Nessuno punta il dito contro i medici che nell’ultimo anno, più che mai, hanno dimostrato di essere “angeli in terra” assieme a tutti coloro che sono scesi in prima linea per affrontare questa emergenza sanitaria dovuta alla diffusione mondiale da Coronavirus, varianti incluse, ma c’è da fare luce su quanto è emerso in un servizio di Repubblica.
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!Stando a quanto riportato dai colleghi, “a inizio febbraio dall’Azienda sanitaria provinciale di Catania è partito il tentativo di mettere ordine nelle spese per il personale sanitario reclutato a causa dell’emergenza Covid. E questo alla luce di alcuni eccessi che si sarebbero verificati nei mesi precedenti, soprattutto tra chi lavora con un contratto da lavoratore autonomo.
All’aeroporto Fontanarossa di Catania, ad esempio, almeno una decina tra i camici bianchi impegnati nel drive-in hanno presentato in un mese fatture comprese tra 14mila e 27mila euro lordi”.
“Nessun eccesso – replica il commissario Covid Pino Liberti, che ha anche il coordinamento dei medici in aeroporto – perché abbiamo garantito la presenza dei nostri operatori dal primo volo all’alba fino all’ultimo. Avanzare critiche e sospetti vuol dire soffiare sull’invidia sociale e mettere in croce chi lavora sodo. La verità è che mancano i medici, anche perché molti sono entrati nelle scuole di specializzazione. Quando ne verranno assunti a sufficienza, si potrà ridurre il monte ore dei singoli”.
Ieri pomeriggio, la nota stampa dell’Asp di Catania: “Le tariffe applicate dall’Asp di Catania per i servizi erogati sul territorio dai medici a contratto libero professionale, nell’ambito della emergenza Coronavirus, sono quelle previste dai Bandi cui l’Asp ha aderito e che sono applicate su tutto il territorio nazionale. È chiaro, ovviamente, che se dall’attività ispettiva che si sta conducendo dovessero emergere delle anomalie, saremo tempestivi nel darne comunicazione alle autorità competenti”.