Tra Maioliche e Autoritratti: Leandro Lo Mastro, Figlio di Caltagirone

Leandro Lo Mastro: Il viaggio di un giovane artista siciliano

Leandro Lo Mastro, un giovane artista di Caltagirone, ha coltivato la sua passione per l’arte fin dall’infanzia. Il suo percorso artistico è iniziato con piccole sculture create da bambino, per poi evolversi verso la pittura durante l’adolescenza, quando ha iniziato a frequentare atelier artistici intorno ai 12-13 anni.

Le radici dell’ispirazione

Cresciuto a Caltagirone, una città ricca di storia e tradizione artistica, Leandro ha assorbito naturalmente l’amore per l’arte che permea la sua terra natale. L’influenza del padre, scultore e artigiano della ceramica, ha giocato un ruolo fondamentale nel suo sviluppo artistico, spingendolo a esplorare varie forme d’arte prima di trovare nella pittura il suo principale mezzo espressivo.

Formazione e aspirazioni

Attualmente, Leandro sta completando un corso magistrale per diventare maestro d’arte. Il suo obiettivo non è solo continuare a creare, ma anche trasmettere la sua passione attraverso l’insegnamento. “Credo fermamente che l’istruzione e l’arte offrano possibilità infinite” afferma Leandro. “Attraverso la creatività si aprono mondi interi

Lo stile e le tecniche

Sebbene abbia sperimentato con la ceramica, Leandro predilige la pittura ad olio su tela. Il suo stile è evoluto nel tempo, passando attraverso varie fasi che includono impressionismo, realismo, arte informale e astrattismo. Oggi, si definisce in uno stile “semi-informale”, un equilibrio tra realismo e astrazione.

L’autoritratto come esplorazione interiore

Leandro nutre una particolare predilezione per gli autoritratti. “Attraverso l’autoritratto,” spiega, “riesco a indagare profondamente me stesso. È uno strumento potente per esplorare emozioni, problematiche interiori e sfaccettature nascoste della mia personalità.”

Un momento di svolta

Riflettendo sulla sua carriera, Leandro ricorda un momento particolarmente significativo: “Non sono stati i complimenti o il riconoscimento pubblico a darmi la maggiore soddisfazione,” rivela. “È stato un momento molto personale, mentre mi ritraevo guardandomi allo specchio. In quell’istante, ho affrontato uno dei miei problemi esistenziali: la difficoltà di accettarmi fisicamente. Ho capito quanto l’immagine di sé e i canoni estetici imposti dalla società ci influenzino profondamente, soprattutto da giovani.”

Progetti attuali e future prospettive

Leandro sta per concludere il suo percorso magistrale, con la laurea prevista per febbraio. Dopo questo traguardo, intende dedicarsi sia alla creazione artistica che all’insegnamento. “Non sono interessato a inseguire il successo nel mondo dell’arte mainstream,” afferma. “Mi considero un ‘misfit’, una persona fuori dagli schemi. Preferisco seguire il mio percorso piuttosto che adattarmi alle regole imposte dal sistema.”

Esposizioni e riconoscimenti

Le opere di Leandro sono state esposte in Italia e all’estero, incluso il Belgio. Ha partecipato a vari concorsi, tra cui la Biennale di Palermo, dove ha presentato “La Forma della Vita“, una pitto-scultura che ha attirato notevole attenzione.

Il Premio Nazionale delle Arti

Attualmente, Leandro è uno dei tre artisti selezionati per rappresentare l’Accademia di Belle Arti di Palermo al prestigioso Premio Nazionale delle Arti. L’inaugurazione è prevista per il 18 ottobre a Catania. Presenterà un dipinto intitolato “Masse in accelerazione”, che esplora il tema dell’accelerazione del tempo moderno.

Viviamo in un’epoca in cui la tecnologia non solo ci accompagna, ma ci modella” riflette Leandro. “Ci trasforma in una sorta di ‘biomacchine’ che soffrono il peso della velocità. Mi sento spesso stressato, stanco, immerso in una routine frenetica che ci obbliga a fare tutto rapidamente. È un percorso che l’umanità ha intrapreso da secoli, sempre alla ricerca della velocità. Oggi, con la tecnologia al centro delle nostre vite, mi chiedo se il prossimo passo non sia il teletrasporto

Leandro attende con curiosità l’esito del concorso, che offre premi in denaro significativi. “Anche se non sono ossessionato dall’idea di vincere” conclude, “sarei felice di ricevere un premio da investire nella mia arte. Ma anche solo ottenere un attestato di partecipazione sarebbe un riconoscimento importante per il mio percorso artistico

Dimore storiche, ci sono anche Palazzo Spadaro Libertini e il territorio di Caltagirone

Palazzo Spadaro Libertini e il territorio di Caltagirone, fanno parte delle 37.000 dimore storiche, nella piattaforma per lo sviluppo del turismo diffuso.

Ci sono anche Palazzo Spadaro Libertini e il suo contesto di riferimento – Caltagirone, cui viene dedicato un significativo itinerario alla scoperta delle sue peculiarità e bellezze – nella piattaforma innovativa progettata per supportare la promozione e la fruizione delle dimore storiche e dei territori in cui si trovano, realizzata dall’Associazione Dimore Storiche Italiane, che conta 4.500 soci proprietari di immobili storici di tutta Italia, 37.000 tra case, palazzi, ville, castelli ma anche giardini e tenute agricole.

La Piattaforma Servizi, creata in collaborazione con Acrobatica SpA e presentata nei giorni scorsi a Roma, alla Camera dei Deputati, punta a mettere in rete i proprietari di dimore storiche e altri luoghi di interesse per offrire un’esperienza che arricchisca i visitatori e il territorio.

