Misterbianco “a 5 stelle”, obiettivo: “Guidare il paese dopo lo scioglimento per mafia”

Si è tenuta ieri sera a Misterbianco, in via Garibaldi 450, l’inaugurazione della nuova sede del Movimento Cinque Stelle. A fare gli onori di casa i componenti del meetup locali, il parlamentare Luciano Cantone e la deputata all’Ars Jose Marano. Tanti gli esponenti istituzionali pentastellati presenti: l’eurodeputato Dino Giarrusso, i deputati Simona Suriano, Filippo Scerra, Angela Raffa, Eugenio Saitta, la consigliera comunale di Catania Lidia Adorno e la consigliera – nonché candidata a sindaco di San Giovanni La Punta – Giusy Rannone.

In un bagno di folla pieno di entusiasmo per un Movimento Cinque Stelle, che intende porsi alla guida della città dopo il marchio infamante dello scioglimento per mafia, ha preso la parola Jose Marano: “Questa sede è solo l’inizio di un processo di cambiamento. Sarà un punto di riferimento per una comunità che ha sempre dato fiducia al M5S che è risultato essere sempre il primo partito qui nelle ultime tornate elettorali. Questo ci dà molta fiducia perché, di riflesso, avvertiamo la fiducia dei cittadini. Continueremo con le nostre storiche battaglie come quelle contro la discarica e a tutela dell’ambiente e della salute pubblica e continueremo a lottare per ridare dignità a Misterbianco con un governo onesto e che non avrà nessuna collusione con mafia, clientele e malaffare”.

“Il Movimento Cinque Stelle – ha chiosato Marano – gode della fiducia dei cittadini perché ha sempre mantenuto gli impegni. A breve voteremo il referendum confermativo per una storica battaglia: il taglio dei parlamentari. Nella nostra sede i cittadini potranno trovare tutte le informazioni utili per il Sì e per tagliare finalmente le poltrone”.

“Questa sede – ha aggiunto il parlamentare Luciano Cantone – sarà la casa dei cittadini e degli attivisti. Il legame con il territorio è fondamentale: la vecchia politica dopo aver preso i voti spariva. Noi siamo qui e saremo sempre qui a rendervi conto, a illustrarvi la nostra attività dentro le istituzioni, a raccogliere le vostre istanze ed esigenze. Misterbianco vuole voltare pagina e il Movimento Cinque Stelle è pronto per dare alla città un’amministrazione trasparente e competente. Inoltre questa nuova sede sarà un punto informativo per chi vuole capirne di più sul referendum: siamo pronti per il taglio dei parlamentari così come avevamo promesso”.

Poi ha concluso il deputato al Parlamento Europeo Dino Giarrusso: “Misterbianco è una grande comunità composta da persone perbene e l’abbraccio collettivo di stasera ci inorgoglisce e gratifica. Qui c’è una comunità che ha subito l’onta di uno scioglimento per mafia per colpa di una residuale parte “sporca” della città. Adesso dobbiamo lavorare per il riscatto di Misterbianco che, nel corso delle ultime elezioni, ha sempre premiato il Movimento Cinque Stelle. Lo ha premiato perché ha sempre preso impegni poi realizzati: penso al reddito di cittadinanza, alla legge Spazzacorrotti, al taglio dei parlamentari. Da questa concretezza si deve ripartire per ridare speranza anche a Misterbianco con un governo cittadino pulito e trasparente”.

Dipendente Auchan positivo nel Catanese: ipermercato chiuso, otto in isolamento

Un nuovo caso positivo al contagio da coronavirus è stato accertato nel Catanese, più precisamente a Misterbianco: si tratterebbe di un dipendente dell’Auchan.

La persona sarebbe entrata in contatto con una sua parente positiva e quindi contagio è stato trasmesso. Immediatamente sarebbe scattato il protocollo di sanificazione della struttura per garantire la prevenzione e la sicurezza per dipendenti e clienti.

L’ipermercato è attualmente chiuso, sebbene la galleria dei negozi sia comunque aperta. Sarebbero stati ricostruiti anche i contatti del dipendente e otto persone si troverebbero in isolamento domiciliare.

