Gli impianti sono quelli di Gela, Trapani e Porto Empedocle, che si punta a fare tornare in funzione con una spesa di circa 100 milioni.
«La riattivazione in Sicilia dei tre dissalatori potrà avvenire in tempi compatibili con l’emergenza idrica che sta coinvolgendo l’Isola. E questo grazie alla mia richiesta di poteri in deroga ribadita oggi durante la riunione della Cabina nazionale di regia per la crisi idrica, presieduta dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini».
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!Lo afferma il presidente della Regione, Renato Schifani, al termine dell’incontro di ieri al quale hanno partecipato anche il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci, il viceministro all’Ambiente Vannia Gava, il sottosegretario all’Agricoltura Luigi D’Eramo, il sottosegretario al Dipe Alessandro Morelli e il commissario straordinario per l’emergenza idrica nazionale, Nicola Dell’Acqua.
SODDISFAZIONE PER IL PRESIDENTE SCHIFANI
«Sono contento – continua soddisfatto il presidente Schifani – che sia stata accolta la mia proposta, grazie alla quale avverrà il dimezzamento dei tempi di costruzione. Pur avendo già reperito le risorse finanziarie necessarie, 90 milioni nell’Accordo di coesione e 10 milioni di fondi regionali con i quali faremo anche un dissalatore temporaneo a Porto Empedocle c’era il rischio di non potere realizzare gli impianti entro la prossima stagione a causa dei lunghi tempi richiesti dalle procedure ordinarie».
«In uno spirito di massima collaborazione istituzionale – continua Schifani – e nell’esclusivo interesse della popolazione, pertanto, ho suggerito che ad occuparsene sia il commissario Nicola Dell’Acqua, al quale la legge aveva assegnato pieni poteri di deroga e non limitati come quelli concessi a me da una semplice ordinanza del capo del dipartimento nazionale di Protezione civile. Voglio ringraziare il governo nazionale per l’attenzione dedicata al tema dell’emergenza idrica in Sicilia e per le risorse stanziate per adeguare, finalmente, la rete idrica siciliana. Opere fondamentali per il prossimo futuro, visto che a seguito dei cambiamenti climatici ormai irreversibili saremo costretti a fare sempre più spesso i conti con lunghi periodi di siccità».
DISSALATORI DISMESSI ORMAI DA ANNI
Il dissalatore di Gela è stato dismesso definitivamente nel 2012, ma la Regione continua a pagare una rata salatissima da 10,5 milioni di euro l’anno per una struttura che è ormai ridotta ad un ferro vecchio. Il dissalatore di Trapani è fermo dal 2014 ed in questi dieci anni di inattività la struttura, di proprietà della Regione, è stata vandalizzata e depredata. Ormai sembra quasi una cattedrale del deserto davanti le saline di Trapani, i suoi moduli non producono più acqua da vent’anni e le condotte sono vuote da tempo. A Porto Empedocle, nell’Agrigentino, c’è un dissalatore costato milioni di euro e fermo dal 2012, dopo appena 5 anni dalla sua realizzazione.