Padre calatino non passa il mantenimento ai figli: condannato alla reclusione

Un bracciante agricolo di Mazzarrone, 49 anni, è stato condannato dal Tribunale di Caltagirone alla pena di quattro mesi e venti giorni di reclusione – pena sospesa – oltre al pagamento delle spese processuali, poiché imputato per essersi sottratto a versare l’assegno di mantenimento in favore dei due figli minori di sette e cinque anni.

Accolta integralmente la richiesta di condanna avanzata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Caltagirone, a cui si è associata la costituita parte civile, D.V. rappresentata e difesa dall’Avv. Luca Strazzulla del Foro di Caltagirone.

L’uomo è stato anche condannato al risarcimento del danno in favore della propria ex moglie, che sarà quantificato nelle sedi competenti e con riferimento al quale è stato disposto il pagamento di una provvisionale di 2.500 euro.

L’imputato, sempre per fatti analoghi, commessi nei confronti dei propri figli oltre che della propria ex moglie, era stato già condannato in passato alla pena di sette mesi di reclusione, oltre al pagamento delle spese processuali.

Richiesta di rinvio a giudizio di quattro dirigenti medici dell’ospedale Gravina di Caltagirone

La Procura della Repubblica di Caltagirone, per il tramite del Sostituto Procuratore della Repubblica, Dott. Alessandro Di Fede, avrebbe formalmente chiesto il rinvio a giudizio di quattro Dirigenti Medici che prestano il loro servizio presso l’Ospedale “Gravina – Santo Pietro”.

I quattro sarebbero imputati per i reati di cui agli artt. 113 c.p. (Cooperazione nel Delitto Colposo), 589 c.p. (Omicidio Colposo), 590 sexies c.p. (Responsabilità Colposa per morte o lesioni personali in ambito sanitario).

C’è già l’udienza preliminare alla quale gli imputati dovrebbero comparire il prossimo 18 Febbraio, chiamati a rispondere dei reati agli stessi ascritti, perché nell’esercizio della professione sanitaria, nella qualità di dirigenti medici del nosocomio calatino, che avrebbero avuto in cura M. A. di 44 anni, a causa di imperizia, che sarebbe consistita nel tardivo espletamento dell’esame RMN e dell’esame liquor cefalorachidiano, nonostante la negatività degli esiti di due esami TC imponesse di eseguire tempestivamente proprio quegli esami al fine di diagnosticare precocemente l’esistenza encefaliti infettive, disattendendo così le linee guida e le raccomandazioni previste, cagionando, per colpa, la morte del paziente, deceduto a Caltagirone il 26 luglio 2018.

L’instaurazione di tale procedimento penale, sarebbe scaturito a seguito della formalizzata querela presentata da parte di una nipote dinanzi la sezione di Polizia Giudiziaria – Polizia di Stato della Procura della Repubblica di Caltagirone.

La persona offesa è assistita dall’avv. Luca Strazzulla e all’udienza preliminare formalizzerà la propria costituzione di parte civile sia ai fini risarcitori, nonché soprattutto per l’accertamento delle gravissime penali responsabilità per cui sarebbero chiamati a rispondere gli stessi imputati, associandosi alla richiesta di rinvio a giudizio già formalizzata da parte del P.M., chiedendo pertanto il rinvio a giudizio di tutti gli imputati, affinché si faccia piena chiarezza su tutto quanto gravemente accaduto e si giunga ad una condanna esemplare, soprattutto per evitare in futuro, il verificarsi di altre tragedie simili.

Abbiamo chiesto all’Asp di Catania in merito ma ci è stato detto che non sono a conoscenza di alcuna richiesta di rinvio a giudizio.