Foto articolo: Misterbianco Channel (Facebook)

Razza ai siciliani: “Stiamo cercando gli asintomatici ma…”

Razza ai siciliani: “stiamo cercando gli asintomatici…” un appello a tutti i convocati a campione per effettuare il prelievo

Razza ai siciliani. Non basta mascherina e igienizzante, dobbiamo continuare a seguire le indicazione del ministero. Tra le tante forme preventive c’è il test sierologico. Esso è un semplice prelievo del sangue che fornisce delle informazioni ben precise riguardo agli anticorpi. Da due informazioni principalmente: se si è entrati a contatto con il virus e se si hanno già gli anticorpi per combatterlo. Le due cose non sono sempre collegate, ma il test sierologico è utile soprattutto per individuare gli asintomatici.

Purtroppo è attraverso loro che, inconsapevolmente, si ha maggior diffusione del virus. Quindi con il test, che consiste in un semplice prelievo, in 24 ore si hanno i risultati e si può proseguire con l’isolamento. Inoltre, grazie all’ app Immuni si procede con la segnalazione e chi è stato a stretto contatto con noi viene informato, in forma anonima, di aver avuto contatti con un soggetto positivo al covid. In questo modo si può proseguire con l’isolamento preventivo e così via.

L’indagine di siero-prevalenza mira a stimale il numero dei dei contagi asintomatici da Coronavirus ed è un’iniziativa del ministero della Salute, con la collaborazione della Croce rossa italiana e della Regione Siciliana attraverso le Asp.

Il campione comprende tutte le fasce d’età e nell’isola sono inclusi circa undicimila siciliani residenti in 120 Comuni (sotto riportati), scelti attraverso una campionatura casuale elaborata dall’Istat, rappresentativa di tutta la popolazione. Vengono contattati telefonicamente dalla CRI e invitati ai punti di prelievo più vicino, asp o guardia medica. In caso di positività asintomatica si procede seguendo le linee guida già illustrate: tampone e isolamento.

L’indagine non riguarda solo i normali cittadini ma anche medici di medicina generale e i pediatri. Lo studio non mira solo a individuare chi non presenta sintomi ma  punta a caratterizzare le differenze tra generi, fasce d’età e sociali per comprendere al meglio le caratteristiche epidemiologiche a seconda dei territori del Paese. Inoltre i dati raccolti saranno utili per individuare futuri coorti target di una possibile vaccinazione.

L’appello di Razza

L’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza  si appella ai siciliani sottolineando l’importanza del test. «E’ importante rispondere all’eventuale chiamata del personale sanitario incaricato di questa indagine perché si può contribuire nel cambiare le sorti della battaglia che tutti stiamo conducendo contro il Coronavirus. Faccio appello alla sensibilità dei siciliani che in questa emergenza, sino dalle fase iniziali della crisi, hanno dimostrato di essere ancora una volta un popolo straordinario».

Inoltre la Sicilia ha promosso in modo autonomo, una campagna di test sierologici mirati. In particolare ai lavoratori della sanità, delle Forze dell’ordine, del volontariato impegnato nell’emergenza Coronavirus, personale delle case circondariali e detenuti. Parliamo di un secondo campione di circa 150mila persone. Inoltre ogni privato cittadino può autonomamente richiedere il test.

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CRONACA CATANIA – Sequestro Guardia di Finanza: mascherine per bambini, giocattoli e DPI

CRONACA CATANIA – Sequestrate dalla Guardia di Finanza: migliaia di mascherine per bambini, giocattoli e dispositivi di protezione individuale

Cronaca Catania. Nei giorni scorsi i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania hanno rinvenuto e sequestrato in un esercizio commerciale di Misterbianco oltre 40 mila articoli presumibilmente contraffatti e seimila mascherine chirurgiche monouso che stavano per essere immessi alla vendita.

In particolare, le Fiamme Gialle della Compagnia di Catania, impegnati in un servizio predisposto all’espletamento di controlli mirati in materia di abusivismo commerciale, contraffazione marchi, violazioni alla normativa sulla sicurezza dei prodotti in genere e alla verifica dell’osservanza sulle “Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19”, accedevano presso l’attività commerciale al fine di esperire un controllo sulla merce ivi esistente gestita da un cittadino di nazionalità cinese.

Nel corso dell’ispezione dei locali aziendali, venivano rinvenuti, presso l’area di vendita commerciale oltre 40 mila articoli tra giocattoli e circa tremila “inedite” mascherine per bambini, custodite alla rinfusa, presumibilmente contraffatte raffiguranti personaggi beniamini dei bambini quali Spiderman, Fortnite, Bing, Baby Shark e Disney e potenzialmente dannose per i più piccini.

