La Sicilia sta vivendo una crisi idrica senza precedenti, aggravata dalla siccità e dall’inefficienza delle infrastrutture. La Consulta regionale degli ordini degli ingegneri ha lanciato un appello alle autorità, evidenziando come i problemi attuali siano il risultato di decenni di scarsi investimenti e di una gestione inadeguata delle risorse idriche.
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!Il cuore della questione riguarda gli invasi, ovvero le dighe presenti sull’isola, molte delle quali restano incomplete o mai collaudate. Nonostante la capacità teorica complessiva di queste strutture sia di 1,1 milioni di metri cubi d’acqua, attualmente ne possono contenere solo 700 milioni, a causa di lavori non ultimati e della mancanza di manutenzione. Questa situazione comporta una perdita significativa di risorse idriche.
“È sufficiente leggere il piano regionale per la lotta alla siccità redatto dall’autorità di bacino del distretto idrografico della Sicilia – spiega Fabio Corvo, presidente della Consulta che riunisce gli Ordini professionali degli Ingegneri dell’Isola – per comprendere che la siccità ha semplicemente fatto emergere tutte le lacune ormai “patologiche” del sistema idrico siciliano”.
La Consulta sottolinea l’urgenza di collegare gli invasi esistenti per evitare che l’acqua venga dispersa a valle una volta raggiunta la capacità massima di accumulo. Questo richiede interventi immediati e coordinati per prevenire la siccità e garantire un approvvigionamento idrico stabile e sostenibile.
L’appello degli ingegneri è un richiamo all’azione affinché si intervenga con urgenza per affrontare e risolvere questa crisi idrica che mette a rischio non solo le risorse naturali della Sicilia, ma anche il benessere dei suoi cittadini.