Uno strumento utile per promuovere Caltagirone

Un progetto vicino alla bellezza e alla storia, che valorizza autentici tesori. Le dimore storiche rappresentano un’opportunità strategica per il turismo, anche nell’ottica di diversificare i flussi, invitando i viaggiatori a scoprire percorsi meno battuti e contribuendo così al rilancio economico delle aree interne.

Inoltre dal 9 all’11 ottobre Palazzo Spadaro Libertini (rappresentando, quindi, Caltagirone) parteciperà al TTG di Rimini – una delle più importanti fiere del turismo in Europa– con l’Associazione dimore storiche.

Caltagirone e Lampedusa unite nella Giornata della memoria per le vittime dell’immigrazione: solidarietà e inclusione al centro

Ogni anno, il 3 ottobre, si celebra la Giornata nazionale della memoria e dell’accoglienza per ricordare il tragico naufragio avvenuto nel 2013 al largo di Lampedusa, in cui persero la vita 368 persone. Tra queste, Weldu Robel, un giovane eritreo di 27 anni, è stato sepolto nel cimitero di Caltagirone.

Come da tradizione, il Comune di Caltagirone, responsabile dei progetti Sai (Sistema di accoglienza e integrazione), ha organizzato un momento di preghiera e riflessione, in collaborazione con i progetti Sai per minori, adulti e famiglie. L’evento si terrà giovedì 3 ottobre, alle ore 9, presso il cimitero monumentale, e vedrà la partecipazione dei rappresentanti dell’Amministrazione comunale e degli studenti, i quali leggeranno poesie e riflessioni sul tema dell’accoglienza.

Inoltre, un gruppo di minori stranieri, insieme ad alcuni accompagnatori e all’assessora al Welfare, Patrizia Alario, si è recato a Lampedusa dal 1 al 3 ottobre. Qui parteciperanno alle iniziative promosse sull’isola nell’ambito dell’evento “Protect people, not borders“, organizzato dal Comitato 3 ottobre con il patrocinio del Parlamento Europeo. Il gruppo si unirà a oltre 350 studenti provenienti da tutta Europa, nonché ai sopravvissuti al naufragio, ai familiari delle vittime e a varie organizzazioni non governative. L’obiettivo comune è quello di mantenere viva la memoria delle oltre 30.000 persone che hanno perso la vita nel Mar Mediterraneo nel tentativo di raggiungere l’Europa dal 2013 ad oggi, e promuovere una società più inclusiva.

Assessora Patrizia Alario

L’assessora Alario parteciperà alla tavola rotonda del 2 ottobre, dedicata al tema “Le buone prassi dell’accoglienza e l’inclusione delle persone migranti“, e prenderà parte alla marcia verso la Porta d’Europa. La cerimonia culminerà con la deposizione di una corona di fiori in mare, in programma per la mattina del 3 ottobre.

“Questa iniziativa – ha sottolineato l’assessora – rappresenta un’importante occasione per condividere l’esperienza di integrazione maturata a Caltagirone attraverso i progetti Sai, ma anche un’opportunità di dialogo e confronto per rafforzare la cultura della solidarietà e dell’accoglienza, promuovendo processi di inclusione sempre più efficaci”.

SNAI, Giovani e Pista Ciclabile: La Politica Visionaria di Luca Giarmanà

Luca Giarmanà: “Le visioni devono orientare la politica, non gli umori”

di Paolo Buda. A un anno dalle dimissioni da assessore comunale, Luca Giarmanà riflette sulla sua esperienza politica a Caltagirone e sulle scelte che lo hanno portato a lasciare l’incarico. Tra visioni strategiche mancate e sfide personali.
È passato un anno dalle sue dimissioni, ritiene oggi di aver fatto la scelta giusta?

Difficile dire cosa è giusto e cosa no in senso assoluto. Quello che posso dire è che, anche con il senno di poi, rifarei quella scelta. Ci sono stati dei momenti in cui ho detto “forse ho fatto un errore”, ma non sono mai durati tanto. 

Ci può dire cosa l’ha spinta, a freddo, ad aver preso questa scelta?

C’è un detto che recita: “Come fai una cosa le fai tutte”. Per me il modo in cui si fanno le cose ha una rilevanza pari, se non a volte superiore, alle cose stesse. Perché le singole azioni e le singole persone passano, ma le pratiche e gli stili restano. Ed è lì che, a mio avviso, un politico può fare la differenza. Su questo io e l’Amministrazione eravamo su due binari diversi, che in certe occasioni correvano paralleli, ma in altre ancora si scontravano, e quando gli scontri hanno compromesso il mio entusiasmo, la mia energia e la mia determinazione nel credere nella mia azione politica, ho capito che era il momento di fare un passo indietro. L’Amministrazione ha continuato a far bene il suo lavoro, io mi sono dedicato al mio.

Qual è la cosa su cui ha trovato più terreno di scontro?

Probabilmente la vicenda SNAI. Fra Calatino Ovest e Est la strategia SNAI aveva in campo quasi 100 milioni di euro. C’era la possibilità di avviare una grande opera di coinvolgimento e progettazione democratica come non avveniva da decenni, invece ogni Comune ha preso la sua quota di risorse per fare i propri interventi. Io ho un’altra concezione di “strategia”. Ideazione, pianificazione, condivisione, verifica…

Ha qualcosa da rimproverare a questa classe politica? Sia tra le file della giunta Roccuzzo che tra quelle dell’opposizione?

Non sono nella posizione di poter rimproverare perché sono il primo che in politica commette tanti errori, ma se posso lanciare un suggerimento è quello di elevare l’approccio alla comunicazione. Troppo spesso la comunicazione ha una direzione top-down: io faccio le cose, te ne informo, tu ascolti passivamente.

