Scuola, da settembre si farà didattica a distanza: ecco regole MIUR

Quest’anno la didattica a distanza si è rivelata uno strumento molto efficace, che ha permesso agli studenti di fronteggiare la situazione e portare avanti il percorso formativo intrapreso.

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Visto lo scoppio improvviso del lockdown, nei mesi scorsi non è stato possibile fissare delle regole ben precise. Ecco perché la DAD ha funzionato meglio in certe scuole piuttosto che in altre.

La Azzolina, lo scorso 28 luglio, ha fornito delle indicazioni più chiare per l’anno scolastico 2020/21.

Per prima cosa, la ministra ha smentito l’ipotesi secondo cui “gli studenti staranno una settimana a casa e una settimana a scuola”. Solo alle superiori sarà concessa – se lo riterranno opportuno – una turnazione tra gli studenti in classe e quelli che seguiranno le lezioni da casa.

Data l’importanza della DAD, che continuerà ad essere complementare alla didattica in presenza, bisognerà garantire la giusta combinazione tra modalità sincrona e asincrona. Le interrogazioni e i compiti svolti online avranno lo stesso valore di quelli fatti in presenza. Anche l’alunno in didattica a distanza potrà essere interrogato.

La durata delle lezioni sarà di 45 minuti. Ciò garantirà a docenti e studenti – sia in classe che a casa – delle pause di 15 minuti tra una lezione e l’altra.

Informatica e didattiche innovative saranno gli argomenti della formazione degli insegnanti che, d’ora in avanti, dovranno dare ampio spazio al dibattito, alla cooperazione e alla modalità della flipped classroom (classe capovolta).

Infine, nel caso di un nuovo lockdown, bisognerà ricorrere necessariamente alla DAD per un monte orario settimanale non inferiore a 20 ore per le scuole superiori e medie e 15 ore per le elementari. Alla scuola dell’infanzia basteranno delle semplici videochat.

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