Il segretario della Flc Cgil Sicilia, Adriano Rizza, in un’intervista all’Adnkronos del 23 ottobre scorso, ha dichiarato che servono urgentemente risorse per ristrutturare le scuole siciliane. La proposta arriva all’indomani di quanto accaduto nella scuola Lombardo Radice di Siracusa.
Cosa è successo
L’intonaco si è staccato dal soffitto di una classe dell’istituto comprensivo Lombardo-Radice che si trova in via Archia, nel cuore di Siracusa. Un incidente avvenuto la mattina di lunedì 21 ottobre, mentre gli alunni si trovavano nell’aula: un bambino di 9 anni che frequenta la quarta elementare ha subito escoriazioni al braccio, ma le sue condizioni non sono gravi. Non risultano altri feriti. Sul posto si sono recati il personale del 118 e i vigili del fuoco che hanno messo in sicurezza l’aula, fatta evacuare dopo il cedimento. Non si esclude una infiltrazione d’acqua legata alle abbondanti precipitazioni di sabato 19 ottobre che si sono registrate a Siracusa per l’intera giornata.
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!La Codacons: “Chiudere le scuole a rischio”
“Chiudere le scuole siciliane che non sono sicure? Praticamente possiamo lasciare a casa quasi tutti gli studenti”. Scherza, ma neanche tanto, il segretario della Flc Cgil Sicilia Adriano Rizza davanti alla richiesta avanzata dal Codacons ai presidi di tutta l’isola “di chiudere le scuole a rischio, quelle cioè che necessitano di interventi strutturali urgenti di messa in sicurezza”.
In Sicilia 4.000 edifici scolastici non sono in buona salute
“Nell’isola solo il 70% degli edifici scolastici ha una certificazione di agibilità e – evidenzia Rizza – solo nel 30% delle strutture ci sono apparecchiature (condizionatori, termosifoni ndr) che consentono di garantire un ambiente idoneo ai ragazzi per studiare e al personale scolastico per lavorare. Per non parlare poi delle barriere architettoniche, abbattute solo nel 25% degli istituti“.
“Il problema – evidenzia il segretario della Flc Cgil Sicilia -, è di carattere economico e la responsabilità non può essere assolutamente imputata ai dirigenti scolastici in quanto ricade sugli enti locali che sono i proprietari di queste strutture”.