L’approccio vincente è quello opposto, a mio avviso, cioè comunicazione intesa come cittadino che parla all’Istituzione, e questa ascolta e mette in pratica. Nel mio mandato ho provato a seminare questa buona pratica. Con Politèia, la Consulta Giovanile, la Consulta dello Sport, il Patto per la Lettura. Si partiva dal presupposto che l’agenda politica dovesse essere condivisa e comunicata (cioè messa in comunione) con gli attori del territorio. Oggi ho difficoltà a individuare residui di questo modus operandi.

Non ritiene di aver disilluso tanti giovani che l’avevano scelta per rappresentarli nella vita politica della città?

Sicuramente è così e me ne dispiaccio. Ne sono cosciente perché continuo a frequentare settimanalmente la Consulta Giovanile, e mi è capitato più volte di parlare con giovani che sono rimasti delusi dalla mia scelta. Però proprio da quell’ambiente stanno venendo fuori i politici del domani, se non dell’oggi, ma figurarsi se la politica odierna fa la fila per ascoltarli e accoglierli.

Sì, c’è stata delusione e hanno le loro ragioni, è evidente, ma non credo che un politico debba essere un “people pleaser”; ovvero non necessariamente deve “far contente” le persone, quanto deve cercare di avere una visione di lungo raggio e di ampio respiro, che talvolta sfugge a una riflessione invece estemporanea. Va bene ascoltare la propria comunità, ma poi la politica deve prendersi anche la responsabilità di fare scelte non condivise da tutti, perché ha una visione più ampia e complessiva dell’interesse di una singola categoria. Questo se vuole cambiare la società, poi il consenso elettorale è un altro paio di maniche…

Stiamo parlando ancora dei giovani o della pista ciclabile?

Un po’ e un po’. La gestione della vicenda della pista ciclabile ha dato una rappresentazione di come facciamo politica a Caltagirone. Avrei preferito venisse scritta una pagina diversa, ma come dicevo all’inizio non si sa mai qual è la cosa giusta da fare. Non è mai facile prendere decisioni, quindi non voglio attaccare nessuno, però penso che debbano essere le visioni a dover orientare i processi politici, non gli umori.

Quali progetti politici prevede per il prossimo futuro Luca Giarmanà?

Buttare giù il governo Meloni, se si riesce. [ride]

Scherzi a parte, penso alla politica come un processo collettivo quindi per me è più utile ragionare adesso al prossimo futuro della mia parte politica. La Sicilia intera è in ginocchio, e fatico a trovare proposte di rivoluzione da parte della parte progressista. Uso il termine rivoluzione non a caso, ma proprio perché solo proposte di netta sterzata possono ricondurre il nostro territorio sui binari di uno sviluppo equo e sostenibile. Vedo tanta discussione sulle persone e sui ruoli, invece ne dovremmo fare di più sui processi e sulle azioni.

Io sono a disposizione della mia parte politica, ma serve un guizzo collettivo.

Lanci una provocazione che riesca a stimolare un dibattito che ritiene necessario in questo momento storico anche a Caltagirone.

Me ne permette due?

  • Siamo fuori dal circuito di trasporti che dalla Sicilia sud-orientale conduce agli Erei. I tanti turisti che visitano Siracusa e Ragusa non hanno collegamenti diretti per Caltagirone con bus o treni. Hanno bisogno di tornare a Catania, dove sono atterrati, per poi eventualmente arrivare a Caltagirone. È un tema che va affrontato a livello locale, provinciale e anche regionale. Possiamo far fronte comune su questo?
  •  L’emergenza dis-abitativa. Abbiamo centinaia di immobili sfitti e abbandonati. Tanti al centro storico da tempo, ma adesso cominciano ad affiorare anche al centro nuovo interi segmenti spopolati. Rischiamo di trasformare la città in un amalgama di quartieri fantasmi, mentre le giovani coppie hanno difficoltà a trovare un affitto alla portata del loro reddito.

 Sono solo due esempi di tanti temi che potrebbero e dovrebbero essere affrontati strategicamente prima dalla politica, che ne ha la prima responsabilità, e poi dall’Amministrazione, locale e regionale.

È un’impellenza condivisa? Me lo auguro.

Dalla Mobilità Green al CaltaPride: Le Battaglie di Greta Bonanno per Cambiare Caltagirone

Ha 34 anni, è laureata in Scienze Politiche alla LUISS in lingua inglese, master in Scienze Giuridiche ed Economiche e in Studi Diplomatici, e ha già all’attivo esperienze politiche pregresse tanto alle scuole superiori, quanto nel contesto universitario. Dopo diversi anni vissuti fuori da Caltagirone, si è messa in gioco nella città dove è nata e cresciuta: si è candidata, per il Consiglio Comunale nel 2021; il risultato per lei fu positivo, venendo eletta. Con lei abbiamo voluto parlare di diversi temi che toccano la città, dalle attività del Consiglio fino alle prospettive che personalmente nutre sulla città.

“Qual è secondo te lo stato dell’arte del Consiglio Comunale oggi?”

“In Sicilia viviamo un paradosso, cioè quella di eleggere il sindaco di una forza politica e la maggioranza del Consiglio a un’altra, e questo rallenta tantissimo l’attività amministrativa locale: è chiaro che lo stato dell’arte qui a Caltagirone sia quella del compromesso tra le due parti.”

“In questi anni, quali risoluzioni e quali proposte hai portato insieme alla tua coalizione?”