Contestualmente i finanzieri della Compagnia di Catania ritrovavano ulteriori seimila dispositivi di protezione individuale (mascherine chirurgiche monouso), privi delle obbligatorie informazioni previste dalle Direttive UE, della validazione dell’Autorità Sanitaria Nazionale, nonché della certificazione CE e dei prescritti requisiti di tracciabilità e di affidabilità, pronte per essere fraudolentemente confezionate in apposite scatole (con marchio CE) ed essere distribuite, creando così, a causa della condotta particolarmente insidiosa per i consumatori che sono tratti in inganno sulla qualità dei prodotti acquistati, oltre a una situazione di potenziale pericolo per la salute, un notevole danno al mercato legale.

Al momento del controllo non sono stati esibiti documenti commerciali e/o fatture che attestassero la provenienza della merce e il regolare acquisto da produttori legittimati e/o da operatori economici autorizzati all’esportazione in Italia.

Per tale ragione, i militari della Compagnia di Catania hanno proceduto al sequestro penale della merce e deferito alla locale A.G. il cittadino di nazionalità cinese per introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi, frode nell’esercizio del commercio, utilizzo di segni mendaci e ricettazione.

Le attività di verifica e controllo condotte dalla Guardia di Finanza a tutela della salute pubblica e della correttezza in ambito commerciale proseguiranno con la massima attenzione ed intensità.

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CRONACA CATANIA – Guardia di Finanza, maxi sequestro mascherine

CRONACA CATANIA – Guardia di finanza, maxi sequestro mascherine e segnalato il titolare dell’attività commerciale alla locale Camera di Commercio

Cronaca Catania. Prosegue l’attività dei militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania mirata alla verifica delle misure per il contenimento dell’epidemia Coronavirus, ed in un negozio di Misterbianco sono state sottoposte a sequestro 20.000 mascherine di protezione individuale (D.P.I.) non sicure.

In particolare, i militari della Compagnia di Catania, grazie ad un costante controllo del territorio e ad una mirata attività info-investigativa, hanno individuato l’esercizio commerciale, gestito da un cittadino cinese.

All’atto dell’accesso, i finanzieri hanno riscontrato che le mascherine erano prive della marcatura di qualità CE: tali prodotti, oltre ad essere di per sé potenzialmente nocivi per la salute della persona, non avevano inoltre le istruzioni in italiano, in quanto provenienti direttamente dalla Cina, in assenza di qualsivoglia documentazione contabile e fiscale che ne attestasse la legittima provenienza nonché la conformità alle disposizioni vigenti in materia sanitaria.

Per tale ragione, i militari hanno proceduto al sequestro amministrativo della merce ed hanno segnalato il titolare dell’attività commerciale alla locale Camera di Commercio per l’irrogazione delle relative sanzioni pecuniarie, che possono arrivare ad un massimo di 200.000 Euro.

In tal senso, il dispositivo di rafforzamento messo in atto dalla Guardia di Finanza è volto a garantire, oltre alla incolumità dei consumatori, il rispetto delle regole al fine di salvaguardare le aziende che producono dispositivi di protezione secondo gli standard qualitativi e di sicurezza imposti dalle norme vigenti.

Riceviamo e pubblichiamo comunicato stampa della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Catania

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CRONACA CATANIA – Nel Catanese, perde tre dita: mano incastrata nel tritacarne

CRONACA CATANIA – Nel Catanese, la mano del giovane macellaio resta incastrata nel tritacarne: purtroppo ha perso tre dita

Cronaca Catania. Una tragedia per la povera vittima, un giovane macellaio di 28 anni, che ha perso tre dita della mano rimasta incastrata nel tritacarne dell’attività in cui lavora a Misterbianco, nel Catanese.

Attualmente si trova ricoverato nel reparto di Chirurgia plastica dell’ospedale Cannizzaro di Catania. Il terribile incidente sarebbe avvenuto ieri pomeriggio sul posto di lavoro.

Le condizioni di salute generali del giovane macellaio sono buone, ma nelle prossime ore lo sfortunato 28enne dovrebbe essere sottoposto a ulteriori interventi chirurgici per riacquistare la mobilità dell’arto.

