«Come ha annunciato il presidente Musumeci, monitoreremo la situazione delle prossime due settimane, ma sono dell’avviso che i bambini debbano stare in classe».
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!Queste le parole del commissario del Comune, Domenico Targia, che con ordinanza n. 5, sottoscritta ieri, ha recepito e confermato le misure contenute nel Dpcm di giovedì, nonché quanto ribadito e aggiunto dall’ordinanza del presidente della Regione, Nello Musumeci, emessa ieri. Sui social però si è profilata una polemica da parte di alcuni cittadini che non si trovano d’accordo con le nuove misure, allarmati dal fatto che i numeri dei contagi sono ancora troppo alti.
Con l’ordinanza del Ministro della Salute, Roberto Speranza, la Sicilia è stata collocata in zona rossa, e vi si applicano le misure contenenti nell’articolo 3 del Dpcm di giovedì. Quest’ultimo è stato confermato, con qualche aggiunta, dall’ordinanza del presidente Musumeci, e infine accolta dal commissario Targia, che non ha ordinato ulteriori restrizioni.
L’unica deroga dal Dpcm riguarda la possibilità di recarsi una sola volta al giorno e per un massimo di due persone in un’abitazione privata, un punto, questo, che Musumeci non ha accolto nel suo documento. A Ramacca, quindi, da oggi è riattivo il servizio di asporto fino alle 18 per bar e altre attività rientranti nei codici Ateco 56.3 e 47.5, e fino alle 22 per i ristoranti. Inoltre, da domani riapriranno le classi di scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado relativamente agli alunni di primo anno.
Principalmente su questo punto si è concentrata di fatto la polemica di alcuni ramacchesi diffusa su Facebook, allarmati dal fatto che i numeri del contagi sono ancora troppo alti. Nell’ultimo aggiornamento, risalente a ieri, l’Asp ha comunicato 222 positivi, di cui 6 ospedalizzati.
A tal proposito, il commissario Targia ha dichiarato: «In queste settimane verificheremo la situazione epidemiologica. Il mio intento è quello di assicurare che le scuole siano sicure, su questo non si discute. Ritengo che i bambini devono stare in classe, e anzi devono essere incoraggiati dai loro genitori, per evitare un’ulteriore dispersione scolastica. Comprendo la paura dei genitori, ma proprio per questo chiedo quindi loro di collaborare, accompagnando e seguendo i loro bambini. Nessuno ha la bacchetta magica o la verità assoluta. Tutta la popolazione deve collaborare, perché siamo ormai a tolleranza zero. Chiedo aiuto a tutti, chiedo di non inasprire i toni, perché non serve a nulla, ma di fare invece in modo che i bambini non percepiscano tensioni ovunque.»