“Una delle primissime mozioni della quale sono prima firmataria – insieme al mio collega Claudio Panarello – è stata quella sulla mobilità green, che purtroppo ha avuto un epilogo infelice, dato che è stata bocciata dai voti contrari del centro–destra. Altre mozioni presentate sono state quella sull’autonomia differenziata – che è stata portata da un altro consigliere della coalizione – e in special modo quella contro le discriminazioni omo–lesbo–trans–bifobiche: su quest’ultima, personalmente ci tenevo tantissimo: di omo–lesbo–trans–bifobia se ne parla pochissimo, nonostante in città ci siano casi di discriminazioni con questa motivazione. Ritengo che questa mozione sia stata lo starting point per far sı̀ che avesse luogo il primo CaltaPride – il primo pride della nostra città – avvenuto il 20 luglio di quest’anno: è andato al di là delle nostre aspettative e penso che finalmente abbiamo acceso i riflettori un argomento che spesso è tabù per la nostra città e per i nostri cittadini. Spero sia il primo di una lunga serie.”

“In questi mesi tiene banco la questione pista ciclabile: come vede la situazione che si è creata? Si reputa soddisfatta del compromesso a cui si è arrivati in merito al progetto?”

“L’idea iniziale era di collegare le due parti della città e quindi di creare una mobilità diversa verso il centro storico, ma dato l’importo non troppo elevato – circa 340 000€ – non era possibile realizzarla in un’unica soluzione. Valutando diverse opzioni, abbiamo ritenuto che fosse più congeniale iniziare collegando a sé il triangolo sturziano (via Principe Umberto, via Principessa Maria e via Giorgio Arcoleo): dall’opposizione è stata criticata tantissimo, perché vista senza un quadro di insieme, sembrava quasi fuori luogo e insensata, ma la pista ciclabile si inserisce nella visione di mobilità urbana della coalizione, che mira a cambiare la concezione di vivibilità della città, puntando alla disincentivazione dell’utilizzo dei mezzi a motore per favorire una mobilità urbana leggera, economica e sostenibile. Inutile negare che il progetto iniziale – dal mio personale punto di vista – fosse più produttivo, ma credo che quello che è stato raggiunto sia un buon compromesso: da un lato cerca di mantenere intatto il triangolo e dall’altro di collegare la parte nuova della città alla villa comunale.”

“Sempre in merito alla pista ciclabile, pare ci sia un po’ di freno anche da parte della cittadinanza. Come la vedi?”

“Su questo argomento, credo ci sia un freno mentale e culturale: per quanto l’immutabilità possa generare un senso di comfort, non penso si possa ancora rimanere ancorati sulle stesse idee e sulle stesse concezioni. Allargando i nostri orizzonti, anche andando fuori e guardando come si assettano da questo punto di vista le altre realtà urbane, ci consente di capire che in realtà tutto va avanti e le cose sono in continuo cambiamento. Capisco chi ha paura dei cambiamenti – che necessitano di coraggio – e spesso questi sono dei passi verso l’incerto, ma credo che non si cambierà mai se non si ha coraggio di cambiare almeno l’idea che sta dietro alle cose.”

“Quali sono le tue considerazioni sull’attività dell’amministrazione comunale ad oggi?”

“Sto tanto tra la gente e sento lamentele, però quello che mi sento di dire – non perché debba per forza difendere la giunta comunale, quando c’è da dire le cose come stanno io e gli altri consiglieri della coalizione non ci sottraiamo – è che governare una città che ha circa 63 milioni di € di disavanzo economico, che si è trovata con diverse situazioni in stand–by – come la gestione delle strisce blu, il parcheggio S. Stefano, la situazione economico–finanziaria attuale e la questione del traffico veicolare – non è assolutamente facile. Purtroppo, non avendo la maggioranza in Consiglio, avremo difficoltà, per esempio, a ripristinare i sensi unici e perciò ricreare una mobilità più sostenibile e meno caotica. Senza dubbio, questa amministrazione può e deve fare altro, ma sta giocando al meglio le sue carte. Prendendo atto di queste difficolta, credo che l’amministrazione Roccuzzo stia facendo bene.”

“Come sta percependo la città in questo momento? Che situazione sta vedendo ora?”

“Viviamo una situazione storica molto complicata: non si ha più la stessa voglia e capacità di manifestare il proprio dissenso, anzi spesso ci lamentiamo o dalle nostre stanze o dietro al nostro computer. In questo senso, credo che il CaltaPride sia stato da esempio. In merito al pagamento dei tributi: Caltagirone vive una situazione nella quale, su 35 000 abitanti, quasi la metà non ne paga: come può un comune provare a uscire dal dissesto finanziaro se i cittadini – specialmente quelli che possono contribuire – non si fanno anche loro carico della propria città? L’invito che faccio è: perché lamentarsi sempre e non far sı̀ che le lamentele diventino un input? Penso che dovremmo cambiare la mentalità del tutto che debba calare dall’alto: proviamo anche noi a metterci in gioco, riappropriamoci della nostra città, iniziando ad amarla nuovamente. Può sembrare una frase fatta, ma non lo è assolutamente. Non è vero che le cose non possono cambiare, però cambiano solo se partono da noi. Bisognerebbe fare tanto altro, specie a livello turistico e culturale, però quello che mi ha lasciato l’esperienza organizzativa del Pride è che in città ci sono tantissime associazioni che fanno tanto per la comunità – e per questo personalmente le ringrazio – e che spesso non abbiamo contezza della loro presenza.”

“A quali obiettivi dovrebbe puntare maggiormente la città?”

