato dall’A.G. per la rapina commessa il 31 gennaio scorso ai danni di una panineria di Misterbianco.

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Catania, maxi-sequestro di sacchetti di plastica: sanzioni per 15 mila euro

Catania, maxi-sequestro di sacchetti di plastica per un peso complessivo di 5 tonnellate, pronti per essere immesse in commercio e per essere impiegate presso i locali mercati rionali ed altri esercizi commerciali.

In una operazione condotta dal Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale dei Carabinieri, volta alla repressione del commercio di sacchetti di plastica non conformi alla legge, tra ieri ed oggi i militari hanno proceduto al controllo di quattro distinti depositi siti tra Catania e Misterbianco.

In due magazzini del centro Storico a Catania, uno in via Monteverdi e l’altro in via Vittorio Emanuele, ed in un altro a Misterbianco, i militari hanno individuato migliaia di shopper illegali, per un peso complessivo di 5 tonnellate, pronti per essere immesse in commercio e per essere impiegate presso i locali mercati rionali ed altri esercizi commerciali come confezioni per l’asporto di merci e alimenti.
I sacchetti sono stati posti sotto sequestro ed ai responsabili sono state irrogate sanzioni amministrative per un importo complessivo di 15.000 euro. Sono in corso ulteriori accertamenti volti a stabilire la provenienza del materiale.

La normativa comunitaria vigente prevede che i sacchetti di plastica possano essere di due tipologie: compostabili o riutilizzabili.

Nel primo caso gli shopper devono presentare la dichiarazione di compostabilità ed avere un logo che attesti la conformità agli standard EN 13432, inoltre devono essere fabbricati, per una percentuale minima, con materia prima rinnovabile.

I sacchetti del tipo riutilizzabile, oltre ad avere degli spessori ben determinati dalla legge (tra i 60 e i 200 micron a seconda dell’uso al quale sono destinati), devono contenere dei quantitativi minimi variabili tra il 10% e il 30% di plastica proveniente da riciclo.

La legge fa ormai divieto di impiego di sacchetti fabbricati con plastiche non derivanti da riciclo o da materia rinnovabile.

Controlli come quelli odierni si inseriscono nell’ambito del contrasto al commercio di involucri non più a norma che inevitabilmente finiscono in buona parte nei nostri mari, cagionando gravi forme di inquinamento.

Sono note a tutti infatti le immagini di mari sempre più invasi da plastiche che, se non biodegradabili, impiegano tempi eccessivamente lunghi per la loro decomposizione. Diversi sono i ritrovamenti di animali marini spiaggiati, come delfini e tartarughe marine che, non distinguendo i frammenti di plastica da porzioni di alimenti ne rimangono soffocati.

Urbanistica, incontro tra Ordine Ingegneri e comuni del Catanese

Le problematiche inerenti agli aspetti di natura ambientale, di pianificazione territoriale urbanistica affrontate in un incontro; presente anche Caltagirone.

Costituire “tavoli istituzionali” per approfondire le problematiche inerenti agli aspetti di natura ambientale, di pianificazione territoriale urbanistica, di mobilità a scala comunale e territoriale, e di rischio sismico e dissesto idrogeologico: questo l’importante obiettivo dell’incontro che si è svolto tra i rappresentanti dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Catania e dei Comuni di Caltagirone, Camporotondo Etneo, Gravina di Catania, Misterbianco e Tremestieri Etneo.

«Ringraziamo le amministrazioni comunali presenti per aver aderito alla nostra iniziativa, voluta per concretizzare uno sviluppo urbanistico delle nostre città che passa necessariamente dal confronto tra i professionisti e il territorio. Motivo per cui abbiamo esteso l’invito anche ad altri Comuni della Città Metropolitana di Catania, anch’essi disponibili alla partecipazione», ha dichiarato il presidente dell’Ordine Giuseppe Platania, affiancato dal vicepresidente Fabio Filippino, dal segretario Giuseppe Marano e dal consigliere Alfio Torrisi.

Immediati l’interesse e la risposta positiva di coloro che sono intervenuti: il vicesindaco di Caltagirone Sergio Gruttadauria, il sindaco di Camporotondo Etneo Filippo Privitera, e quello di Gravina di Catania Massimiliano Giammusso, Carmelo Russo in qualità di esperto delegato del sindaco di Misterbianco, l’assessore di Tremestieri Etneo Marcello Testa.

Un primo passo di questa sinergia sarà il contributo editoriale di queste amministrazioni comunali al prossimo numero della rivista ufficiale dell’Ordine Ingegneri “Tecnica e Ricostruzione”, che sarà dedicato proprio alle tematiche su cui si fonda il confronto istituzionale. «Numerose pagine – ha aggiunto il vicepresidente Fabio Filippino – saranno riservate proprio ai Comuni, per esprimere le eventuali criticità nei territori e i programmi approvati per la loro soluzione, ovvero le scelte già eseguite che hanno portato alla risoluzione delle