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18Apr By RedazioneNo Comments

Etna, Ingv: “Registrata una repentina variazione dei parametri”

Etna, Ingv: "Registrata una repentina variazione dei parametri", con un alto incremento dell’ampiezza del tremore vulcanico Etna. Continua il monitoraggio da parte dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Catania. Gli esperti dell’Ingv catanese hanno notato “una repentina variazione dei parametri monitorati” da parte delle reti di monitoraggio. Il cambiamento dei parametri è stato registrato alle ore 23,26 di ieri sera, venerdì 17 aprile. LEGGI LE ULTIME NEWS DI CRONACA - RIMANI AGGIORNATO: Seguici su Google News

ULTIM’ORA ETNA, non si ferma l’attività vulcanica: disagi per viaggiatori dall’aeroporto di Catania

Apprendiamo adesso la notizia dell'ultima ora. Si tratta dell'Etna che non smette di "fumare". Infatti continua l'attività vulcanica stromboliana e l'emissione di cenere. Negli ultimi mesi, l’Etna con la sua attività vulcanica e con l’emissione cenere ha creato non pochi disagi per viaggiatori in partenza o in arrivo dall’aeroporto di Catania. Ad oggi ancora potrebbero ritornare parecchi disagi provocando talvolta subito ritardi e cancellazioni del proprio volo a causa della chiusura di uno o più settori dello spazio aereo. Pare ancora che l’Etna non sia disposta a fermarsi. L’INGV, infatti, dichiara che continua l’attività esplosiva ai crateri sommitali dell’Etna. Si assiste contemporaneamente all’attività stromboliana all’interno del cratere Bocca Nuova e ad attività strombol...

ULTIM’ORA, segnali dall’Etna: ripresa dell’attività vulcanica esplosiva

Ecco nuovi segnali dall'Etna. Il vulcano sembrerebbe suggerire la ripresa dell'attività vulcanica esplosiva. Proprio in queste ore si sta innalzando del fumo e degassamento dalle aree sommitali. Il comunicato ufficiale arriva dall'Ingv. Quest'ultimo, infatti, comunica che il tremore vulcanico mostra un trend in aumento. In particolare, è in graduale incremento dell’ampiezza media che, ad oggi, ha raggiunto valori significativi. Le cattive condizioni meteorologiche impediscono di osservare l’attività dei crateri sommitali. Foto: Live Unict