Servizio televisivo documenta la manifestazione regionale a Grammichele: quindici sindaci e sindacati uniti contro la criminalità organizzata. A rischio 37 posti di lavoro mentre si attende la ricostruzione dell’impianto devastato da incendi dolosi
La manifestazione rientra nell’ambito della fase di mobilitazione indetta dalla CGIL siciliana contro “l’inerzia del governo regionale e a sostegno delle proposte per un futuro diverso della Sicilia”.
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!Davanti i cancelli di Kalat Impianti, CGIL, sindaci e associazioni del Calatino accendono i riflettori sullo stabilimento di Grammichele, esempio virtuoso di gestione pubblica della raccolta differenziata, devastato nel 2021 da un incendio doloso e da allora rimasto in gran parte paralizzato.
Queste le parole dei sindaci del calatino ai microfoni di RaiNews:
“La mafia – dice il sindaco di Militello in Val di Catania Giovanni Burtone – vuole mettere le mani sui rifiuti, anche quelli gestiti dal pubblico, e noi dobbiamo evitare che ciò avvenga”.
“Quindici sindaci – afferma il sindaco di Caltagirone Fabio Roccuzzo – che si vedono privati dell’unico impianto pubblico in Sicilia di gestione del trattamento dei rifiuti, che rappresenta un’eccellenza, ma che evidentemente dà fastidio alle ecomafie e a coloro che lo hanno scientemente incendiato e distrutto per impedire che un modello virtuoso pubblico venisse privato della sua efficacia”.
“Non c’è dubbio – commenta il segretario generale della CGIL Sicilia Alfio Mannino – che oggi noi abbiamo una gestione del tutto fallimentare, che si scarica sui cittadini che devono sopportare costi enormi, e sui lavoratori e lavoratrici che spesso lavorano in condizioni di grande precarietà”.
Trentasette lavoratori rischiano il licenziamento, visto che il 31 dicembre prossimo scadrà la cassa integrazione.
L’ultimo incendio lo scorso ottobre, proprio nel giorno della riunione per la firma del finanziamento regionale che permetterà a Kalat Ambiente di far partire i lavori per il ripristino degli impianti.
“Finalmente – dice l’amministratore unico di Kalat Vincenzo Ciffo – siamo fiduciosi che a breve possa essere completato l’iter documentale per la ricostruzione in modo che, entro dicembre 2026, tutti i lavori possano essere conclusi e l’attività possa riprendere in maniera efficace”.
Fonte RAI News
Foto ANSA