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CRONACA CATANIA – Maxi sequestro della Finanza nel Catanese

CRONACA CATANIA – Maxi sequestro della Guardia di Finanza nel Catanese: due sono le attività commerciali per un valore di circa 2 milioni di euro

Cronaca Catania. Su proposta di questa Procura della Repubblica, i Finanzieri del Comando Provinciale di Catania, in collaborazione con il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.), hanno eseguito un provvedimento di applicazione di misura patrimoniale, emesso dal Tribunale etneo, Sezione Misure di Prevenzione, finalizzato al sequestro di 2 attività commerciali per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro, ritenute di proprietà di TOMASELLI Antonio (classe 1966), inteso “penna bianca”, già reggente della famiglia “Ercolano”, attualmente recluso in carcere dal novembre del 2017.

Il patrimonio sottoposto a sequestro di prevenzione dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico- Finanziaria è costituito dalle 2 seguenti imprese unitamente ai pertinenti complessi aziendali:
“ETNEA AUTOSERVIZI & C. S.A.S.”, avente la sua sede in zona centrale a Catania in via Cimarosa, attiva dal 1977, esercente l’attività di “autorimesse e garage”;
“CONTI CALCESTRUZZI S.R.L.S.”, con sede a Misterbianco (CT), esercente l’attività di “fabbricazione di prodotti in calcestruzzo per l’edilizia”, attiva dal 2016 e già in amministrazione giudiziaria.

TOMASELLI Antonio è stato più volte, a partire dal 2002, imputato per la sua partecipazione a Cosa Nostra etnea (clan Santapaola-Ercolano) nonché è già stato destinatario nel 2011 di una misura di prevenzione personale. La sua carriera criminale inizia con una condanna in primo grado a cinque anni di reclusione per associazione mafiosa tra il 2002 e il 2004 e prosegue con la contestazione di una serie ripetuta di tentate estorsioni aggravate dal metodo mafioso. Con l’operazione “CHAOS”, eseguita nel 2017 dai Carabinieri, a TOMASELLI viene riconosciuto il ruolo di responsabile operativo della famiglia Santapaola-Ercolano nonché, nello stesso periodo, di aver perpetrato una tentata estorsione di una società cliente della “CONTI CALCESTRUZZI” di cui il preposto è l’effettivo titolare. Negli anni 2014 -2016, TOMASELLI è ancora artefice di estorsioni aggravate dal metodo mafioso che gli vengono contestate in due distinti procedimenti penali.

Nell’operazione “PIZZINI” del G.I.C.O. di Catania del luglio 2018, TOMASELLI unitamente a ERCOLANO Aldo e BIANCOVISO Rocco (alter ego di TOMASELLI nel territorio etneo di Scordia) erano destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere per aver compiuto un forzato recupero di crediti in danno di un’impresa catanese operante nel settore dei trasporti. L’attività investigativa in questione venne sviluppata dalle Fiamme Gialle etnee a seguito della perquisizione domiciliare eseguita presso l’abitazione di ERCOLANO Aldo all’atto dell’applicazione della misura in carcere disposta per l’operazione “Brotherhood” nel corso della quale furono ritrovati degli interessanti messaggi scritti a penna su fogli di carta sui quali vi erano annotati importi e nominativi di persone fisiche e di aziende, nonché documentazione riferibile a “recuperi crediti” affidati a ERCOLANO Aldo e all’odierno proposto TOMASELLI.

Sono molteplici e convergenti le dichiarazioni di più collaboratori di giustizia sulla figura di TOMASELLI, anche noto con il soprannome di “capelli bianchi”, dichiarazioni che ne descrivono, nei dettagli, la militanza ininterrotta nelle fila di Cosa nostra nonché la sua ascesa ai vertici del clan. Non mancano nemmeno ripetute frizioni con diverse frange del Clan Santapaola che, in più occasioni, vedono TOMASELLI, per la sua manifestata ambizione di ritagliarsi maggiori spazi di autonomia, quale destinatario di tentati omicidi. Anche il garage di via Cimarosa (oggi in sequestro) viene notoriamente ritenuto da più collaboratori un’azienda mafiosa gestita da TOMASELLI e dal padre e spesso anche sede ideale per lo svolgimento di summit tra affiliati.

Nel corso di più investigazioni delegate da questa Procura Distrettuale, TOMASELLI risultava partecipare, con funzioni di responsabilità via via crescenti, a più incontri mafiosi finalizzati essenzialmente a dirimere le controversie che insorgevano con altri clan quali i Nardo e i Mazzei per la spartizione dei proventi derivanti dalle estorsioni. TOMASELLI veniva in rilievo, inoltre, quale costante punto di riferimento dei responsabili dei gruppi “Santapaola- Ercolano” di San Giovanni Galermo, Paternò e Ramacca, Lineri e il gruppo della Stazione ai quali impartiva direttive per l’acquisto di armi e stupefacenti. La sua consacrazione al vertice, come accertato in seno all’indagine “Chaos”, si manifestava con la simbolica consegna alla sua responsabilità della “carta” ovvero del “libro mastro” nel quale veniva annotata la contabilità della famiglia mafiosa.