“Sicuramente migliorare la viabilità, la pulizia e il decoro urbano: è il buongiorno che dai ai turisti e ai suoi abitanti. Molti si lamentano che ci sia un turismo mordi e fuggi, sarebbe importante provare ad invertire questa rotta. La nostra è una città parte di un Patrimonio dell’Umanità: cerchiamo di sporcarla di meno e cerchiamo di investire di più sul turismo. In tal senso, il sindaco, insieme all’Assessore alla Cultura (Claudio Lo Monaco) e all’Assessore alle Attività Produttive (Piergiorgio Cappello), si stanno muovendo molto bene. Auspico una maggiore sinergia tra le varie anime della città, e di superare la tendenza all’invidia o al timore della concorrenza: penso sia possibile cooperare e mettersi d’accordo e per degli eventi e delle attività come quelli avuti luogo in questa estate. Credo che, in quanto singoli, dovremmo appropriarci di nuovo di questa città, questa è la mia idea di città–comunità.”

di Giuseppe Di Gregorio

Caltagirone e il post dissesto: commenti da tutte le parti politiche

Il Sindaco di Caltagirone, Fabio Roccuzzo, ha recentemente annunciato l’approvazione da parte del Ministero dell’Interno dell’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato del Comune, un passo fondamentale che permetterà alla città di uscire dalla difficile situazione di dissesto finanziario. Questo traguardo ha scatenato una serie di reazioni da parte delle varie forze politiche locali, che, pur con sfumature diverse, concordano sull’importanza di questo risultato per il futuro di Caltagirone.

 

Massimo Alparone

Massimo Alparone (Consigliere comunale di opposizione, centrodestra) ha espresso il suo parere attraverso un post su Facebook, evidenziando il ruolo costruttivo svolto dall’opposizione: “Una buona notizia per la città di Caltagirone. I consiglieri di centrodestra hanno svolto un’opposizione costruttiva, senza ostacolare i lavori, permettendo così l’approvazione dell’ipotesi di bilancio in aula. Ora mi auguro che, non essendoci più scuse, la giunta possa finalmente amministrare la città, che ha un grande bisogno di attenzione e interventi.

Aldo Grimaldi (Consigliere di opposizione, Fratelli d’Italia)  contattato dalla redazione ha espresso un atteggiamento più prudente, consigliando cautela in attesa della documentazione ufficiale del Ministero: “Sul bilancio riequilibrato, aspetterei il documento ufficiale del Ministero. Comunque, qualora si giungesse ad una conclusione positiva, sarà un respiro per la città. Tuttavia, sarà importante verificare le spese dell’amministrazione quando saranno presentati i bilanci definitivi” Grimaldi invita dunque a non abbassare la guardia e a monitorare attentamente l’operato dell’amministrazione, soprattutto in relazione alle future spese.

intervista esclusiva Luca GiarmanàLuca Giarmana (ex Assessore nella giunta Roccuzzo), favorevole all’annuncio, ha lodato la collaborazione istituzionale tra maggioranza e minoranza: “Ottima notizia per Caltagirone l’approvazione da parte del Ministero dell’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato. Un plauso all’Amministrazione e agli uffici, ma va detto anche un grazie al centrodestra che ha garantito che la minoranza potesse approvare gli atti propedeutici alla dichiarazione di dissesto e all’iter che ne è conseguito. Saperli a fianco dell’Amministrazione su temi rilevanti come quelli di bilancio dimostra buon senso“.

Il Gruppo MPA di Caltagirone ha rilasciato una nota ufficiale esprimendo soddisfazione per l’approvazione, ma sottolineando l’importanza di un rilancio dell’azione amministrativa: “Il MpA è soddisfatto per l’approvazione da parte del Ministero dell’Interno del bilancio stabilmente riequilibrato del Comune di Caltagirone. Come gruppo politico di opposizione, responsabilmente, abbiamo concesso all’amministrazione di poter esitare l’ipotesi di bilancio presentata e finalmente approvata. Ricordiamo ai cittadini che restiamo in una situazione di dissesto e che lo schema contabile elaborato dalla Giunta comunale, dopo ben due anni di amministrazione, è stato adottato grazie alle novelle normative favorevoli.” Il comunicato si conclude con un appello alla Giunta Roccuzzo affinché, con una gestione corretta ed equilibrata dell’ente, possa finalmente programmare e rilanciare azioni di sviluppo a beneficio della comunità senza ulteriori ritardi.

Caltagirone: Al via il progetto ACOPE 2.0 – Azioni di contrasto alla Povertà Educativa

Il progetto, gestito dalla Cooperativa San Francesco, in collaborazione con il Comune di Caltagirone, l’Istituto Comprensivo “A. Narbone”, l’Associazione Il Favo e la Cooperativa Il Geranio, avrà una durata di 24 mesi e coinvolgerà bambini di età compresa tra i 5 e i 10 anni del Comune di Caltagirone.

Una iniziativa finanziata dall’Unione Europea all’interno del programma NextGenerationEU per l’annualità 2023, nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), Missione 5 – Componente 3, che prevede investimenti mirati in interventi socio-educativi strutturati a sostegno del Terzo Settore per combattere la povertà educativa nel Sud Italia, e dal Dipartimento per le politiche di coesione e per il sud della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Una rete a supporto dei minori

ACOPE 2.0 è un’iniziativa che pone al centro il benessere e la crescita armonica dei minori, coinvolgendo attivamente le famiglie e il tessuto locale in un processo educativo integrato. L’obiettivo principale è quello di creare una rete territoriale a supporto dei minori, che operi in sinergia per prevenire la dispersione scolastica e promuovere l’empowerment (la conquista della consapevolezza di sé e del controllo sulle proprie scelte) individuale e collettivo, con un’attenzione particolare allo sviluppo delle life skills dei soggetti più fragili.

Secondo la definizione riportata dall’OMS, con il termine life skills si intendono tutte quelle skills (abilità, competenze) che è necessario apprendere per mettersi in relazione con gli altri e per affrontare i problemi, le pressioni e gli stress della vita quotidiana.

