I pediatri, tramite i sindacati, hanno chiesto maggiori chiarimenti al Ministero dell’Istruzione e a quello dei Trasporti dai quali – hanno affermato – sono state fornite solo “norme confuse e contraddittorie”.
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!Secondo Rinaldo Missaglia, segretario del Sindacato nazionale medici pediatri di famiglia (Simpef), questi ultimi saranno costretti ad isolare intere classi e a richiedere il tampone per tutti non appena in autunno si riscontreranno i sintomi da coronavirus, molto simili a quelli dell’influenza stagionale.
Qualora il bambino dovesse assentarsi da scuola per tre o più giorni, la riammissione sarà consentita previo rilascio di certificato medico. Ecco cosa preoccupa maggiormente il Simpef: il certificato dovrà essere rilasciato dai pediatri “solo sentendo per telefono i genitori”, senza aver mai avuto l’occasione di visitare il paziente di persona.
Dunque, per non rischiare di far tornare in classe un bambino positivo, i medici saranno obbligati a richiedere all’Ats il tampone e a disporre la quarantena per tutti.
Antonio D’Avino, vicepresidente nazionale della FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri) ha espresso la propria preoccupazione in merito alla situazione dicendo: “Se non si concorderà una programmazione adeguata, non ci sono alternative e il rischio che il sistema scuola imploda è fortissimo”.