Stretta di Natale: ipotesi tampone anche per i vaccinati

L’ultima fotografia sui dati Covid arriverà sul tavolo del Governo mercoledì 23 dicembre 2021 con la flash survey dell’Iss. Ciò determinerà l’adozione o meno di eventuali restrizioni sia per il Natale che per il Capodanno. A preoccupare è infatti l’arrivo anche in Italia della nuova variante Omicron che sembra ormai diffondersi in tutte le regioni.

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Quanto durerà il green pass?

L’attuale scudo protettivo per i vaccinati dovrebbe passare dagli attuali 9 mesi a 6-7 mesi: una misura, questa, che farebbe accelerare ancora di più le terze dosi, visto che per 15 milioni di italiani il certificato verde con la nuova durata scadrebbe già a gennaio. Si valuta anche l’eventuale riduzione da 5 a 4 mesi dell’intervallo per la nuova iniezione dopo il primo ciclo di vaccinazione.

Niente tampone ai vaccinati per cinema e teatro

Da dicembre, i non vaccinati sono stati chiusi in casa, in quanto è stato loro impedito di frequentare bar, ristoranti, teatro, cinema, discoteche senza possibilità di esibire un tampone per poter accedervi agli stessi. Per i vaccinati è stato garantito il diritto ad esercitare le rispettive libertà. Questa serenità viene però presto troncata, in quanto secondo quanto proferito e diffuso via web ed anche in tv presto anche ai vaccinati verrà richiesto il tampone prima di poter accedere ad alcuni servizi: quali teatro e cinema, rimanendo in dubbio per il settore della ristorazione. Questo perché solo dopo mesi si è effettivamente accertato che molti positivi erano proprio tra coloro i quali possedevano il green pass da vaccino.

Questa imposizione anche ai vaccinati non sembra piacere però né al ministro dei Beni culturali Dario Franceschini né ai Cinque stelle ed in particolare al suo leader Giuseppe Conte, così come alla Lega Matteo Salvini.

Lo stesso premier Draghi sarebbe contrario non solo perché rappresenterebbe un colpo mortale per un settore quale la ristorazione che con fatica sta provando a ripartire, ma anche perché andrebbe a “punire” chi si è vaccinato equiparandolo in qualche modo ai non vaccinati. I test per chi si è immunizzato, al limite, potrebbero essere richiesti per i luoghi più a rischio contagio: concerti, stadi e discoteche.

Di certo ammettere l’esibizione del tampone anche ai vaccinati garantirebbe più velocemente il rintracciamento dei positivi e quindi la diffusione del virus, dato che spesso chi è vaccinato non presenta neppure dei sintomi e quindi è più facile che si sottovalutino i sintomi e che venga il dubbio di aver contratto il Covid, dato che tra l’altro purtroppo chi ha effettuato le varie dosi di vaccino erroneamente sostiene di essere immune.

Quali misure potrebbero essere adottate?

Tra le varie misure possibili l’obbligo delle mascherine all’aperto così come già vigente nelle regioni gialle, dall’altro potrebbe essere previsto un nuovo obbligo vaccinale anche per altre categorie. A volere l’obbligatorietà per tutti è stato l’assessore alla Salute del Lazio Alessio D’Amato. Il ministro della Salute Roberto Speranza sarebbe anche favorevole, ma avere l’ok di tutta la maggioranza, in primis quello della Lega, appare al momento improbabile.

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