Di cosa si occuperà

Tra le iniziative in programma vi è: la creazione di un centro di aggregazione giovanile, che rimarrà aperto anche durante i mesi estivi; laboratori sportivi, di robotica, lettura e musicali; e l’adozione di “beni comuni” con attività di partecipazione civica. Il progetto prevede inoltre la formazione del personale scolastico; uno sportello distrettuale di supporto genitoriale e la creazione di una comunità educante.

A chi rivolgersi

Per informazioni e iscrizioni è possibile inviare una e-mail a [email protected] o chiamare lo 0933 981792.

Caltagirone vede una nuova speranza: approvato il bilancio stabilmente riequilibrato

Il sindaco denuncia pressioni esterne e annuncia misure drastiche contro evasori e abusivismi. “Amiamo la città per garantirne il futuro”

Paolo Buda. Questa mattina, nel Salone di Rappresentanza “Mario Scelba” del municipio di Caltagirone, si è tenuta una conferenza stampa in cui il sindaco ha comunicato l’approvazione dell’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato da parte del Ministero dell’Interno, un evento di svolta per il futuro della città. “Cari concittadini, ho il piacere di comunicare a tutti voi che il Ministero dell’Interno ha approvato l’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato del Comune di Caltagirone”, ha esordito il sindaco, definendo la notizia “importantissima”, ma sottolineando che non rappresenta un punto d’arrivo, bensì “un punto di partenza”.

Il bilancio riequilibrato: la luce in fondo al tunnel

Il bilancio stabilmente riequilibrato arriva dopo anni di difficoltà economiche, segnati da un dissesto finanziario dichiarato dal Consiglio Comunale. “Abbiamo ridotto le spese, aumentato le entrate e combattuto l’evasione fiscale”, ha affermato il sindaco, citando come esempio il recupero di 7 milioni di euro di tributi evasi, utilizzati per saldare i debiti regressi. “Il dissesto in questa città non si poteva evitare, lo ha attestato il Ministero dell’Economia e delle Finanze, così come il Ministero dell’Interno. Numeri che fanno accapponare la pelle,” ha continuato, sottolineando l’entità della massa passiva: 63 milioni di euro di disavanzo ereditati e 35 milioni di euro di debiti.

Il sindaco ha spiegato che, nonostante questi numeri, il lavoro incessante dell’amministrazione ha portato alla stesura e all’approvazione dell’ipotesi di bilancio riequilibrato, un risultato che posiziona Caltagirone tra i primi comuni in Italia a ottenere un simile riconoscimento dopo le recenti novità normative in tema di finanza pubblica. “Siamo i primi in Italia ad ottenere questo risultato, e molti altri comuni potranno ora utilizzare il nostro esempio per risanare i loro bilanci”, ha aggiunto con orgoglio.

Le pressioni esterne e le critiche all’opposizione

Non sono però mancate difficoltà lungo il percorso. Durante la conferenza, il sindaco ha denunciato “pressioni esterne” nei confronti del Ministero per bloccare l’approvazione del bilancio, definendo la situazione “gravissima”. “C’è chi rema contro la città ed è un danno per tutti,” ha dichiarato con fermezza, facendo intuire che queste interferenze potrebbero comportare conseguenze legali. “La denuncia che faccio oggi è di una gravità estrema” ( potrebbe far emergere reati penali? ndr).

Nel suo intervento, il sindaco ha criticato aspramente anche l’opposizione di centrodestra, accusandola di non assumersi le proprie responsabilità. “I consiglieri di opposizione sono pronti ad abbandonare l’aula durante la votazione e a cantare vittoria di fronte ai successi dell’amministrazione”, ha dichiarato con amarezza, evidenziando come il bilancio riequilibrato sia stato possibile solo grazie al sostegno dei consiglieri di centrosinistra. “Se oggi questa ipotesi viene approvata dal Ministero, è grazie ai consiglieri comunali di centrosinistra, che sono stati presenti in aula e hanno votato a favore. È bene che tutti lo sappiano.”

 Evasione fiscale e “leoni da tastiera”

Uno dei temi principali toccati dal sindaco è stato l’evasione fiscale, definita “inaccettabile” per una città che cerca di risollevarsi. “Un cittadino su due in questa città non paga quanto deve,” ha affermato, puntando il dito contro gli evasori. Il sindaco ha raccontato di aver scoperto casi di ville con piscina mai dichiarate al Comune, così come attività commerciali che hanno dichiarato solo la metà dei metri quadrati esistenti. “Troppe volte vedo cittadini che rivendicano diritti, ma che non esercitano doveri”, ha detto con rammarico, aggiungendo che molti di questi evasori sono anche “leoni da tastiera”, pronti a criticare l’amministrazione ma non disposti a pagare i tributi.

A breve, grazie a un fondo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), verrà installato un server che incrocerà i dati del Catasto con quelli dell’Agenzia delle Entrate e del Comune. “Se a un immobile non corrisponde il pagamento della TARI, sarà evidente che c’è una forma di evasione,” ha annunciato il sindaco. Tuttavia, ha lasciato aperta una via di uscita per chi intende regolarizzare la propria posizione. “I cittadini hanno la possibilità, con il ravvedimento operoso, di autodenunciarsi e pagare gli ultimi cinque anni con una sanzione minima del 3%,” ha spiegato, precisando che chi non coglierà questa opportunità dovrà affrontare misure severe, incluse sanzioni elevate, pignoramenti e fermi amministrativi.

