Giornata Mondiale Contro le Mutilazioni Genitali Femminili: Un’Urgente Chiamata all’Azione

Ogni anno, il 6 febbraio, il mondo si unisce per commemorare la Giornata Mondiale Contro le Mutilazioni Genitali Femminili (MGF). Questo giorno è un momento per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle conseguenze devastanti di questa pratica e per riaffermare l’impegno globale per porre fine a questa violazione dei diritti umani fondamentali.

Le mutilazioni genitali femminili sono una forma di violenza di genere diffusa che colpisce milioni di ragazze e donne in tutto il mondo. Questa pratica, spesso eseguita senza il consenso delle vittime e in violazione dei loro diritti fondamentali, ha gravi conseguenze fisiche, psicologiche e sociali. Le ragazze e le donne che subiscono le MGF affrontano un rischio elevato di emorragie, infezioni, problemi di salute riproduttiva e persino la morte. Inoltre, queste pratiche lasciano cicatrici emotive profonde che possono durare per tutta la vita.

È importante sottolineare che le MGF non sono una pratica legata a una particolare religione o cultura, ma piuttosto una manifestazione di disuguaglianza di genere e controllo sul corpo delle donne. È fondamentale coinvolgere le comunità locali, i leader religiosi, i governi e le organizzazioni internazionali nella lotta contro le MGF, lavorando insieme per promuovere l’uguaglianza di genere, l’educazione e l’accesso ai servizi sanitari e sociali.

In molti paesi, sono stati compiuti progressi significativi nel contrastare le MGF attraverso leggi e politiche che vietano questa pratica e promuovono l’educazione e la sensibilizzazione. Tuttavia, molto resta ancora da fare. È essenziale intensificare gli sforzi per proteggere le ragazze e le donne dalle MGF, garantire l’accesso ai servizi di supporto e incoraggiare un cambiamento culturale che promuova il rispetto dei diritti umani e della dignità di ogni individuo.

In occasione della Giornata Mondiale Contro le Mutilazioni Genitali Femminili, dobbiamo rinnovare il nostro impegno a lavorare insieme per porre fine a questa violazione dei diritti umani. Ognuno di noi ha un ruolo da svolgere nella protezione delle ragazze e delle donne dalle MGF e nel promuovere un mondo in cui tutte le persone possano vivere libere dalla violenza e dalla discriminazione.

Mutilazione genitali femminili, oggi la Giornata Mondiale contro l’orrore

Mutilazione genitali femminili, oggi la Giornata Mondiale contro queste pratiche d’orrore a cui vengono sottoposte neonate, bambine, adolescenti

Le mutilazioni genitali femminili (MGF), sono pratiche tradizionali che vengono eseguite principalmente in 28 paesi dell’Africa sub-sahariana, per motivi non terapeutici. Tali pratiche ledono fortemente la salute psichica e fisica di bambine e donne che ne sono sottoposte.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato che siano già state sottoposte alla pratica 130 milioni di donne nel mondo, e che 3 milioni di bambine siano a rischio ogni anno.

Oggi, 6 febbraio, si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale contro l’infibulazione e le mutilazioni genitali femminili. L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha classificato le mutilazioni in 4 tipi differenti, a seconda della gravità degli effetti:

circoncisione (o infibulazione al-sunna) – è l’asportazione della punta della clitoride, con fuoriuscita di sette gocce di sangue simboliche;

escissione del clitoride al-wasat – asportazione della clitoride e taglio totale o parziale delle piccole labbra;

infibulazione (o circoncisione faraonica o sudanese) – asportazione della clitoride, delle piccole labbra, di parte delle grandi labbra vaginali con cauterizzazione, cui segue la cucitura della vulva, lasciando aperto solo un foro per permettere la fuoriuscita dell’urina e del sangue mestruale;

il quarto gruppo comprende una serie di interventi di varia natura sui genitali femminili.

Queste pratiche sono eseguite in età differenti a seconda della tradizione: per esempio nel sud della Nigeria si praticano sulle neonate, in Somalia sulle bambine, in Uganda sulle adolescenti. Tutte queste mutilazioni ledono gravemente sia la vita sessuale sia la salute delle donne, ed è a tutela di queste ultime che si adoperano i movimenti per l’emancipazione femminile, soprattutto in Africa.

Le mutilazioni genitali femminili hanno gravissime conseguenze sul piano psicofisico, sia immediate (con il rischio di emorragie a volte mortali, infezioni, shock), sia a lungo termine (cisti, difficoltà nei rapporti sessuali, rischio di morte nel parto sia per la madre sia per il nascituro).

Fonte e foto articolo: sparklingcode.net

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