Ragusa, ultima per stipendi a Bolzano i più ricchi

Bolzano ‘Eldorado’ d’Italia per i salari dei lavoratori: nel 2018 (e per il secondo anno di seguito) è questa la provincia che, con “1.500 euro in media”, centra il traguardo, come riporta gds.it, per i migliori stipendi del personale dipendente nello Stivale.

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Sprofonda, al contrario, il Mezzogiorno: se, infatti, a Ragusa le buste paga sono le più “leggere” (mediamente valgono 1.059 euro, in discesa rispetto al 2017, quando erano pari a 1.070), sempre in Sicilia, a Caltanissetta, si consegue il triste primato di provincia con maggior numero di ‘Neet’ (ragazzi con meno di 29 anni, fuori da percorsi di studio e senza impiego), pari al “44,9%” lo scorso anno.

E’ lo scenario raffigurato dall’Osservatorio statistico dei consulenti del lavoro, in una ricerca presentata oggi, durante la seconda giornata del Festival della categoria, al MiCo di Milano, da cui emerge come la ‘doviziosa’ Bolzano sia in testa pure per il più elevato tasso di occupati (il “72,9%”), mentre il fanalino di coda è Reggio Calabria, dove “lavorano solo 37,5 persone su 100”.

Retribuzioni più consistenti, dunque, nel Settentrione, giacché dal secondo posto in avanti troviamo Varese (con 1.459 euro, ma il salario era di 1.471 euro nel 2017), Bologna (1.446 euro contro i 1.424 dell’anno passato) e, a seguire, Como con 1.442 euro (erano 1.449 nel 2017) e Milano con 1.431 euro (in crescita rispetto ai precedenti 1.409).

Il dossier, inoltre, accende i riflettori sul divario di genere sul fronte delle buste paga dei dipendenti: i consulenti del lavoro riferiscono che il ‘gap’ più basso lo si riscontra in provincia di Ancona (-9,7%), mentre quello più alto è in provincia di Viterbo (-40,4%). In generale, inoltre, senza fare distinzioni fra uomini e donne, si scopre che nel 2018 lo stipendio del lavoratore siciliano è “inferiore del 30% (441 euro) rispetto a quello del collega di Bolzano”.

Quanto, poi, ai giovani privi di impiego, è da un lato positiva la riduzione dei ‘Neet’ (“nel 2017 erano 2,1 milioni”, e scendono di 25.000 unità rispetto al 2016), tuttavia è ancora il Sud a pagare il conto più ‘salato’ dell’esclusione dal mercato del lavoro degli under29: il loro tasso di disoccupati più imponente nel 2017 si rileva a Caltanissetta (44,9%), mentre quello più basso a Venezia (11,2%), con “una differenza di oltre 33 punti percentuali”.

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