La sfida dei prossimi cinque anni

Guardando al futuro, il sindaco ha delineato un percorso di rigore per i prossimi cinque anni. “Saranno chiusi i rubinetti delle spese superflue,” ha dichiarato, sottolineando come sarà essenziale il recupero dei crediti e la capacità di attrarre investimenti esterni per garantire un futuro sostenibile alla città. “L’unico modo che abbiamo per superare questa condizione è che i cittadini paghino le tasse e i tributi”, ha ribadito con forza.

Alla domanda se siano previsti rimpasti nella squadra di governo, il sindaco ha risposto con fermezza: “La squadra è forte e si va avanti così”. Tuttavia, ha riconosciuto che i tempi che attendono la città non saranno facili, ma ha espresso fiducia nelle capacità della giunta e nella collaborazione dei cittadini.

Un appello ai cittadini: “Amiamo la città”

Il sindaco ha concluso la conferenza con un appello alla cittadinanza. “Questa città potrà cambiare davvero solo se ogni cittadino che rivendica un diritto sa correttamente esercitare il proprio dovere,” ha detto. Ha invitato i cittadini a collaborare, indipendentemente dal colore politico, e a prendersi cura di Caltagirone. “Amiamo questa città, a prescindere dal colore politico o dalla simpatia per questa o quella amministrazione. La città è di tutti, e dobbiamo fare uno sforzo per renderla un posto migliore,” ha affermato.

Il messaggio finale è stato chiaro: solo con l’impegno di tutti, Caltagirone potrà davvero ripartire. “Siamo sulla strada giusta,” ha concluso il sindaco, “ma abbiamo bisogno del contributo e dell’aiuto di tutti. Solo così potremo garantire servizi efficaci e un futuro per la nostra città.”

 

qui il video integrale dell’intervento del Sindaco Roccuzzo:

Arte e inclusione: a Caltagirone si celebra la IX edizione del Festival dell’Outsider Art e dell’Arte Irregolare

Caltagirone ospiterà, da venerdì 4 a domenica 6 ottobre, la IX edizione del Festival dell’Outsider Art e dell’Arte Irregolare, nato nel 2016 su iniziativa del Comitato Nobel per i Disabili e del Dipartimento di Salute Mentale di Bologna.

Il festival, di natura itinerante e a cadenza annuale, approda quest’anno nella Città della Ceramica, patrimonio mondiale dell’UNESCO, dopo essere stato ospitato dalla Libera Università di Alcatraz, Verona, Bologna, Torino, Piacenza e Genova.

Si tratta di un progetto innovativo che, nel corso degli anni, ha coinvolto alcune delle esperienze più significative a livello nazionale e internazionale nell’ambito dell’arte outsider.

Il festival rappresenta un’importante occasione di scambio e confronto con altre realtà italiane ed estere, favorendo la connessione tra competenze e buone pratiche, promuovendo la ricerca e valorizzando l’arte come forma di resilienza di fronte alle crisi. Questo festival affronta il tema della riparazione e resilienza e diventa l’asse centrale della settimana della salute mentale.

L’evento prevede una ricca programmazione che include una mostra nazionale, un convegno internazionale, tavoli di lavoro, spazi espositivi, incontri con le scuole, oltre a proiezioni di film, cortometraggi e mostre collaterali. Tra le attività proposte ci sarà anche il word café, un metodo di confronto informale e inclusivo. Parallelamente, a Caltagirone si terranno le “Giornate per il Benessere Mentale di Comunità“, incentrate sulle nuove frontiere nella cura delle malattie mentali. Ospiterà tantissime persone provenienti da tutta Italia, che saranno presenti in questi giorni a Caltagirone per usufruire delle bellezze della città.

Al Festival, di cui sono stati illustrati finalità e contenuti, danno il loro supporto anche altre realtà come l’istituto di Sociologia “Luigi Sturzo” e sponsor privati (Plastica Alfa, Ceramiche artistiche Navanzino, Magma Concept store d’arte e artigianato, Farmacia Cardiel, Nicolò Morales Ceramiche).

La conferenza stampa di presentazione dell’evento si è svolta ieri  25 settembre, alle ore 12, nell’ufficio del sindaco Fabio Roccuzzo.

All’incontro hanno partecipato, oltre al sindaco, il curatore del festival Domenico Amoroso e Giacomo Sortino, dirigente delle aree Cultura e Welfare del Comune, Giovanna Terranova, e in rappresentanza dell’Asp di Catania , il direttore del Dipartimento di Salute Mentale Carmelo Florio.

Dopo la presentazione del Festival il direttore del Dipartimento di Salute Mentale Carmelo Florio ha detto:

L’iniziativa si inserisce in un contesto che potrebbe sembrare legato semplicemente alla salute fisica, ma in realtà riguarda il benessere mentale, una condizione preesistente che interessa non solo chi ha disturbi mentali, ma anche chi è a rischio. A Caltagirone proponiamo un modello di salute mentale comunitaria, democratica e biologica, che accoglie e ripara, concentrandosi sul concetto di “recovery”, ovvero la guarigione sociale. Questo modello, che ha una lunga storia, è apprezzato in tutto il Paese. Quest’anno, durante la Settimana della Salute Mentale, il tema che affrontiamo è “Non c’è salute senza salute mentale“, sottolineando che la salute è un diritto soggettivo per tutti, anche per coloro che non hanno problemi evidenti. Vogliamo aprire questa discussione alla comunità locale, unendo la ricchezza culturale di Caltagirone con la varietà di eventi del festival.”