Un’estorsione aggravata perpetrata da TOMASELLI a danno di un’azienda appaltatrice del lavoro di posa in opera della fibra ottica nel territorio di Catania segnalava il suo assoluto potere decisionale nelle sorti della “CONTI CALCESTRUZZI S.R.L.” di cui era evidentemente proprietario occulto. L’impresa vittima veniva costretta a rifornirsi del calcestruzzo prodotto dall’azienda mafiosa a un prezzo più alto rispetto a quello offerto dalle concorrenti, dovendo sottostare, anche, a uno scarso livello qualitativo del cemento venduto. Nell’azione estorsiva cooperava con TOMASELLI, il già citato Rocco BIANCOVISO, anch’egli destinatario di un sequestro di prevenzione, operato dal G.I.C.O. di Catania nel febbraio di quest’anno, per 3 milioni di euro (tra i beni sequestrati anche i supermercati “Il Coccodrillo”).

Sulla base, dunque, dei descritti plurimi, gravi e concordanti elementi indiziari, il Tribunale etneo ha ritenuto TOMASELLI Antonio soggetto gravato da pericolosità sociale qualificata in quanto esponente organico di Cosa Nostra nell’arco temporale che va dal 2002 al 2017.

Gli approfondimenti effettuati dagli specialisti del G.I.C.O. di Catania su delega del Gruppo di lavoro delle Misure di Prevenzione di quest’Ufficio sono, dunque, consistiti nella messa a sistema del vasto compendio indiziario a carico di TOMASELLI tratto dall’esame di documentazione bancaria e contabile, dalle evidenze di atti pubblici e scritture private, dalle dichiarazioni di collaboratori di giustizia e dalle intercettazioni eseguite nell’ambito dei molteplici procedimenti penali che hanno visto il proposto imputato per delitti di mafia.

I complessi accertamenti patrimoniali eseguiti hanno permesso di tracciare analiticamente il profilo soggettivo di TOMASELLI, di ricostruire il quadro di imprese a lui riconducibile individuandone gli asset patrimoniali illecitamente accumulati con risorse finanziarie di provenienza illecita.
Al descritto profilo soggettivo del proposto è, tra l’altro, corrisposta una rilevante e costante “sproporzione” nell’arco temporale preso in considerazione (2009-2017) delle attività economiche possedute, da TOMASELLI e dalla sua cerchia familiare, rispetto ai redditi esigui dagli stessi dichiarati al fisco.

Le indagini patrimoniali dei militari del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Catania, eseguite anche con l’ausilio del sofisticato software “Molecola” sviluppato dal Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.) della Guardia di Finanza per l’acquisizione massiva e l’analisi di tutte le informazioni rilevabili dalle banche dati in uso al Corpo, evidenziano che proprio la sistematica indisponibilità di risorse finanziarie costituisce la prima significativa traccia dell’avvenuta immissione di capitali di illecita provenienza.

L’ipotesi di intestazione fittizia della “CONTI CALCESTRUZZI S.R.L.”, accertata dai Carabinieri nel corso dell’operazione “Chaos” e oggi sottoposta anche a sequestro di prevenzione, veniva confermata dal Tribunale di Catania in funzione di riesame dove veniva sottolineata l’assidua frequenza alla sede (in assenza dell’amministratore di diritto) di TOMASELLI, il cui cognato, tra l’altro, risultava gestire un conto corrente on-line della società. Il rappresentante formale della “CONTI CALCESTRUZZI” risultava essere anche inserito nel circuito citofonico riservato di TOMASELLI a dimostrazione del fatto che la realtà aziendale fosse pienamente inquadrata nei possedimenti economici di Cosa Nostra. La presenza di un socio occulto, dello spessore criminale certificato di TOMASELLI, assegnava alla “CONTI CALCESTRUZZI S.R.L.” la natura di impresa mafiosa. Tale manifesta illiceità era immediatamente spendibile sul mercato dove le imprese concorrenti venivano sbaragliate perché TOMASELLI era in grado di imporre la “sua” impresa quale principale fornitrice di calcestruzzo.

