Intervenendo all’Assemblea Regionale Siciliana, Danilo Lo Giudice è intervenuto ricordando che oggi ricorre il 110° anniversario del terremodo di Messina.
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!“Oggi – ha detto il presidente del Gruppo Misto – discutiamo di una tragedia che ha colpito con violenza la zona etna ma per fortuna non ha avuto conseguenze luttuose. I gravi danni che ha causato, devono però spingerci a riflettere in modo complessivo sul tema del terremoto, della prevenzione e della tutela di coloro che subiscono le conseguenze.”
“A 110 ani esatti dal devastante terremoto di Messina (si verificò il 28 dicembre 1908, ndr) che vide decine di migliaia di vittime e oltre il 90% del patrimonio edilizio distrutto, non possiamo non ricordare che oltre 2.500 famiglie di quella città, oltre 7.000 persone vivono ancora nelle baracche.
Il Presidente Musumeci ha già più volte mostrato interesse e intenzione di intervenire, anche per averne interloquito spesso con il Sindaco De Luca, ma la stessa attenzione non è arrivata dal Governo nazionale.”
Lo Giudice ha ricordato il recente parere espresso dal Dipartimento della Protezione Civile, contrario alla dichiarazione dello stato di emergenza a Messina: “nella città dello Stretto – ha detto il sindaco di Santa Teresa Riva – 7.000 persone, settemila persone, settemila cittadini fra cui tanti bambini che vivono nelle baracche non sono considerati come un’emergenza!!
Qui non si tratta di risolvere solo un problema di vivibilità, ma di dare dignità e diritti ad un’intera città e a migliaia di cittadini.
Non è certo una questione di colore politico, né di una parte politica, ma è l’esigenza espressa da una intera comunità.”
“Per questo chiedo al Presidente che prosegua nel suo impegno con sempre maggiore incisività, perché il Governo, il Consiglio dei Ministri ribalti il parere del Dipartimento e riconosca formalmente la situazione di emergenza che a Messina è una realtà.”
“Allo stesso tempo – ha concluso Lo Giudice – mi auguro che le risorse previste dalla legge regionale 10 del 1990 che ancora non sono state assegnate per risolvere tale emergenza e che ammontano ad 81 milioni vengano assegnate all’agenzia per il risanamento neo costituita, così da poter ridare dignità alla comunità messinese.”