Sanità, una commissione per valutare i Pronto Soccorso in Sicilia

E’ stata disposta ieri una Commissione tecnica di valutazione per conoscere il reale stato di efficienza e di operatività delle aree di emergenza e urgenza di ciascun presidio ospedaliero delle Aziende e degli enti del Servizio sanitario regionale.

Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!

La decisione è stata presa dopo il drammatico evento accaduto nei giorni scorsi al pronto soccorso dell’ospedale Barone Romeo di Patti, quando i sanitari, essendo l’ospedale privo di stecche, avevano improvvisato bloccando con un cartone da imballaggio la frattura del perone a un ragazzo di 30 anni, giunto al pronto soccorso dopo una caduta con la moto. Successivamente il padre del ragazzo, sconvolto per l’accaduto, aveva denunciato il fatto pubblicando un post sui social.

Ieri il presidente della Regione Renato Schifani, appreso il fatto, ha disposto una Commissione tecnica di valutazione per conoscere il reale stato di efficienza e di operatività dei Pronto Soccorso di ciascun presidio ospedaliero delle Aziende e degli enti del Servizio sanitario regionale.

«Ho chiesto all’assessore alla Salute, Giovanna Volo, di avviare immediatamente una ispezione per risalire ai responsabili di questa incredibile vicenda. I fatti accaduti nel Pronto soccorso dell’ospedale di Patti e denunciati dalla stampa, ma anche le numerose segnalazioni di disservizi e inefficienze che abbiamo registrato negli ultimi tempi – dice il governatore – impongono un intervento immediato da parte del governo regionale. Avvieremo, quindi, una rigorosa e completa indagine sullo “stato di salute” dei Pronto soccorso dell’Isola, così da conoscere le criticità nel dettaglio e intervenire tempestivamente con misure adeguate ed efficaci. Al di là della oggettiva e cronica carenza di personale medico, di cui siamo bene a conoscenza e su cui stiamo lavorando concretamente e in maniera strutturale, sento il dovere politico e morale di intervenire sulle emergenze che interessano le nostre strutture sanitarie ospedaliere».

Fonte: Regione Siciliana

Condividi