L’altra azienda mafiosa raggiunta dal provvedimento cautelare di prevenzione è un’autorimessa, “ETNEA AUTOSERVIZI & C. S.A.S.”, costituita negli anni Settanta dai genitori del proposto e la cui proprietà nel 2006 venne divisa tra il padre e i figli (tra i quali lo stesso TOMASELLI Antonio). Lo storico immobile sede dell’autorimessa inizialmente in affitto per un canone mensile di 3.000 euro venne acquistato dalla famiglia TOMASELLI attraverso una locazione finanziaria stipulata nel 2005, in un periodo storico nel quale il proposto iniziava la sua ascesa nel clan mafioso. Lo schema contrattuale locativo vedeva quale parte venditrice la “CONSAP S.P.A.” (Concessionaria Servizi assicurativi Pubblici), quale acquirente il “CREDITO SICILIANO S.P.A.” e quale utilizzatrice la “ETNEA AUTOSERVIZI di TOMASELLI Giuseppa S.a.s.”.

Il perfezionamento della locazione finanziaria si realizzava con un versamento iniziale di oltre 300 mila euro da parte della famiglia TOMASELLI, con il pagamento di un canone mensile (poi rinegoziato) di circa 9.000 euro e con un riscatto finale di 350 mila euro che sarebbe stato versato nel 2024. L’impegno finanziario assunto da TOMASELLI non appare giustificato dalle dichiarate capacità reddituali e manifestamente sproporzionato rispetto alle proprie possibili economiche ed appare, dunque, logico dedurre che le risorse impiegate per il rilevante acquisto immobiliare abbiano avuto una fonte illecita.

Riceviamo e pubblichiamo comunicato stampa della Guardia di Finanza di Catania – Foto articolo: immagine di repertorio

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CRONACA CATANIA – Arrestato a Misterbianco per violazione

CRONACA CATANIA – Arrestato a Misterbianco per violazione della detenzione a cui era sottoposto, il 26enne Alfio Celardo trasportato a Piazza Lanza

Cronaca Catania. I Carabinieri della Tenenza di Misterbianco, in esecuzione dei un’ordinanza d’aggravamento della misura restrittiva emessa dal Tribunale di Catania, hanno arrestato il 23enne Alfio CELARDO del posto.

L’uomo era stato più volte notato dai Carabinieri in palese violazione delle prescrizioni attinenti il suo stato detentivo che, successivamente, comunicate all’Autorità Giudiziaria hanno determinato l’emissione del provvedimento.

L’arrestato è stato tradotto nel carcere catanese di Piazza Lanza.

Riceviamo e pubblichiamo comunicato stampa dei Carabinieri di Catania

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CRONACA CATANIA – Incidente a catena sulla SS 121

CRONACA CATANIA – Incidente a catena sulla SS 121 per fortuna nessun ferito ma incolonnamento di auto per svariate centinaia di metri

Cronaca Catania. Ennesimo incidente sulla Strada Statale 121 oramai conosciuta per i molteplici e frequenti incidenti. La SS121 collega i vari comuni etnei, tra cui Misterbianco, Paternò e Piano Tavola, con Catania.

In prossimità dello svincolo di Misterbianco in direzione catania, quest’oggi si è verificato un tamponamento a catena che fortunatamente non ha provocato feriti.

L’incidente influisce pesantemente sulla viabilità aggravato dall’ora di punta, si sono create code fino al precedente svincolo di Piano Tavolo in cui gli automobilisti sono rimasti bloccati per svariati minuti.

Immagine di repertorio

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Misterbianco, spacciava droga in centro: arrestato un giovane

I Carabinieri della Tenenza di Misterbianco hanno arrestato il 30enne Domenico MANNINO, del luogo, nella flagranza del reato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.

I militari, nel corso di un servizio di controllo per la prevenzione di reati nel centro cittadino misterbianchese, hanno notato l’uomo a bordo del suo scooter Honda intrattenersi con alcuni giovani, dagli operanti conosciuti come dediti all’uso di sostanze stupefacenti. Il conseguente controllo, effettuato dinamicamente a carico dell’uomo del suo veicolo in via Garibaldi, ha quindi consentito ai militari di rinvenire e sequestrare 5 grammi di eroina già suddivisa in dosi pronte per lo spaccio, occultati sotto il sellino del motociclo, nonché 220 euro provento dell’illecita attività.

L’arrestato è stato posto agli arresti domiciliari in attesa del rito direttissimo.