Situazione grave Asp Siracusa: altri medici positivi e operatori allo sbando. Ecco il comunicato di Rifondazione Comunista
In queste settimane tragiche per l’Italia e per il nostro sistema sanitario, già in forte sofferenza per i tagli di personale e strutture, l’ASP siracusana ha gestito in modo approssimativo e irresponsabile l’emergenza che stava arrivando.
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!Si legge, sul giornale “La civetta” che una circolare interna disponeva di effettuare un utilizzo appropriato dei DPI (dispositivi di protezione individuale, ndr) in dotazione ai reparti», aggiungendo, «Si fa divieto assoluto dell’uso improprio (dei DPI, ndr) al fine di non generare ulteriore allarmismo alla propria utenza. Eventuale non giustificato utilizzo sarà passibile di provvedimenti disciplinari nei confronti dei trasgressori».
Una circolare che ci dicono sarebbe stata motivata dall’accaparramento dei presidi di protezione da parte del personale per uso individuale ma che non può sollevare dalle responsabilità.
Insomma, per non creare allarme non si consigliava l’uso massiccio, per coloro che per le loro funzioni potevano venire a contatto con il virus Covid-19, dei dispositivi di protezione, come, invece, prudenza e buon senso avrebbe voluto. In più, se si usa una circolare del genere per evitare accaparramenti impropri, si intuisce il livello di organizzazione dell’ASP.
È notizia delle ultime ore che, oltre a quelli dei giorni scorsi, altri tre medici sono risultati positivi e posti in quarantena, ma ancora nulla si sa se risultano positivi o meno gli altri operatori sanitari che sono stati in prima linea in questi giorni.
C’è il rischio, infatti, che l’ospedale si trasformi da punto di riferimento per la lotta al Covid-19 a focolaio del virus, come già successo a Codogno. È perciò indecente la superficialità, messa nero su bianco, con cui le strutture di primo intervento hanno affrontato la delicata situazione sanitaria che stiamo attraversando.
Oltre ai tagli, effettuati sulla pelle delle lavoratrici (in maggioranza donne nei reparti ospedalieri) e dei lavoratori è stata completamente inadeguata la gestione, svolta dagli enti sociosanitari, sia preventivamente nel trattare i possibili casi positivi provenienti dalle zone d’Italia di maggior contagio (ciò è avvenuto solo dopo la delibera della giunta regionale), sia nel predisporre le misure di intervento che non hanno tutelato minimamente il personale medico che, inevitabilmente, sarebbe stato più esposto.
Chiediamo pertanto alle autorità, al Sindaco, al Prefetto, al direttore dell’ASP di intervenire immediatamente per garantire la salute degli operatori coinvolti (a partire da quelli del Pronto Soccorso) e misure adeguate al contenimento del contagio ed alla tutela della salute pubblica.
Riceviamo e pubblichiamo comunicato stampa di Rifondazione Comunista Siracusa