Ha aggiunto il dottor Domenico Amoroso, coordinatore e curatore del Festival:

“Questa edizione del Festival di Caltagirone si distingue dalle otto precedenti per alcune novità importanti. La caratteristica principale è la varietà di eventi che abbiamo organizzato, come laboratori, word café, seminari e mostre, distribuiti in diversi luoghi della città, che si presta perfettamente a questo tipo di manifestazioni. Per tre giorni, Caltagirone sarà la capitale italiana dell’Outsider Art. Il tema centrale è la “riparazione”, che esprimiamo al meglio nella mostra principale, curata da me insieme a Eva di Stefano, una delle più importanti studiose di Outsider Art in Italia.

Un aspetto particolare di questa edizione è il coinvolgimento delle scuole di Caltagirone. Volevamo creare occasioni di incontro con gli studenti, e avranno la possibilità di partecipare già dal 3 ottobre, con un’anteprima al Cinema Artanis, grazie alla collaborazione del Multisala Politeama, dove proietteremo video d’arte, d’autore e documentari legati ai temi del festival. Il 4 ottobre, invece, ci sarà un incontro con i curatori, che dialogheranno con gli studenti e li accompagneranno nella visita alle mostre. Questa sarà un’esperienza non solo artistica o scolastica, ma di vita, aiutando i ragazzi a vedere con occhi diversi situazioni e persone che spesso, per paura o pudore, tendiamo a tenere a distanza. Abbiamo già avuto l’adesione del Liceo Scientifico e del Liceo Artistico.”

Ha aggiunto Giacomo Sortino:

“Il Nono Festival dell’Arte Outsider si svolge in una città patrimonio mondiale dell’umanità come Caltagirone, e dedica una particolare attenzione alla ceramica locale, riconosciuta anch’essa come patrimonio immateriale dell’umanità. Da un paio d’anni, e quest’anno per la seconda edizione, la ceramica terapia è inserita nel programma delle città della ceramica, grazie all’IGC, l’Associazione Italiana Città della Ceramica. Questo approccio viene considerato fondamentale nel contesto della riparazione, soprattutto in luoghi vincolati come Caltagirone. A differenza del concetto di rigenerazione urbana, molto diffuso oggi, qui si parla di riparazione, che non è solo materiale, ma anche della coscienza collettiva legata al patrimonio culturale.

Caltagirone, con la sua lunga tradizione legata all’arte outsider, ospita da decenni uno spazio dedicato a questa forma d’arte, all’interno del Museo di Arte Contemporanea (MAC). Questo festival rappresenta quindi un’importante occasione per riflettere non solo sul restauro fisico, ma sulla conservazione e valorizzazione della cultura come vero e proprio “giacimento culturale”.

Infine il sindaco Fabio Roccuzzo ha tenuto sottolineare:

“Il 4, 5 e 6 ottobre, Caltagirone diventerà la capitale nazionale dell’Outsider Art, ospitando il Festival dell’Arte Irregolare, un evento che ho voluto portare qui da Genova. Questo festival non si svolge a Caltagirone per caso, ma è legato al tema della resilienza, poiché la Sicilia, negli ultimi trent’anni, ha sviluppato un sistema virtuoso di accoglienza e inclusione sociale. Qui, l’arte diventa uno strumento per esprimere queste attività di inclusione. All’interno della Settimana del Benessere Mentale, che si tiene a Caltagirone, è stato quindi naturale inserire un festival di rilevanza nazionale, con la partecipazione di centinaia di ospiti provenienti da tutta Italia, tra cui docenti universitari, artisti, operatori e utenti del settore. Questo evento offrirà loro l’opportunità di scoprire la nostra città, patrimonio dell’umanità, che ancora una volta si distingue come simbolo di pace, accoglienza e inclusione.”

Il programma del festival include:

Mostre:

  • In&Out di Dino Caruso (26 luglio 2024 – 12 gennaio 2025, MACC)
  • Pluriel/Singulier, collettiva di artisti (17 agosto 2024 – 12 gennaio 2025, MAGMA Concept store)
  • I ritratti di Santa Maria della Pietà di Francesca Jacona (21 settembre 2024 – 12 gennaio 2025, Museo Diocesano)

Festival:

  • 3 ottobre 2024: anteprima con cortometraggi e video d’arte (CinemaTeatro Artanis)
  • 4 ottobre 2024: apertura festival, laboratori, inaugurazione di mostre, Word Café
  • 5 ottobre 2024: convegno “Repairing cities, repairing souls”, visite guidate alle mostre
  • 6 ottobre 2024: visita al Giardino di Costa Luna, riunione del Comitato Nazionale Festival.

 

Caltagirone: festeggiamenti in onore di San Vincenzo de’ Paoli

Festa di San Vincenzo de’ Paoli nel quartiere Semini:sino a domenica 29 settembre appuntamenti tra fede,socialità e intrattenimento e musica

Venerdì 27 settembre si celebra la festa di San Vincenzo de’ Paoli nella parrocchia di Semini.

I festeggiamenti inizieranno giovedì 26 alle 9:30 con un incontro con gli studenti della scuola elementare, seguito da una celebrazione eucaristica alle 19:30 presieduta da don Carmelo Finocchiaro, con un’agape fraterna.

Venerdì 27, dopo un incontro con le classi di scuola media, alle 19:30 ci sarà una solenne celebrazione eucaristica guidata dal vescovo Calogero Peri, seguita da uno spettacolo di danza e canto dai ragazzi del grest.

Sabato 28 e domenica 29, dopo le celebrazioni, sono previsti momenti di intrattenimento: sabato una gara canora con il gruppo “The Astronate” e domenica, alle 20, lo spettacolo del comico palermitano Chris che porterà in scena il suo spettacolo “L’ultimo uomo sulla terra” e la musica della Strike Band.

Il programma mira a combinare fede, divertimento e fraternità, promuovendo l’impegno dei giovani della parrocchia e arricchendo le attività per la comunità locale.